Serie A, il futuro dei diritti TV: doppio abbonamento e gara gratis

Si decide il futuro dei diritti di Serie A: l'attuale sistema potrebbe essere stravolto del tutto ed ecco le opzioni

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Luca Incoronato

Giornalista pubblicista

Giornalista pubblicista ed esperto copywriter, ho accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter

Si sta decidendo il prossimo futuro dei diritti di serie A e il percorso che verrà intrapreso nei prossimi giorni potrebbe indirizzare in maniera netta le strategie delle stagioni future.

Ormai da tempo la Lega di Serie A è alla ricerca di metodi per rilanciare il proprio prodotto e, al tempo stesso, porre un freno alle polemiche avanzate dal pubblico negli ultimi anni. L’offerta DAZN ha evidenziato alcune problematiche tecniche, nonostante la società allontani da sé le responsabilità. Un secco ritorno a Sky, al tempo stesso, potrebbe non essere la miglior scelta possibile sul fronte economico.

A vincere dovrebbe essere il principio di concorrenza, anche se in qualche modo questo dovrà sposarsi con le necessità del pubblico, stando di un calcio spezzatino, che richiede tre abbonamenti differenti e genera un’enorme confusione.

Diritti Serie A: due vie da seguire

Mentre la stagione calcistica volge al termine, tanto in serie A, che incoronato il Napoli campione d’Italia, quanto in Champions, Europa League e Conference League, la Lega di Serie A è a un bivio cruciale.

Il prossimo 16 maggio si deciderà a quali emittenti verrà affidata la trasmissione delle partite dalla stagione 2024-2025 in poi. C’è già stata una riunione tra i presidenti delle squadre del massimo campionato, che hanno discusso del bando, il quale potrà prevedere un’assegnazione per un minimo di tre anni fino a un massimo di cinque, stando alla Legge Melandri.

Il 16 maggio ci sarà la votazione dei club in merito ai pacchetti da offrire ai broadcaster intenzionato a prendere parte alla gara. La base d’asta, per così dire, è di 1.3 miliardi di euro, e le possibilità sono principalmente due: esclusiva o cessione a più piattaforme.

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Diritti Serie A: dove vedremo le partite

Difficile pensare a una totale esclusiva, con uno dei principali contendenti, DAZN e Sky, del tutto esclusi dal gioco. Non si esclude però la possibilità di seguire l’esempio Amazon, che nell’ultima stagione ha trasmesso poche gare di Champions League ma di gran valore.

Sarebbe un’alternativa di pregio a quel 10+3 attualmente in vigore, che vede Sky nettamente svantaggiata fino al completamento della stagione 2023-24, salvo nuovi accordi interni. La proposta più suggestiva per il pubblico sarebbe quella della totale co-esclusiva.

In questo modo si aprirebbero le porte a una conveniente concorrenza sui prezzi, che potrebbe spingere a offerte interessanti, garantendo magari abbonamenti a costo scontato a patto di restare “fedeli” e non disdire la sottoscrizione.

In questa prospettiva sarebbero garantiti 9 match settimanali ad ambo le piattaforme (senza escludere eventuali concorrenti come Mediaset, ad esempio). Ne mancherebbe una all’appello, che potrebbe essere trasmessa a titolo gratuito. Una gara di serie A in chiaro a settimana. Precisamente il secondo big match del turno in onda il sabato sera.

Le opzioni sono svariate e, nonostante le due indicate siano le principali, i pacchetti pare siano ben 24. Nulla è escluso al momento e resta anche in piedi l’ipotesi paventata mesi fa di un canale della Lega. Totale indipendenza garantita da un fondo o un finanziamento bancario. Una rivoluzione generale che però, ad oggi, resta ampiamente sullo sfondo.

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