Pagamento Naspi in ritardo, ecco come fare

Il pagamento della Naspi dovrebbe avvenire tra il 3 e il 10 del mese, ma si tratta di date indicative che possono variare a seconda di quando è stata presentata la domanda

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il pagamento della Naspi solitamente avviene tra il 3 e il 10 del mese, tuttavia, queste date sono indicative e soggette a variazioni a seconda della data di presentazione della domanda. Pertanto, se non avete ancora ricevuto l’accredito di luglio, non è necessariamente dovuto a problematiche o sospensione dei pagamenti. In alcuni casi, l’indennità di disoccupazione può essere erogata anche entro gli ultimi giorni del mese.

Cosa succede se è in ritardo

Se il pagamento della Naspi non dovesse arrivare entro il 31 luglio, è possibile che sia stato sospeso per qualche motivo. Questo tipo di ritardo si verifica di solito nei confronti dei neo beneficiari della Naspi, ovvero coloro che hanno da poco presentato domanda e attendono il primo accredito. È probabile che vedranno il pagamento arrivare più tardi rispetto ai “vecchi” beneficiari.

Tuttavia, è importante sottolineare che il ritardo non dovrebbe superare il mese in corso. Quindi, se il pagamento è sospeso, è consigliabile contattare l’ente preposto per ottenere chiarimenti sulla situazione e risolvere eventuali problematiche.

Le cause del ritardo

Ci possono essere diverse cause dei ritardi nei pagamenti della Naspi, alcune delle quali possono includere:

  • Errori nella compilazione della domanda, soprattutto per i nuovi beneficiari che potrebbero aver commesso errori nella presentazione della richiesta di disoccupazione.
  • Mancata stipula o rinnovo del PSP (Patto di Servizio Personalizzato), che è un accordo che ogni lavoratore disoccupato è tenuto a firmare con il proprio Centro per l’Impiego entro massimo 15 giorni dalla presentazione della domanda di disoccupazione all’INPS.
  • Mancato invio all’INPS della contestazione inviata al datore di lavoro, nel caso di dimissioni per giusta causa. Questa documentazione è importante per il riconoscimento dei diritti e delle prestazioni.
  • Mancata comunicazione da parte del datore di lavoro dei contributi EMENS o del modello DMAG per i lavoratori agricoli. Questi contributi sono essenziali per calcolare correttamente le prestazioni.

Se una persona pensa di aver tutto in regola e ritiene che il pagamento sia in ritardo, può decidere di presentare un sollecito all’INPS. Per farlo, può recarsi personalmente presso la Sede Territoriale di competenza dell’INPS oppure contattare l’INPS online attraverso il servizio INPS Risponde, dove è possibile ottenere assistenza e informazioni sulla propria situazione.

Naspi: nuovo servizio per presentare la domanda

Con il messaggio del 21 aprile 2023, numero 1488, l’INPS comunica che è stato introdotto un nuovo servizio sperimentale per presentare la domanda di accesso all’indennità di disoccupazione NASpI.

Questo nuovo servizio è stato sviluppato come parte dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e può essere accessibile dalla pagina dedicata alla “NASpI: indennità mensile di disoccupazione”. È importante seguire le indicazioni fornite nel messaggio per utilizzare correttamente il nuovo servizio sperimentale.

Nel frattempo, il servizio utilizzato finora rimarrà attivo e accessibile per tutta la durata del periodo di sperimentazione. Tuttavia, una volta concluso il periodo di prova, sarà possibile presentare la domanda NASpI esclusivamente utilizzando il nuovo servizio, e il vecchio servizio non sarà più disponibile per tale scopo.

Si consiglia quindi di attenersi alle istruzioni fornite dall’INPS per sfruttare il nuovo servizio e garantire una corretta presentazione della domanda di indennità di disoccupazione NASpI.