Sandro Tonali squalificato per scommesse anche in Inghilterra: la multa all’ex Milan

Il centrocampista italiano del Newcastle ha ricevuto una squalifica di due mesi con la condizionale per violazione delle regole sulle scommesse anche in Premier League

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Due mesi di squalifica sospesi fino al termine della stagione a patto che non violi nuovamente le regole sulle scommesse. Il centrocampista del Newcastle Sandro Tonali è stato condannato dalla Federazione calcistica inglese in seguito a 50 puntate effettuate nei mesi successivi al suo trasferimento in Premier League dal Milan. La sanzione di due mesi con la condizionale stabilita dalla Football Association, però, non allunga la squalifica di 10 mesi inflitta dalla Figc per lo stesso tipo di illecito commesso in Italia. Il giocatore potrà quindi tornare in campo il prossimo 28 agosto, ma dovrà pagare una multa di 20mila sterline.

La squalifica per scommesse a Sandro Tonali

L’inchiesta della Federazione inglese ha avuto inizio dopo quella chiusa dalla Figc e fa riferimento alle scommesse realizzate da Tonali tra il 12 agosto e il 12 ottobre 2023, vale a dire dal debutto del calciatore con il Newcastle dopo il passaggio dal Milan fino alla data del ritiro della Nazionale a Coverciano, abbandonato insieme a Nicolò Zaniolo per l’esplosione dello scandalo scommesse.

La condanna sportiva ricevuta da Tonali nel nostro Paese ha avuto inizio il 27 ottobre 2023 e prevede anche altri 8 mesi di pene alternative, come la partecipazione ad incontri con i giovani di realtà territoriali dilettantistiche, organizzati dalla Federcalcio per spiegare i rischi connessi alle scommesse.

Gli accertamenti della Football Association erano partiti dalle dichiarazioni dello stesso giocatore che aveva chiesto di chiarire la propria posizione per “mettere un punto definitivo ad una parentesi negativa e molto dolorosa della propria vita e ripartire con forza al termine della squalifica”, come dichiarato dall’agenzia GRSposts che cura i suoi interessi. Nel corso della sua auto-denuncia, il centrocampista aveva confessato di aver scommesso anche su quattro partite del suo club attuale, delle quali tre lo hanno visto scendere in campo. Da quanto raccontato dal giocatore, avrebbe puntato sempre sulla vittoria del Newcastle e mai per vincere o guadagnare denaro, ma perché affetto da ludopatia.

La condanna della Football Association

La piena collaborazione del calciatore è stato un elemento centrale per la formulazione di una squalifica contenuta che, in assenza di recidiva, sarà cancellata a fine stagione: “Tonali ha sempre collaborato con le indagini – ha reso noto la Federcalcio inglese nel notificare le motivazioni della sentenza – e ha fornito anche il suo cellulare in modo da dare alla FA tutti gli elementi per trarre le proprie conclusioni. La federazione inglese ha basato la propria indagine sull’autodenuncia di Tonali, segnalando come attenuanti l’esistenza di una squalifica già in essere, quella stabilita dalla Figc, per violazioni che – se commesse in Inghilterra – avrebbero portato ad una squalifica massima di 6 mesi“.

Un comportamento sottolineato in un comunicato dallo stesso Newcastle: “Come riconosciuto dalla FA nelle motivazioni scritte della Commissione di regolamentazione indipendente, il livello di collaborazione che Sandro ha fornito autodenunciandosi e collaborando pienamente con un’indagine successiva è stato straordinario e senza precedenti. Sandro ha ammesso pienamente la sua attività di scommesse e lo ha fatto in circostanze in cui non c’erano altre prove a sostegno di un procedimento per cattiva condotta. Sandro continua a seguire un piano terapeutico e un programma educativo con il pieno supporto della società e continuerà ad allenarsi con i compagni“.

Secondo quanto emerso dalla sentenza della Federazione inglese, da quando ha ricevuto la squalifica Tonali si è ridotto “significativamente” lo stipendio, un taglio volontario del 90% sul contratto di circa 8 milioni di euro l’anno.