Attenzione al green pass, nuovo obbligo dal 20 gennaio: cosa cambia

Con l’ultimo decreto 5 gennaio varato dal governo Draghi, vengono introdotte nuove anti-Covid per frenare la quinta ondata pandemica

Attenzione alla nuova stretta sul green pass. Con l’ultimo decreto 5 gennaio varato dal governo Draghi, vengono introdotte nuove anti-Covid per frenare la quinta ondata pandemica, che, dicono gli esperti, sembra finalmente arrivata al suo picco massimo.

Proprio mentre torna ad affacciarsi in Italia l’incubo della zona rossa (qui quali Regioni rischiano il cambio di colore lunedì 24 gennaio), e mentre il premier Draghi sta per varare il nuovo Dpcm con le attività escluse dall’obbligo green pass, per scongiurare un’ulteriore accelerazione della pandemia, che avrebbe effetti ancora una volta devastanti sull’economia e il commercio, ecco che da giovedì 20 gennaio scattano nuove restrizioni relative alle attività economiche.

Green pass, le novità dal 20 gennaio

Dal 20 gennaio infatti scatta l’obbligo di green pass anche per le attività di servizio alla persona: più precisamente, significa che i clienti di parrucchieri, barbieri e saloni di acconciatura, centri estetici, studi di tatuaggi e attività simili per entrare devono assolutamente possedere ed esibire il green pass.

Un provvedimento già in essere per altre attività economiche o altri servizi ai cittadini (qui l’elenco delle attività in cui è obbligatorio il super green pass). Ma quale certificato serve per parrucchieri ed estetisti? Quello base, cioè il passaporto verde Covid che viene rilasciato anche in seguito a tampone rapido negativo effettuato nelle 48 precedenti (anche in farmacia e anche in centri privati) oppure test molecolare eseguito nelle 72 ore prima.

Nulla cambia invece per chi ha il super green pass, cioè per tutti i clienti che si sono regolarmente sottoposti a vaccinazione o sono guariti dal Covid da meno di 6 mesi.

Alcuni parrucchieri ed estetisti hanno espresso qualche perplessità in merito alla nuova norma, ma quasi tutti concordano sul fatto che bisogna assolutamente scongiurare ad ogni costo il ritorno al lockdown e alla chiusura delle attività.

In negozi di parrucchieri e centri estetici massima sicurezza

La presidente della categoria Acconciatori di Confartigianato Vicenza, Renata Scanagatta, invita a guardare il bicchiere mezzo pieno. “Vogliamo essere anche noi testimoni di prevenzione ed educare i nostri clienti ad adottare i corretti comportamenti a tutela della loro sicurezza oltre che bellezza. Il benessere infatti nasce anche da forme di attenzione alla propria salute”.

D’accordo anche Valeria Ferron, presidente della categoria estetica di Confartigianato Vicenza: “Si tratta di una misura di maggiore tutela, ma attenzione: non passi il messaggio che saloni o centri estetici siano luoghi poco sicuri. Garantiamo livelli di guardia e pulizia davvero importanti, questo ci viene riconosciuto dai nostri clienti. Per quanto i servizi che eroghiamo siano paragonabili a bene primari, siamo favorevoli a diffondere la massima attenzione a igiene e sicurezza, e confidiamo che questa misura aiuti sempre più persone a proteggere se stessi e chi sta loro attorno”.

Attenzione agli abusivi, cosa si rischia

Ora l’allerta nel settore è altissima nei confronti di possibili abusi di professione e lavoro nero, che potrebbero aumentare. Confartigianato, in collaborazione con EBAV, in occasione di una indagine condotta nel 2021 ha già evidenziato come la pandemia abbia ridotto la frequentazione di saloni e centri estetici. Ora si aggiunge il rischio dell’abusivismo alimentato dai clienti “no green pass”.

Per questo chiedono agli organismi di vigilanza tolleranza zero e una intensificazione di controlli e sanzioni: “Questo è il modo per contrastare efficacemente l’abusivismo che favorendo la diffusione del contagio, rende controproducenti quelle disposizioni che gli operatori in regola sono tenuti civilmente a rispettare nei loro locali”.