Calcio, al posto di Covisoc un’agenzia governativa di controllo sui conti delle squadre: cos’è

Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha presentato un progetto di riforma sul controllo dei bilanci delle società professionistiche, scatenando il caos nel calcio

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 5 Maggio 2024 18:46

La riforma sui conti dello sport professionistico piomba all’improvviso sul calcio italiano e provoca l’allarme tra i presidenti di Serie A. Il ministro Andrea Abodi ha inviato a Figc e Coni un documento che introduce l'”Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche”: si tratta di un organismo dipendente dal Governo che, nel calcio, andrebbe a rimpiazzare la Covisoc per decidere quali club avranno bilanci in regola per potersi iscrivere ai campionati. La novità mette a rischio il principio di autonomia dello Sport e accende gli attriti con il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.

Il progetto di riforma

Il progetto è contenuto nell’articolo di un decreto legge che dovrebbe essere presentato dal titolare della delega sullo Sport, di concerto con il ministero dell’Economia, la prossima settimana in Consiglio dei ministri.

La nuova agenzia sarebbe composta da un presidente e due componenti nominati dal Governo con mandato quadriennale non rinnovabile, più un segretario generale e un organico di 30 dipendenti.

L’ente, di natura pubblica e non economica, avrà autonomia regolamentare, controllerà i bilanci delle squadre, potrà disporre il deposito di documenti ed effettuare ispezioni nelle sedi dei club, deciderà gli interventi da effettuare e avrà potere vincolante sulla partecipazione ai campionati delle squadre.

Funzioni che andrebbero a sostituire i compiti di controllo della Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche (Covisoc), formata da un presidente e quattro consiglieri nominati a maggioranza qualificata dal consiglio federale, interna alla Figc ma indipendente.

“Esattamente come era per la Covisoc, la delibera finale sulle iscrizioni ai campionati resterà in mano al Consiglio federale, che non perderà in alcun modo le sue funzioni” ha assicurato il ministro Andrea Abodi, citato dalla Gazzetta dello Sport.

“Gli stessi criteri economico-finanziari ai quali i club dovranno attenersi verranno ancora stabiliti dalla Federazione – ha aggiunto – che però potrà ascoltare le proposte dell’Agenzia. Lo stesso vale per le sanzioni, tutto dipenderà dalla Figc che continuerà a gestire pure la giustizia sportiva sulla quale non vogliamo entrare”.

“Il testo lo stiamo migliorando e sono certo che il Parlamento darà ulteriori preziosi contributi. Con quest’Agenzia non vogliamo ledere in alcun modo l’autonomia dello sport, ma il modello attuale non solo non garantisce l’equa competizione, ma ha un impatto economico importante sull’intero sistema sportivo che merita un altro approccio” ha aggiunto Abodi, cercando di sgombrare il campo dai dubbi sull’autonomia dallo Stato.

Le reazioni dei vertici del calcio

La struttura della nuova agenzia avrebbe un costo a regime di circa 2,5 milioni di euro, versati dalle stesse società. Elemento che aumenta i malumori dei proprietari dei club di Serie A e che ha dato una spinta ulteriore per la convocazione di una riunione d’emergenza tra i vertici delle Leghe professionistiche, rappresentanze di arbitri, giocatori e allenatori, da parte del presidente della Figc Gabriele Gravina.

La riforma è vista dai vertici dello sport come un’invasione di campo da parte dello Stato, che andrebbe contro l’autonomia dalla politica sancita dalla Carta Olimpica e a mettere in discussione gli stessi principi di Uefa e Fifa.

Per rispondere ai mormorii suscitati dalla novità tra i presidenti della Serie A, fonti del ministero hanno affermato all’Ansa che la bozza di provvedimento “non verrà riscritta. Ci saranno solo modifiche fisiologiche ma la sostanza non cambierà” e che “il presidente della Figc, Gravina, era al corrente da tempo del lavoro svolto sull’ideazione di tale Agenzia”.

Ricostruzione, però, negata dal diretto interessato: “Non ho mai sentito parlare del progetto di istituire un’Agenzia di controllo sui bilanci delle società professionistiche prima di venerdì scorso – ha dichiarato Gravina – Mesi fa il ministro Abodi mi ha solo accennato di una sua idea di rivedere i criteri di nomina dei componenti della Covisoc, chi dice altre cose afferma il falso”.

Mi rammarica dover smentire una fonte non meglio identificata – ha aggiunto il capo della Figc – io ci metto la faccia, nome e cognome, per rispetto della trasparenza e di tutti gli interlocutori dello sport e del calcio italiano”.