Sicurezza, rischi e tassazione: guida alla scelta del miglior conto deposito

Una guida approfondita per scegliere il conto deposito ottimale per le proprie esigenze di investimento e risparmio

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Il conto deposito è un prodotto bancario che consente di depositare denaro presso una banca e di ricevere un interesse in cambio. Questo tipo di conto è stato introdotto per la prima volta negli anni ’60, quando le banche hanno iniziato a offrire ai propri clienti la possibilità di depositare denaro a tassi di interesse più elevati rispetto ai conti correnti. Da allora, questo prodotto è diventato uno strumento finanziario molto popolare tra i risparmiatori che cercano di ottenere un rendimento più elevato sui propri risparmi. Il suo principale punto di forza è che si tratta di uno strumento d’investimento a breve termine per cui offre un’alternativa a soluzioni come i pronti contro termine (PcT) o i certificati di deposito (CD). Spesso, però, richiede l’associazione a un conto corrente, noto come “conto d’appoggio”, attraverso il quale avvengono versamenti e prelievi.

La rapida crescita in Italia

In Italia, il conto di deposito ha conosciuto una rapida crescita a partire dalla metà degli anni Novanta grazie alle offerte proposte dalle banche online. I conti di queste ultime, infatti, offrivano e offrono spesso interessi più elevati. Molte volte, poi, sono privi di spese e beneficiano di costi di gestione inferiori rispetto ai conti tradizionali. Ciò a causa dell’assenza di sportelli fisici e ai ridotti costi di personale. Un esempio pionieristico fu il conto deposito introdotto da Ing Direct nel 2001 in Canada che aveva l’obiettivo di fornire ai clienti uno strumento di investimento semplice e con costi ridotti per la banca. La sua popolarità crebbe tanto grazie alla diffusione delle piattaforme digitali, e sempre più istituti iniziarono a offrire conti deposito con tassi competitivi.

Banche online e tradizionali: le principali differenze

Abbiamo sottolineato che banche online spesso offrono tassi di interesse nonché condizioni migliori delle banche tradizionali. Ma che differenza c’è tra le due?

Partiamo dagli istituti di credito tradizionali. Essi hanno una presenza fisica sul territorio mediante una rete di filiali e sportelli fisici. I clienti possono recarsi di persona in banca per svolgere operazioni, ottenere assistenza e avere accesso a servizi aggiuntivi come sportelli automatici, consulenti finanziari e casse. Inoltre possono usufruire di un’ampia gamma di servizi offerti in filiale, tra cui consulenze finanziarie, prestiti, conti correnti, carte di credito e servizi di investimento. L’accesso, però, potrebbe essere limitato agli orari di apertura della filiale.

Le banche online, invece, operano principalmente attraverso piattaforme digitali e non hanno filiali fisiche. I clienti interagiscono attraverso sito web, app mobile e servizio di assistenza clienti online o telefono. Il punto di forza di tali istituti è che i clienti riescono a effettuare operazioni bancarie 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Anche se alcune di essi offrono servizi di assistenza telefonica o chat online, però, le opzioni di consulenza possono essere limitate.

Conti deposito: i vantaggi delle banche online e di quelle tradizionali

Per quanto riguarda i costi, le banche tradizionali possono addebitare tariffe per vari servizi, come per il mantenimento del conto corrente, i bonifici e l’emissione di assegni. Inoltre, potrebbero essere richieste commissioni più elevate per i prestiti e i servizi aggiuntivi.

Le banche online tendono invece ad offrire costi inferiori o addirittura servizi a costo zero. Molte, poi, non applicano tariffe mensili per il mantenimento del conto e forniscono un numero significativo di transazioni gratuite, riducendo o eliminando molte delle spese tradizionali.

Veniamo, infine, ai molteplici vantaggi delle prime. Possono offrire, infatti, una gamma più ampia di prodotti e servizi finanziari e in più hanno maggiore presenza fisica per le interazioni faccia a faccia.

Tra i benefici che si hanno con quelle online, invece, ci sono i tassi di interesse che spesso sono più elevati sui depositi. Inoltre, presentano costi inferiori o inesistenti nonché offerte promozionali allettanti. Potrebbero esserci però delle limitazioni in termini di servizi di consulenza personalizzata e per le opzioni di investimento avanzate.

La tassazione

Sul conto deposito si applica una ritenuta fiscale del 26% sugli interessi maturati e un’imposta di bollo dello 0,2% sul saldo alla fine del periodo di rendicontazione. Quest’ultima di solito avviene trimestralmente o annualmente. A differenza del conto corrente, il conto deposito offre interessi più elevati, soprattutto se vincolato per un periodo determinato, che varia generalmente da 2 a 5 anni.

La ritenuta fiscale del 26% si applica agli interessi per cui si riduce l’importo netto degli interessi incassati. Ad esempio, con un tasso di interesse lordo dell’1,5%, l’importo netto sarà del 1,11% dopo l’applicazione della ritenuta fiscale. Ciò significa che su un deposito di 1000 euro con un tasso lordo annuo del 1,5%, gli interessi netti incassati saranno di 11,10 euro, dopo aver sottratto la ritenuta fiscale di 3,90 euro.

