“I gruppi di maggioranza hanno presentato la sospensiva per non procedere all’esame del ddl (di ratifica del Mes ndr) per un periodo di 4 mesi”. È quanto ha annunciato in Aula alla Camera Andrea Di Giuseppe di FdI, l’unico a parlare a nome della maggioranza in occasione dell’esame della proposta di legge di Ratifica ed esecuzione dell’Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l’8 febbraio 2021. “Si ritiene opportuno – ha spiegato Di Giuseppe – procedere con maggiori approfondimenti del funzionamento del Mes vista la delicatezza degli argomenti trattati”. Nessun intervento, dunque, da parte dei rappresentanti di Lega, Nm e di Fi. Gli azzurri, tuttavia, erano presenti in Aula con il capogruppo Paolo Barelli e il capogruppo in commissione Esteri Alessandro Battilocchio. Per le opposizioni hanno parlato Benedetto Della Vedova (+Europa), Piero De Luca (presentatore del ddl) e Lia Quartapelle del Pd, Valentina Grippo (Azione-Iv) e Filippo Scerra di M5s. La maggioranza – aveva anticipato ieri il capogruppo di Fdi Tommaso Foti – spiegherà in “le ragioni per cui non vi sono le condizioni politiche per ratificare oggi il Mes”, poi “tra martedì o mercoledì si dovrà entrare nel merito. Sempre che qualcuno non chieda una sospensiva sulla discussione”. Sospensiva che poi oggi è arrivata.
La “critica europeista” sul Mes
Sul Mes non esiste “nessun problema e nessuna questione con l’Europa” per il governo italiano, ma si tratta di uno strumento su cui Forza Italia muove una “critica europeista” e che deve “essere sottoposto a controlli anche da parte delle istituzioni comunitarie, quindi il parlamento e la commissione europea” ha chiarito il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani secondo il quale il rinvio della ratifica non logorerà i rapporti con l’Europa. “Abbiamo chiesto tutti insieme di rinviare di quattro mesi per fare una valutazione complessiva anche per quanto riguarda il Patto di stabilità, l’unione bancaria – ha detto Tajani a Fenix, la festa dei giovani di Fratelli d’Italia –. Quindi nessun problema e nessuna questione con l’Europa, sono altri i temi che interessano i cittadini in questo momento. Di principio non sono contrario al Mes, ma ci sono troppe cose che non funzionano, lo abbiamo anche messo nero su bianco nel testo della richiesta di rinvio”. Come Forza Italia – ha aggiunto il Ministro – “riteniamo che uno strumento come il Mes debba essere sottoposto a controlli anche da parte delle istituzioni comunitarie, quindi il parlamento e la commissione europea. Diciamo che la nostra è una critica europeista a questo meccanismo e vedremo adesso come evolverà la situazione. Discutere non significa creare problemi, discutere significa valutare. C’è anche il tema dell’unione bancaria, sono tanti i temi della politica finanziaria, non credo ci sia da preoccuparsi: lo dico io che sono un europeista convinto e credo di aver dimostrato in 30 anni di vita politica a Bruxelles che non ci sono problemi e bisogna stare tranquilli”.
Il “no” della Lega
“Sui soldi adesso tocca agli altri. Siccome gli italiani hanno dimostrato con l’acquisto di Buoni del tesoro che credono nel Paese, preferisco chiedere soldi e indebitarmi con gli italiani che non aderire a meccanismi stranieri che rispondono a logiche e interessi stranieri – aveva detto ieri il vicepremier, ministro dei Trasporti e segretario della Lega, Matteo Salvini, intervistato dal Tg2 –. Il Mes è uno strumento gestito dall’estero che risponde a interessi stranieri, potrebbero chiederci di metterci miliardi di euro per salvare una banca tedesca”.
