Rivoluzione aeroporti: quali sono a rischio chiusura e perché

L'Enac ha presentato un progetto straordinario di riassetto degli aeroporti con l'obiettivo di mettere ordine negli scali della Penisola

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pubblicato: 5 Settembre 2022 18:00

Presto la mappa degli aeroporti presenti in Italia potrebbe subire una vera e propria rivoluzione, con degli hub destinati alla chiusura nei prossimi anni e altri, invece, che potrebbero essere invece ridimensionati per cercare di intercettare quanti più viaggiatori possibili dalle stazioni di altri Paesi europei. È questa l’idea di partenza dell’Enac, l’autorità italiana del volo civile, che ha presentato al Governo un progetto straordinario di riassetto degli aeroporti italiani con l’obiettivo di mettere ordine nelle grandi città della Penisola per evitare situazioni di saturazione che mettono attualmente in difficoltà in primis gli scali aeroportuali e, di riflesso, causano non pochi disagi agli abitanti della zona.

Rivoluzione aeroporti, il progetto dell’Enac

Nel progetto messo a punto dall’Enac ci sono tanti spunti e tante novità che potrebbero dare presto un nuovo volto alla rete aeroportuale in Italia. L’Ente, infatti, ha voluto analizzare nel dettaglio il traffico aereo nelle stazioni in giro per la Penisola con l’obiettivo di categorizzare gli scali per alleggerire il lavoro di alcuni che risulterebbero spesso saturi. Da qui è arrivata quindi la decisione di eleggere Milano Malpensa e Roma Fiumicino come “hub istituzionali”, il Marco Polo di Venezia come “hub vocazionale” e Fontanarossa di Catania come “hub del Mediterraneo“.

Le nuove categorie servirebbero per organizzare il traffico aereo in reti di prossimità, in modo tale da dirottare in maniera sistematica su un altro aeroporto della stessa rete quei voli che avrebbero reso saturo uno scalo. L’azione consentirebbe quindi di garantire un trasporto fluido e privo di disagi per gli abitanti delle città interessate che spesso denunciano un alto livello di inquinamento ambientale e sonoro.

Verso chiusure e novità

Partendo da Roma, diverse sono le novità che presto potrebbero coinvolgere la Capitale. Fiumicino non dovrebbe subire tagli particolari, ma anzi raccogliere più voli internazionali per invogliare il turismo dalle altre grandi città europee e non solo, mentre modifiche potrebbero arrivare per Ciampino. Secondo il piano dell’Enac, infatti, lo scalo presenterebbe delle gravi criticità che appesantirebbero in maniera non trascurabile il traffico aereo su Roma. “Non chiediamo la chiusura di Ciampino” ha precisato Pierluigi Di Palma, presidente dell’Ente, ma le azioni ipotizzate sembrano far propendere per questa scelta nei prossimi anni. Infatti nel piano è fatto cenno all’aeroporto di Roma-Urbe (l’ex Littorio) per aerei di piccole dimensioni poi diretti a Viterbo, mentre potrebbe essere potenziato lo scalo Girolamo Moscardini di Frosinone per aprirlo alle compagnie civili.

Guardando a Milano, invece, l’attenzione è principalmente rivolta a Linate. Se Malpensa è ricco di traffico internazionale e procede a gran ritmo, l’intenzione dell’Enac è quella di escludere il voli intercontinentali diretti da Linate, il più vicino a Milano dei due aeroporti meneghini. Questa scelta aiuterebbe lo scalo varesotto a crescere, ma anche a non congestionare il traffico nell’aeroporto cittadino che avrebbe comunque possibilità di veder partire i voli internazionali e non quelli intercontinentali. Questo accade mentre ci si chiede se si dovrà dire addio ai voli low cost e se proseguirà il caos voli in quest’ultima parte dell’estate. In quest’ultimo caso, comunque, ci si dovrà sempre ricordare che in caso di cancellazione si potrà avere il rimborso del biglietto.

Importanti novità, invece, al Sud. L’Enac, infatti, ha deciso di puntare forte su Catania Fontanarossa, eletto come “hub del Mediterraneo”. Allo scalo della città etnea è stata affidata la missione di contendere all’aeroporto avveniristico di Istanbul i viaggiatori in arrivo da Cina, Giappone, Corea, India, un traffico stimato di circa 30mila passeggeri al giorno che darebbero forza e nuovo vigore all’economia del Paese. Spinta anche su Taranto-Grottaglie, affinché possa presto accreditarsi come spazioporto consacrato al turismo spaziale e ai viaggi suborbitali.