Fusione Ubi-Intesa Sanpaolo: l’elenco delle filiali che passano a Bper

Dall'acquisizione di Ubi da parte del polo milanese usciranno 5mila dipendenti che verranno assorbiti da Bper

Una lunga trattativa conclusa nelle ultime ore che riguarderà il trasferimento di 5.107 dipendenti coinvolti nell’acquisizione dell’ormai ex Ubi banca da parte di Intesa Sanpaolo, dello scorso 17 febbraio. Per effetto della fusione tra le due banche saranno infatti 620 le filiali cedute a Bper per superare i vincoli antitrust sull’Ops lanciata dalla banca milanese.

Fusione Ubi-Intesa Sanpaolo: i numeri dell’accordo con Bper

Quasi la totalità delle agenzie interessate nell’operazione fanno parte della rete Ubi, solo il 5 per cento del totale appartengono oggi a Intesa Sanpaolo: 486 sono sportelli ai quali si sono aggiunti anche 134 “punti operativi”, a operatività limitata (scarica qui l’elenco completo delle filiali).

Per arrivare a stabilire questo numero sono stati necessari quattro incontri e altrettante integrazioni dall’accordo dello scorso febbraio tra Intesa Sanpaolo e Bper banca.

La procedura di trasferimento dovrebbe terminare intorno a febbraio per poi perfezionare la cessione del ramo d’azienda di Ubi da parte di Intesa ad aprile.

“Il perimetro del Ramo risulta, pertanto, – è il comunicato diramato da Bper in riferimento all’accordo raggiunto – costituito da 486 Filiali dotate di autonomia contabile e radicamento dei rapporti giuridici con la clientela (7 in più rispetto a quanto già stabilito dalle Parti), e da 134 cosiddetti Punti Operativi funzionali al presidio commerciale della clientela delle Filiali, privi di autonomia contabile”.

Fusione Ubi-Intesa Sanpaolo: il personale

La comunicazione diffusa dalla banca emiliana chiarisce anche il punto del personale: “Le risorse umane riferibili al Ramo risultano complessivamente pari a 5.107, inclusive della quota di risorse interessate dal piano di uscite volontarie contenuto nell’accordo sindacale sottoscritto da Intesa Sanpaolo con le Organizzazioni Sindacali il 29 settembre scorso, risultando sostanzialmente in linea con gli obiettivi di BPER e con quanto originariamente previsto.”

L’accordo tra Intesa e sindacati sull’integrazione di Ubi Banca prevede che le uscite saranno gestite con pensionamenti e prepensionamenti solo su base volontaria e saranno scaglionate dal 2021 al 2023, mentre le assunzioni saranno effettuate entro il 2023.

L’acquisizione porterà al gruppo emiliano ad accrescere di oltre il 40 per cento la propria attuale rete distributiva, facendo così di Bper il terzo gruppo bancario italiano, una realtà di peso dietro a Intesa Sanpaolo e Unicredit, che ricoprirà così un ruolo di rilievo nella logica di consolidamento che sta interessando il settore bancario in Italia.

Per portare a termine l’operazione la banca emiliana ha realizzato un aumento di capitale da 800 milioni di euro.