L’imposta di bollo è calcolata come lo 0,2% del valore della somma depositata e si differenzia dal bollo del conto corrente in quanto è basata su una percentuale anziché su una cifra fissa. Si applica a ogni rendiconto ricevuto, indipendentemente dalla dimensione della giacenza.

In sintesi, mentre la ritenuta fiscale riduce gli interessi lordi, l’imposta di bollo rappresenta una percentuale del saldo depositato. Viene applicata a ogni rendiconto, indipendentemente dalla sua dimensione, distinguendosi così dal bollo del conto corrente per il quale si paga una cifra fissa.

Conto deposito vincolato e non vincolato: le differenze

Esistono due tipi di conti deposito:vincolati e non vincolati. Il conto deposito vincolato è un tipo di conto che richiede al cliente di vincolare il proprio denaro per un determinato periodo di tempo, solitamente da 1 a 5 anni. In cambio, la banca offre un tasso di interesse più elevato rispetto ai conti deposito non vincolati. Il conto deposito non vincolato, invece, consente al cliente di prelevare il proprio denaro in qualsiasi momento, ma offre un tasso di interesse inferiore rispetto al conto deposito vincolato.

Conviene quindi scegliere la formula vincolata? Ebbene, quest’ultima è un’ottima opzione per coloro che possono depositare risparmi a lungo termine e non hanno bisogno di accedere al proprio denaro per un determinato periodo di tempo. Grazie a essa, infatti, si può ottenere un tasso di interesse più elevato rispetto ai conti deposito non vincolati e far fruttare al meglio i propri risparmi.

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD)

Se fallisce una banca cosa succede ai nostri risparmi? Ebbene, le somme detenute in un conto deposito, sia libero che vincolato, sono garantite fino a 100.000 euro grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che fornisce un ulteriore strato di sicurezza per i depositanti.

Si tratta di un fondo istituito dalle banche italiane per proteggere i depositi dei clienti in caso di fallimento della banca.
Ma quali caratteristiche possiede? In primis, garantisce i depositi fino a un massimo di 100.000 euro per cliente e per banca. Questo significa che se la banca fallisce, il cliente riceverà indietro il proprio denaro fino a un massimo di 100.000 euro. Agli occhi dei risparmiatori, quindi, il conto deposito apparirà come un prodotto sicuro e affidabile. Non coprirà, però, tutti i prodotti finanziari offerti dalle banche, come ad esempio i fondi comuni di investimento.

Rischi associati al conto deposito

Il conto deposito è considerato un buon investimento al pari dei buoni fruttiferi postali e dei Btp, poiché offre un rendimento sicuro e garantito. Tuttavia, come ogni investimento, anche tale prodotto presenta dei rischi. Il principale è legato all’inflazione che riduce il potere d’acquisto del denaro. Nel caso del conto deposito, se il tasso di interesse di quest’ultimo è uguale a quello di inflazione, il risparmiatore perderà denaro in termini reali.

Un altro rischio associato al conto deposito è quello della tassazione. I guadagni derivanti dal conto deposito sono soggetti a tassazione, che può così ridurne il rendimento effettivo.

Infine, il rischio di credito è un altro fattore da considerare quando si sceglie un conto deposito. Il rischio di credito si riferisce alla possibilità che la banca non sia in grado di restituire il denaro depositato dal cliente. Per questo motivo, è importante scegliere una banca affidabile e solida.

Come fare per aprire un conto deposito

Per aprire un nuovo conto deposito è fondamentale soddisfare alcuni requisiti fondamentali. La condizione primaria è possedere un conto corrente, che non deve necessariamente essere presso la stessa banca. Esso è denominato “conto d’appoggio”e consente le operazioni di trasferimento di denaro da e per il conto deposito. A chi si chiede se sia meglio scegliere un conto corrente o un conto deposito, rispondiamo che bisognerebbe sempre valutare l’effettivo bisogno dell’uno o dell’altro. Il primo è oramai indispensabile, come tutti sapranno, per la gestione delle spese quotidiane. L’altro, invece, è senza ombra di dubbio uno dei migliori strumenti per investire il proprio denaro in modo praticamente sicuro.

Ricordiamo che tutte le persone maggiorenni che possiedono un conto corrente possono aprire un conto di deposito senza limitazioni. Non sono, infatti, previste concessioni di credito o l’emissione di assegni. Il cliente, quindi, non viene valutato dal punto di vista del merito di credito.

Per avviare la pratica di apertura del conto deposito, è necessario presentare la documentazione richiesta presso la banca prescelta. Questa documentazione comprende il codice fiscale, un documento di identità valido e l’IBAN di un conto corrente tradizionale. È importante notare che, se l’apertura del conto deposito avviene online, per rispettare le normative antiriciclaggio, potrebbe essere richiesto di effettuare un bonifico dal conto d’appoggio verso un conto presso il quale il riconoscimento del cliente è avvenuto in presenza. Nel caso in cui ciò non sia possibile, sarà necessario completare il riconoscimento con un operatore bancario, che potrà avvenire in agenzia o tramite una videochiamata a distanza.
Ora che avete acquisito una conoscenza dettagliata su tutte le principali caratteristiche dei conti deposito, siete pronti per intraprendere saggi investimenti e valorizzare i vostri risparmi.