Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza di sospensione degli ingressi dalla Gran Bretagna. Dal pomeriggio di oggi e fino al 6 gennaio (almeno) non sarà più possibile tornare dal Regno Unito. Alla luce delle ultime notizie in arrivo dall’altro lato della Manica, infatti, la task force governativa ha preferito evitare ogni rischio che la nuova variante di Coronavirus potesse arrivare anche nel nostro Paese.
Un provvedimento, però, che potrebbe non essere stato sufficiente. I laboratori dell’Ospedale del Celio hanno infatti riscontrato la variante britannica del SARS-CoV-2 in un paziente positivo rientrato nei giorni passati proprio dalle isole britanniche e atterrato all’aeroporto di Fiumicino. Alla luce di questa scoperta, dunque, assume maggiore importanza la decisione del Governo di sottoporre a tampone tutti coloro che negli ultimi quattordici giorni hanno soggiornato in Gran Bretagna.
Stop ai voli da e per il Regno Unito: cosa prevede l’ordinanza di Speranza
Come sottolineato dal ministro Speranza, la scelta di bloccare gli ingressi dal Regno Unito è di natura precauzionale e arriva dopo un serrato confronto tanto con gli scienziati del Comitato Tecnico-Scientifico quanto con gli altri ministri della salute dell’Unione Europea e il collega britannico.
L’ordinanza firmata da Speranza nel pomeriggio di oggi vieta l’ingresso sul territorio nazionale non solo a chi arriva direttamente da Londra o da qualunque altra città della Gran Bretagna, ma anche a tutti coloro che vi hanno soggiornato o transitato negli ultimi 14 giorni. Chi, invece, è già in Italia deve obbligatoriamente dichiarare il suo rientro alle Unità di prevenzione territoriali di competenza e sottoporsi a test molecolare o antigenico da effettuarsi mediante tampone.
Speranza: virus più veloce, ma non più pericoloso per la salute
Stando alle dichiarazioni che il ministro della Salute ha rilasciato alla trasmissione TV “Mezz’ora in più”, la nuova variante del SARS-CoV-2 non dovrebbe essere più pericolosa di quella oggi “maggioritaria”. A differenza di quest’ultima, però, si diffonderebbe più in fretta, rischiando di sovraccaricare ulteriormente i sistemi sanitari già vicini al collasso.
Il nuovo ceppo, sostiene comunque Speranza, non dovrebbe essere “immune” all’azione dei vaccini. Su quest’ultimo punto, sottolinea il titolare del dicastero della salute, deve essere però ancora fatta maggiore chiarezza.