Green e Sustainability Bond: cosa aspettarsi nel 2024

Le analisi di MainStreet Partners e le previsioni di S&P sui Green, Social, Sustainability e Sustainability-Linked Bond , che hanno rappresentato, in media, il 20% del debito emesso in Europa

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Redazione

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Il 2023 è stato un anno importante per i GSS (Green, Social, Sustainability e Sustainability-Linked) Bond, che hanno rappresentato, in media, il 20% del debito emesso in Europa, superando la soglia dei 4 mila miliardi di dollari totali emessi. È quanto è emerso dall’ultima edizione del report trimestrale di MainStreet Partners sul settore. Lo scorso anno ha segnato una leggera flessione nell’importo totale emesso rispetto all’anno precedente (-9%) e nel numero di nuovi emittenti. È però interessante notare come nel corso del 2023 abbiano debuttato, 517 “nuovi emittenti”, in calo rispetto ai 594 del 2022 ed ai 927 del 2021 – un dato che evidenzia il forte interesse nel creare veri e propri programmi di emissioni “GSS” da parte degli emittenti che hanno approcciato questo mercato per la prima volta. D

ove sono stati emessi più GSS Bond

I dati disponibili sui GSS Bond permettono il confronto tra paese della sede legale di un emittente ed i paesi dove sono localizzati i progetti finanziati dall’obbligazione: gli Stati Uniti risultano essere lo Stato con il numero maggiore di progetti “green”, mentre la Francia è la nazione con più progetti in ambito sociale.

Tassononia europea e vantaggi

Analisi approfondite a livello di singolo progetto hanno evidenziato i vantaggi di investire in Green Bond: questi hanno infatti, in media, un allineamento alla Tassonomia Europea (circa il 60%) significativamente maggiore rispetto ai ricavi o alle spese di capitale aziendali (in media inferiori al 10%). Tra il 2022 e la fine del 2023 l’allineamento alla Tassonomia Europea di un campione di fondi Green Bond è aumentato da circa il 30% a ben oltre il 40%. Allo stesso tempo la “CO2 risparmiata” dagli stessi fondi (rispetto ad 1 milione di euro investito) è diminuita da circa 600 tonnellate a poco meno di 500. Il calo nella media di “CO2 risparmiata” è dovuto in parte all’aumentato costo dei progetti (es. impatto dell’inflazione), ma anche ad una maggiore quota investita in obbligazioni sovrane, che notoriamente riportano risultati di impatto inferiori rispetto alle obbligazioni corporate.

Prospettive per il 2024

Nonostante l’incertezza macroeconomica globale in alcune aree chiave, S&P ha previsto che le emissioni di bond sostenibili aumenteranno in misura modesta tra 950 miliardi di dollari e 1,05 mila miliardi di dollari nel 2024, da 980 miliardi di dollari nel 2023. Secondo le stime dell’agenzia di rating i green bond continueranno a dominare il mercato dei GSS, sostenuti dall’aumento della domanda di progetti ambientali in tutte le aree geografiche. I transition bond e i blue bond potrebbero inoltre guadagnare terreno nel mercato dei GSS nel 2024. Secondo S&P, infine, gli emittenti dei Paesi a medio e basso reddito cercheranno di aumentare la propria quota di emissioni di GSSSB nel 2024, viste le elevate necessità di funding non soddisfatte.