Quanto costerà al Napoli l’esonero di Garcia? C’è una clausola

Avventura a Napoli ai titoli di coda per Rudi Garcia, ma quanto costa il suo esonero alle casse societarie? La clausola nel contratto è chiara per gli azzurri

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

L’ultima gara di Rudi Garcia sulla panchina del Napoli potrebbe essere stata quella di domenica 12 novembre 2023 al Maradona, con la sconfitta per 1-0 contro l’Empoli che potrebbe essere costata definitivamente la panchina al tecnico francese. Il condizionale è d’obbligo perché ancora una scelta ufficiale da parte della società non è arrivata, ma è certo che il presidente Aurelio De Laurentiis ha esaurito la pazienza e per l’allenatore transalpino l’esperienza partenopea sia arrivata ai titoli di coda.

Una pioggia di fischi al Maradona mentre su Napoli si abbatteva il maltempo, con i tifosi scontenti dell’operato del mister chiamato a prendere le redini di una squadra reduce da un campionato esaltante con tanto di scudetto e orfano del suo condottiero Luciano Spalletti, divenuto commissario tecnico della Nazionale. Le premesse non erano di certo le migliori, ma l’avvio in Serie A è stato ben peggiore con il titolo lontano dall’essere difeso e la zona Champions che si allontana. L’esonero è quindi dietro l’angolo, ma quanto costerà al Napoli?

Esonero Garcia, la clausola che “aiuta”

Esonerare un tecnico è sempre un fallimento, in primis per l’andamento della stagione che, se l’allenatore viene sollevato dall’incarico, viene reputato al di sotto delle aspettative. Dall’altro è un fallimento dal punto di vista societario, perché il club ha voluto puntare e spendere soldi per avere un mister anziché un altro che, alla fin dei conti, ha deluso. In entrambi i casi, però, a risentirne sono le casse delle società, che con un esonero sono comunque tenute a pagare lo stipendio dell’allenatore fino alla naturale scadenza dell’accordo preso in sede di stipula del primo contratto.

E in questo senso il Napoli potrebbe uscirne con le ossa rotte, perché la scorsa estate, dopo essere rimasto orfano di Spalletti, il club azzurro aveva fatto firmare a Garcia un biennale da 3,2 milioni di euro che, se il tecnico subirà il ben servito, dovrebbe comunque ricevere dai partenopei. Ma non sarà così.

Nel contratto di Garcia, firmato a luglio, c’è infatti una clausola che viene in aiuto del Napoli e di Aurelio De Laurentiis. Se infatti è vero che il tecnico può essere esonerato per “giusta causa”, ovvero nel caso in cui gli azzurri non passassero i gironi di Champions (che puoi seguire gratuitamente su Amazon Prime Video) o non riuscissero a qualificarsi alla prossima, c’è anche lo “sconto” in caso di separazione anticipata.

Secondo l’accordo tra le parti, infatti, al momento del ben servito il Napoli sarebbe tenuto a versare 2,8 milioni fino al termine della stagione, poi ci sarebbe la risoluzione del contratto con Pec al 30 giugno. In poche parole il Napoli risparmierebbe i restanti 3,2 milioni che non saranno versati nelle tasche del tecnico transalpino.

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Chi dopo Garcia?

Problemi economici a parte, che di certo non competono al Napoli che grazie alle finanze di De Laurentiis non ha di queste preoccupazioni, resta da capire chi sarà il sostituto sulla panchina azzurra.

Il nome che ADL vorrebbe all’ombra del Vesuvio è Antonio Conte, che però ha rivelato di non voler entrare in corsa. Allora la scelta potrebbe cadere su un traghettatore fino a fine stagione e il nome caldo è quello di Igor Tudor. Ex Udinese e Verona in Italia, reduce dall’esperienza francese al Marsiglia, il croato è stato già contattato dal club e si attende una risposta per annunciare l’accordo. L’offerta è di un contratto per i prossimi 7 mesi con una clausola di rinnovo fino al 2025 al raggiungimento di determinati obiettivi in Champions e Serie A che, ricordiamo, può essere seguita in streaming su Now TV. Ma il tecnico ha preso tempo.

Alla finestra anche Walter Mazzarri, ex conoscenza in casa Napoli per aver guidato gli azzurri dal 2009 al 2013 e in ottimi rapporti col patron Aurelio De Laurentiis, e Fabio Cannavaro. Il primo è una soluzione “sicura” in caso di rifiuto di Tudor, il secondo invece una pista freddissima.