Forti le critiche dall’opposizione
“L’assenza dei deputati leghisti è la fotografia del fatto che la maggioranza non ha una posizione comune sul Mes: il governo sta precipitando l’Italia in questa figuraccia storica – ha detto il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, intervenendo nell’aula della Camera in discussione generale sul ddl di ratifica del Mes –. Se vi fa così paura il Mes, potete benissimo ratificarlo, e poi lo boicottate con il diritto di veto. Ma sia chiaro ai cittadini che l’Italia così esce dal novero degli adulti nella stanza, cioè i grandi Paesi che guidano l’Europa, Francia, Germania, Spagna, per mettersi nella posizione del ricattatore. Fate uno sforzo, evitate che la vostra retorica e la propaganda trascinino l’Italia in questa figuraccia storica, lasciate i ricatti ai piccoli paesi amici sovranisti, fate gli adulti nella stanza e ratificate il Mes”.
“Avete formalmente affidato le linee e le scelte di indirizzo politico europeo all’opposizione – ha detto il capogruppo del Pd in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca, intervenendo in Aula – Abbiamo presentato al posto vostro una proposta di legge di autorizzazione alla ratifica dell’accordo di riforma che migliora le difese per imprese e cittadini. Dovete solo votare il testo di legge oggi in discussione. Invece state buttando da mesi la palla in Tribuna, con argomenti incomprensibili e spesso surreali. Da ultimo, abbiamo sentito rievocare formule particolari per dilatare ulteriormente i tempi come la ‘logica di pacchetto’, che certo non ci spaventa. Ci preoccupa, invece, la ‘logica del pacco’ che l’Italia potrebbe ricevere a livello europeo. Non ci rafforza, infatti, questo tira e molla nelle trattative sulla nuova governance europea, non ci rafforza nei negoziati per la revisione del Pnrr. Ci rende al contrario molto più deboli e poco affidabili. State mettendo a serio rischio la credibilità del nostro Paese che è l’unico ancora a non aver concluso l’iter di revisione del Mes già avviato e condiviso da tutti gli altri Stati dell’Unione europea. Togliamo all’Italia questo stigma”.
“Già far scadere a dicembre scorso il Mes Sanità è stata per noi una scelta incomprensibile, perché nel nostro Paese mancano infermieri, medici, rischiamo con il Pnrr di costruire nuovi ospedali senza avere il personale – ha detto Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, a ‘Tagadà’ su La7. –. Oggi sul Mes il governo persevera, io non sarei così orgogliosa di questa mancata ratifica che in realtà indebolisce il governo quando va a negoziare in Europa gli interessi nazionali. L’Italia non ratificando il Mes non è più forte, lo ha detto nei giorni scorsi anche il Mef facendo crollare in un attimo tutta la propaganda della destra”.
La reazione dell’Europa
“Rispetto assolutamente e posso capire il punto di vista del governo italiano, quando dice che non vuole accedere a questi strumenti e non vuole usare questi dispositivi in futuro. Lo comprendo e lo rispetto. Ma la ratifica del Trattato consentirà che il maggior potere del Mes sia messo a disposizione di altri Paesi che potrebbero, invece, decidere di avvalersene in futuro. E mi auguro che questo possa essere tenuto in considerazione all’interno del dibattito in corso in Italia – ha dichiarato il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, in audizione alla commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo –. Sono in contatto molto regolare con il ministro Giorgetti per quanto riguarda la situazione in Italia della ratifica del Mes. Il Trattato e il suo stato in Italia sono stati oggetto di una grande discussione e concentrazione costruttiva alla riunione del Mes. Il tema è stato discusso lì e anche all’Eurogruppo dove il ministro Giorgetti ha dato aggiornamenti. Quindi, ci sono molti contatti. Si tratta di un Trattato che deve essere discusso nel Parlamento italiano a breve e formalmente. È un Trattato che ha una grande visibilità nella politica italiana. E io mi rendo conto quanto sia sensibile il tema e apprezzo il fatto che per il governo italiano questo Trattato sia un tema che abbia ampiamente commentato, perché è una questione spinosa nella politica italiana e apprezzo molto questo. Detto questo, però, è molto importante che, anche se un governo decide di non voler accedere alle disponibilità del Mes che saranno disponibili in futuro, si possa dire che con la ratifica di questo Trattato questi stessi strumenti potranno essere disponibili per altri governi e membri dell’area euro. Il motivo dell’importanza della ratifica di quel Trattato è che offre una maggiore rete di sicurezza alla nostra valuta comune, soprattutto in caso di future difficoltà, e questo non può che andare a vantaggio di tutti”.