Pagare in contanti o ricorrere ad un prestito? Come capire qual è la soluzione migliore

La scelta tra il pagamento in contanti o ricorrere ad un prestito è una scelta personale. Condizionata principalmente dalle disponibilità economiche

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

È meglio pagare in contanti o chiedere un prestito? La domanda è lecita nel momento in cui si deve effettuare un acquisto importante, come la macchina, un computer o uno smartphone di fascia alta. Dare una risposta univoca a tutti i consumatori diventa difficile: le dinamiche che possono entrare in gioco sono diverse. È necessario effettuare delle considerazioni economiche, ma anche personali.

In questa sede ci vogliamo capire quali differenze ci sono tra un acquisto effettuato in contanti e uno effettuato dopo aver richiesto un prestito. La variabile più importante da tenere a mente sono i costi di un prestito, costituiti dagli interessi e da quelli relativi all’apertura della pratica, che fanno aumentare il prezzo finale del prodotto. Ma cerchiano di entrare un po’ di più nel dettaglio e vediamo quali sono le alternative messe a disposizione dei consumatori.

Pagare in contanti o chiedere un prestito

Il pagamento in contanti è la soluzione più semplice e immediata. Con la locuzione pagamento in contanti ci riferiamo al pagamento del caffè utilizzando gli spiccioli che si hanno in tasca. Ma anche il pagamento di un’automobile con un bonifico. Ci riferiamo, in altre parole, al saldo immediato, rispettando la legge per quel che concerne la circolazione del contante inteso in senso stretto. Il pagamento in contanti può essere effettuato usando banconote e monete nella valuta corrente. O utilizzando una carta di credito con il saldo a fine mese.

Al contrario, invece, chiedere un prestito significa ricorrere ad un terzo soggetto che mette a disposizione la somma necessaria per coprire una determinata spesa. È il caso di quando si compra una macchina a rate: la finanziaria di turno paga la concessionaria e l’automobilista rimborsa con delle rate periodiche la società che ha messo a disposizione il capitale per effettuare il pagamento.

Partiamo subito con una distinzione: l’uso del contante può essere una soluzione pratica e comoda per pagare le spese di tutti giorni. Quelle piccole, come il caffè al bar. O la spesa al supermercato. In questo caso diventa comodo e molto più pratico pagare con una carta di credito – le cui spese vengono addebitate sul conto a fine mese – o con gli spiccioli che si hanno in tasca.

Discorso diverso quando si devono affrontare delle spese più consistenti.

Quando richiedere un prestito

Un prestito, sovente, diventa una soluzione necessaria quando si devono acquistare dei prodotti o dei servizi particolarmente costosi. E non si ha la liquidità sufficiente per effettuare la spesa. Si ricorre ad un finanziamento quando, ad esempio, si vogliono comprare i mobili di casa o quando si vuole comprare un’automobile nuova.

Un prestito, però, non è mai gratuito. Oltre ai fondi ottenuti è necessario prendere valutare quale sia il costo del finanziamento che è stato aperto. Per farlo è necessario prendere in considerazione una serie di fattori, tra i quali ricordiamo:

  • costo del finanziamento;
  • tasso di interesse annuo, TAN;
  • tasso di interesse globale, TAEG;
  • spese accessorie;
  • caratteristiche del prestito;
  • durata del finanziamento;
  • importo del prestito;
  • modalità di rimborso.

Quando è preferibile pagare in contanti o chiedere un prestito

Quando le spese sono contenute è preferibile pagare in contanti o con una carta di credito (sempre con addebito a fine mese). La soluzione è comoda, veloce e non comporta dei costi aggiuntivi. Ma soprattutto non è necessario attendere i tempi tecnici di apertura di un finanziamento.

Discorso diverso, invece, quando si devono affrontare delle spese importanti e non si hanno a disposizione le risorse economiche per effettuarle. In questo caso si possono prendere in considerazione alcune alternative, che hanno dei costi diversi. Si devono pagare gli interessi e degli oneri connessi all’apertura della pratica. Il costo del finanziamento, ovviamente varia in base all’importo che viene chiesto e alla durata del finanziamento (più soldi si chiedono e più si impiega a restituirli, maggiori sono i costi da affrontare).

Tra le soluzioni disponibili per ottenere un prestito ci sono:

  • prestiti personali, che possono essere finalizzati o non finalizzati. Vengono concessi da delle banche o da delle società finanziarie;
  • prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Vengono concessi per un massimo di dieci anni. Vengono rimborsati tramite rate trattenute direttamente dalla retribuzione;
  • carte di credito, concesse con un fido variabile da poter utilizzare per acquistare beni e servizi anche se non si hanno contanti.

Prestiti: i rischi da tenere a mente

Senza dubbio sia quando si paga in contanti che quando si richiedono dei prestiti si corrono dei rischi. Che è bene conoscere e valutare opportunamente. Ecco a cosa è necessario stare attenti:

  • quando si ha la necessità di ricorrere a tanti prestiti, si rischia il sovraindebitamento;
  • il denaro contante può essere perso;
  • si può rischiare di essere vittima di un furto, di uno scippo o di una rapina.

Quando ci trova nella situazione di dover rimborsare molti prestiti contemporaneamente, si corre il rischio di sovraindebitamento. Chi si trova in questa situazione non riesce a far fronte a tutti gli impegni che ha preso. La soluzione a questo punto è ristrutturare i debiti o chiederne il consolidamento, estinguendo tutti quelli vecchi e aprendo un finanziamento nuovo che serva a rimborsarli tutti.