Addio al decreto Ristori. Il quinto capitolo del dossier per l’erogazione di fondi per arginare i danni economici causati dalla pandemia Covid non verrà firmato dai membri del governo Draghi. Con l’ennesimo segnale di discontinuità rispetto al precedente esecutivo, la squadra di Super Mario cambia il nome degli interventi per aiutare le attività economiche e i lavoratori in difficoltà. Arriva così il dl Sostegno, molto probabilmente il primo di una lunga serie di decreti pensati per contrastare le perdite e la disoccupazione generati dal coronavirus.
A causa della crisi del precedente governo, Draghi e i suoi ministri dovranno passare al vaglio oltre un centinaio di proposte provenienti dai vari dicasteri che rispondono ad altrettante richieste della popolazione e dei settori in crisi. Il testo finale verrà redatto dal Ministero dell’Economia e potrebbe arrivare la firma molto presto, per dare subito seguito a una trentina di interventi mirati e urgenti.
Tra le misure previste dall’esecutivo, ci dovrebbe essere un’ulteriore estensione della Cig Covid e l’erogazione di ulteriori fondi per le categorie più colpite dalle chiusure, come i ristoratori e chi ha attività legate alla stagione sciistica. Draghi potrà contare sui 32 miliardi di euro di extradecifit approvati in Parlamento e sui quali è arrivata l’autorizzazione da parte dell’Europa.
Le misure del nuovo decreto Sostegno: stop alle cartelle fiscali
Dovrebbe arrivare con il decreto Sostegno una ulteriore proroga dello stop ai pagamenti delle cartelle esattoriali, scaduto il 28 febbraio. L’Agenzia delle Entrate non dovrebbe dunque inviare le cartelle da lunedì 1° marzo. Il totale di quanto dovuto al fisco ammonta a oltre 50 miliardi, ma contribuenti e aziende sono sollevati dal pagamento in visione di timidi segnali di ricrescita per le attività che verrebbero soffocate dai debiti.
Il nuovo slittamento potrebbe durare due mesi, ma non è escluso che possa essere protratto fino all’autunno, considerando che durante l’esame del decreto Milleproroghe il governo ha accolto un ordine del giorno per il blocco delle cartelle esattoriali fino al 30 settembre.
Le misure del nuovo decreto Sostegno: i fondi per sostenere le imprese
“Sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche”, aveva dichiarato Mario Draghi presentando il suo programma al Parlamento, sottolineando che molte verranno accompagnate a un cambiamento. I ristori per le imprese non dovrebbero più arrivare con il meccanismo che si basa sui codici Ateco, ma con la certificazione di perdite reali da parte delle aziende.
Il decreto Sostegno potrebbe destinare 800 milioni al trasporto pubblico locale e un centinaio al trasporto aereo. Di questi ultimi fondi non usufruirebbe però Alitalia, il cui dossier deve essere ancora passato al vaglio del nuovo esecutivo e della commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager.
Resta da chiudere anche il capitolo sci, particolarmente caro a Massimo Garavaglia, nuovo ministro del Turismo, che prima della nomina aveva chiesto interventi per 4 miliardi e mezzo di euro per salvare la stagione invernale e gli operatori della montagna.
Le misure del decreto Sostegno: Cig, bonus autonomi, spettacolo e stagionali
Tramite il meccanismo Sure, lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza, potrebbero arrivare nuovi fondi all’Italia per sostenere la cassa integrazione. Si ipotizza una proroga di 8 settimane di Cig e 26 settimane di Cig in deroga e assegno ordinario, da utilizzare entro il 31 dicembre 2021.
Ancora il decreto Sostegno dovrà occuparsi dei lavoratori autonomi, magari con uno stop al pagamento dei contributi previdenziali, e dei lavoratori dello spettacolo e i stagionali, per cui in una fase iniziale è stata discussa una indennità da 3 mila euro. Niente Ristori 5, insomma, ma le misure contro la crisi rimarranno e verranno ulteriormente ampliate.