Caso Cospito, Nordio smentisce Donzelli e Delmastro. Dimissioni in arrivo?

Nordio: "Procura indaga su rivelazioni Donzelli. C'è un'indagine aperta dalla Procura di Roma per i reati di rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio".

Caso Cospito, cresce l’imbarazzo all’interno della maggioranza di governo dopo le dichiarazioni in Aula di Giovanni Donzelli, coordinatore di Fratelli d’Italia, che ha rivelato atti riservati avuti dal collega di partito e sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, infatti, smentisce Donzelli sulla riservatezza degli atti, mentre dall’opposizione si chiedono le dimissioni dei due meloniani.

Nordio: “Procura indaga su rivelazioni Donzelli”

“Non ci pareremo dietro i magistrati di Roma, non troveremo l’alibi dell’inchiesta per dire che ce ne laveremo le mani, ma ci sono limiti procedurali, cerchiamo di capire quali sono questi limiti entro i quali, conclusa l’istruttoria, risponderemo alle Camere e dove ci sarà richiesto di rispondere”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in aula al Senato, riferendosi al fascicolo aperto dai pm romani sulle dichiarazioni del deputato di Fdi Giovanni Donzelli, dopo l’esposto di Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi Sinistra.

Nordio ha poi ricordato di avere “disposto accertamenti interni” al ministero, su quanto reso noto da Donzelli, “appena conclusa l’istruttoria sono disponibile a riferire nelle sedi opportune”, ha assicurato. Il Ministro aveva del resto già fatto notare che “gli atti relativi al 41 bis sono sempre sensibili”, e quindi assolutamente riservati.

“C’è un’indagine aperta dalla Procura di Roma per i reati di rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio, questa notizia rappresenta un elemento di novità di cui a questo punto, per il doveroso rispetto del lavoro degli inquirenti, non possiamo non tener conto” aveva detto poco prima alla Camera.

Delmastro: “Non mi dimetto, a Donzelli informazioni non secretate”

Le informazioni date a Giovanni Donzelli su Alfredo Cospito e altri due detenuti al 41 bis “erano contenute in una relazione del Dap, fatta per dare la possibilità al governo di fare le scelte più opportune. Se me le avesse chieste Giachetti, avrei fatto lo stesso, le avrei date a lui come a Donzelli, trattandosi di un documento non secretato. Se il Parlamento chiede al governo delle cose, il governo risponde”. Lo dice il sottosegretario alla Giustizia in quota Fdi, Andrea Delmastro, intercettato a pochi passi da Montecitorio.

“Si tratta di atti presenti legittimamente al ministero” di via Arenula. A chi gli domanda se lui e Donzelli stiano valutando di dimettersi, “no, non lo pensiamo – risponde Delmastro -. La relazione è stata fatta leggere a Donzelli nell’abitazione che condividono insieme? “No, in via orale e in ambito parlamentare“.

A chi gli chiede se nelle ultime ore abbia sentito la premier Giorgia Meloni e se avranno un confronto a stretto giro, “no – risponde – non l’ho sentita, se vorrà un confronto lo avremo…”.

Rischio dimissioni

Come accennato, nell’ambito della maggioranza serpeggiano scontento e imbarazzo. Da dentro Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, ‘commissariato’ dalla Meloni nel Lazio, non perde l’occcasione per definire i due astri nascenti del partito ‘analfabeti istituzionali’. Nella Lega nessuno ha ribadito la timida solidarietà espressa da Salvini verso i dirigenti di FdI al centro della polemica. Berlusconi — conversando con i forzisti — ha definito “inappropriato” il discorso del rappresentante di Meloni. “Diciamo che — ha commentato malizioso l’azzurro Mulé — se il presidente della Camera decide di istituire il Giurì d’onore, non c’è fumus persecutionis contro Donzelli”.

Dice al Corriere della Sera un rappresentante del governo: “Ai tempi di Draghi per molto meno Durigon era stato costretto a dimettersi da sottosegretario”.