Nuovo Dpcm: le Regioni in zona gialla, arancione e rossa e le misure

Il nuovo Dpcm emanato dal premier Conte divide l'Italia in tre macro-aree, distinte a seconda della gravità della situazione sanitaria Covid

Il nuovo Dpcm firmato dal premier Conte nella notte, poco dopo la mezzanotte, divide l’Italia in tre macro-aree, distinte a seconda della gravità della situazione sanitaria Covid e dell’indice di contagiosità Rt, sulla base di ben 21 parametri.

Le zone sono gialle (rischio moderato), arancioni (rischio medio-alto) e rosse (rischio alto). Nessuna Regione è zona verde, perché nessuna è esente da un rischio moderato o elevato. La collocazione delle Regioni nelle varie fasce sarà decisa dal ministro della Salute, sentiti i governatori.

Quanto durano le misure differenziate e quando entrano in vigore

Il ministro della Salute Speranza, con frequenza almeno settimanale, verifica il permanere dei presupposti e provvede con ordinanza all’aggiornamento dell’elenco, fermo restando che la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione.

Le ordinanze sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre la data di efficacia del decreto.

Dopo il caos generalizzato scoppiato nelle Regioni “rosse” che ancora alle 19.30 non sapevano come avrebbero dovuto comportarsi il giorno seguente, una nota del Governo ha chiarito che le restrizioni differenziate entreranno in vigore da venerdì 6 novembre per dare la possibilità alle varie attività di organizzarsi.

Ecco nel dettaglio quali Regioni, ad oggi, dovrebbero rientrare in ciascuna di esse e quali dovrebbero essere le nuove misure anti-Covid per le differenti categorie, in attesa di conferma.

Moderata gravità: zone gialle

In base al monitoraggio dell’Iss e del ministero della Salute in questo momento in Italia non ci sono zone che si possano considerare a “rischio basso”.

Sono invece numerose le Regioni che si collocano in un’area gialla di “rischio moderato”, con un Rt che non supera per ora la soglia di allerta di 1,5, comunque più bassa della media nazionale che ora si attesta su 1,7.

Ad oggi sono zone gialle:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Campania
  • Emilia-Romagna
  • Friuli Venezia Giulia
  • Lazio
  • Liguria
  • Marche
  • Molise
  • Province di Trento e Bolzano
  • Sardegna
  • Toscana
  • Umbria
  • Veneto.

In queste Regioni le regole applicate saranno in vigore da venerdì 6 novembre a giovedì 3 dicembre. E cioè:

  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi;
  • le attività dei servizi di ristorazione, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, sono consentite dalle ore 5.00 fino alle ore 18.00. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, e sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente;
  • centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, cioè per le scuole superiori, che oggi, almeno al 25%, seguivano in presenza; chiuse le università;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • piscine, palestre, teatri, cinema chiusi. Restano aperti i centri sportivi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi;
  • consentiti invece gli spostamenti anche fuori Regione, purché le Regioni accanto siano nella stessa zona rischio moderato.

>>> Scarica qui il Dpcm 3 novembre in Gazzetta Ufficiale e qui gli allegati <<<

Elevata gravità: zone arancioni

Nella fascia con rischio medio-alto di colore arancione dovrebbero rientrare queste Regioni:

  • Puglia
  • Sicilia

Queste le regole per la seconda fascia con Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario 3, per le quali, ha anticipato il premier Conte, saranno applicate misure “lievemente restrittive”. Le misure, anche qui in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre, sono:

  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita sia dalla Regione che tra province e comuni, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui è consentita. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti. E’ vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune;
  • bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, 7 giorni su 7, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
  • centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Chiuse le università;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • piscine, palestre, teatri, cinema chiusi. Restano aperti i centri sportivi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.

Massima gravità: zone rosse

Per le Regioni messe peggio dal punto di vista della curva epidemiologica e dell’indice di contagiosità Rt scatta invece il lockdown “light” alla tedesca. E cioè per:

  • Calabria
  • Lombardia
  • Piemonte
  • Valle d’Aosta

Queste le nuove restrizioni che interessano queste aree, ma che saranno in vigore per ora solo per due settimane, e non un mese:

  • è vietato ogni spostamento anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Vietati anche spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui è consentita. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti. E’ vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune;
  • bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, 7 giorni su 7, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
  • farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccherie, lavanderie, parrucchieri e barbieri resteranno aperti; chiusi invece i centri estetici;
  • centri commerciali chiusi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e per le seconde e le terze medie; chiuse le università;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • sospese tutte le competizioni sportive, salvo quelle riconosciute di interesse nazionale da Coni e Cip. Sospese anche le attività nei centri sportivi. Rimane invece sempre consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale;
  • piscine, palestre, teatri, cinema chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.
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Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri
Presidenza del Consiglio dei Ministri