Ayrton Senna moriva 30 anni fa, quanto guadagnava il re della Formula 1

Durante la sua carriera in Formula 1 Ayrton Senna ha guadagnato cifre enormi, fino ad arrivare a 1 milione di dollari a gara

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il Primo maggio 2024 ricorre, oltre che la festa dei Lavoratori, anche il trentesimo anniversario della morte prematura di uno dei più grandi piloti di Formula 1 della storia: il brasiliano Ayrton Senna. In dieci anni di carriera, conclusi nel 1994 con l’incidente mortale a Imola, vinse 3 mondiali e 41 gran premi.

Essendo uno dei più grandi campioni della sua generazione in uno degli sport più ricchi al mondo, gli stipendi di Senna sono sempre stati oggetto di trattative serrate fin dai suoi esordi. Il caso più clamoroso è però quello del suo ultimo anno in McLaren, quando chiese un milione di dollari per ogni gara disputata.

Gli stipendi di Senna agli esordi in Formula 1

La storia di Ayrton Senna comincia con la Toleman, la prima delle quattro scuderie inglesi che si assicureranno il talento brasiliano. Si trattava di una piccola squadra, che lo assunse per un totale di 100mila sterline all’anno, circa 480mila euro di oggi. Concluse il suo primo anno al nono posto con 13 punti, un ottimo risultato per un team con poche pretese come la Toleman, che aveva avuto anche numerosi problemi a inizio stagione a causa delle scarse performance delle gomme Pirelli.

L’anno successivo Senna viene quindi reclutato dalla Lotus, dove rimase per tre stagioni concludendo il mondiale quarto i primi due anni e terzo l’ultimo. Il suo talento però portò la scuderia ad aumentare progressivamente lo stipendio del brasiliano per contrastare le offerte di altre squadre. Nell’ultima stagione il team fu costretto a chiedere un contributo a Honda per pagare i 4 milioni di dollari chiesti da Senna, a cui si aggiunsero 4mila dollari per ogni punto realizzato in campionato. Il totale raggiunse i 4.228.000 dollari, più di 11milioni e 600mila dollari attuali.

Un contratto del genere era però sostenibile per un solo anno e così nel 1988 Senna passò a una delle scuderie con maggiori speranze di vincere il titolo mondiale, la McLaren, anch’essa inglese. È qui che in quattro anni Senna vince tre mondiali, arrivando secondo soltanto nel 1991. I contratti partirono da 8 milioni di dollari a stagione, equivalenti a 21 milioni odierni, ma le cifre diventarono davvero significative quando il periodo di grazia della McLaren arrivò alla fine.

Un milione a gara per non andare alla Williams

Nel 1992 la Williams emerge come la scuderia più forte della Formula 1. La McLaren semplicemente non è più in grado di competere con i rivali, ma il team non vuole lasciare andare Senna. Il brasiliano però è consapevole di essere ancora uno dei piloti più forti in pista e quindi, sapendo che McLaren teme di perderlo, fa una richiesta contrattuale senza precedenti.

Senna chiede, e ottiene, che McLaren gli versi un milione di dollari per ogni gara che disputerà, per un totale di 16 milioni al termine della stagione. Nono solo, ma la cifra gli andava bonificata il giovedì precedente alla gara. Se così non fosse stato, il campione brasiliano semplicemente non si sarebbe presentato ai box. La scuderia accetta, ma i 4 ritiri nel corso della stagione costano a Senna il mondiale a discapito della Williams di Prost. L’anno successivo il brasiliano passerà alla Williams, ma morirà nel tragico incidente di Imola al terzo Gran Premio della stagione.