Diritti Serie A, offerte respinte: il futuro del calcio in TV

Lorenzo Casini, presidente della Lega di Serie A, ha spiegato l'attuale situazione diritti TV. Senza un accordo, è già pronta l'alternativa

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Luca Incoronato

Giornalista pubblicista

Giornalista pubblicista ed esperto copywriter, ho accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter

La situazione diritti televisivi per la serie A è particolarmente complessa. La Lega ha intenzione di puntare in alto, ottenendo una cifra all’altezza dei progetti che si spera di realizzare nei prossimi anni.

L’idea è quella di veder rifiorire il nostro calcio e di certo in questo una mano sarebbe potuta giungere dalle finali delle Coppe europee, perse rispettivamente da Fiorentina, Roma e Inter. Un rilancio agognato e sfumato sotto il naso di club e dirigenti. Vediamo quindi qual è la situazione attuale dopo la prima fumata nera di metà giugno.

In quell’occasione non soltanto le offerte sono state giudicate troppo basse, ma due contendenti hanno deciso di fare un passo indietro. Parliamo di Amazon e Rai. Ecco cos’è accaduto nel nuovo faccia a faccia e quali sono le prospettive per l’immediato futuro.

Le offerte di DAZN, Sky e Mediaset

Con l’uscita di scena di Amazon e Rai, restano in corsa per i diritti TV della serie A per i prossimi anni soltanto DAZN, Sky e Mediaset. Prevedibile che il detentore attuale della concessione per la trasmissione di tutte le gare di serie A voglia proseguire in questo percorso.

Tanti sono stati gli investimenti e, al netto delle problematiche tecniche riscontrate, si continuerà a seguire questa strada. Sky non sembra però disposta ad accettare un nuovo triennio (o più) da seconda della classe, accontentandosi di appena tre gare per week-end.

Attenzione però alla possibile sorpresa Mediaset. Grande successo riscontrato con i diritti Champions e un ritorno in corsa per la serie A potrebbe cambiare le prospettive aziendali dei prossimi anni. Il tutto in un periodo di grande fermento per il palinsesto della rete privata, con Pier Silvio Berlusconi alle prese con numerosi cambiamenti.

Non è da escludere la prospettiva che più società ricevano l’autorizzazione a trasmettere, forse per il bene dei telespettatori, che potranno avvantaggiarsi di eventuali offerte date dalla prevedibile competizione in atto.

Per il momento, però, si registra una nuova fumata nera. Ciò vuol dire che i presidenti di serie A si ritroveranno a gestire un nuovo giro di trattative con i vari broadcaster ancora interessati. La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 14 luglio. Sarà allora che si proverà a prendere una decisione definitiva.

Le parole di Casini

Interessante il discorso di Lorenzo Casini, nuovo presidente della Lega di Serie A da marzo 2022. Ha parlato in conferenza stampa dell’attuale situazione diritti per il massimo campionato italiano. Ha sottolineato come questo sia un momento decisivo per il nostro calcio.

Svariati i temi caldi sul tavolo, a partire dal bilancio 2023/24. È stato presentato ma con ogni probabilità verrà approvato il 14 luglio, durante la nuova assemblea. Si valuta inoltre la possibilità di adottare regole più ferree nel rapporto agenti-club.

Parlando dei diritti TV della Serie A, invece, ha precisato: “Non comunico cifre. Le buste sono state aperte, ma non è stato comunicato l’importo in assemblea. Non è stato considerato un importo definitivo, dato che le trattative sono in corso”. Sotto quest’aspetto, quindi, si lascia intravedere una fumata grigia, più che bianca. Nessun accordo, per ora, ma la discussione sta proseguendo.

Interessante poi il discorso sull’ipotesi di un canale di Lega. Casini si è così espresso in merito: “L’alternativa è reale, altrimenti non sarebbe stata inserita nel bando. La dinamica è quella già prevista. Se la trattativa procede, bene. Si può dare una proroga ma se non procede, si passa al canale”.