Incentivi auto tagliati dal governo Meloni, fondo per l’automotive perde 400 milioni

Il nuovo decreto coesione toglie fondi agli incentivi auto e al comparto automotive che intanto è ancora in attesa del nuovo ecobonus annunciato da Urso

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il governo Meloni ha tagliato ancora una volta gli incentivi sulle auto, facendo spostare 400 milioni dal fondo per l’automotive su altri progetti dell’esecutivo. Si tratta del fondo che era stato istituito dall’allora premier Mario Draghi e dal quale, nel corso degli ultimi anni e in quelli futuri, erano state pescate le risorse per aiutare gli italiani all’acquisto di nuove vetture per svecchiare il parco auto presente nel Paese. Un taglio netto, in favore di altri decreti legge, che di fatto chiuderebbe le porte alla misura per il settore dell’automotive già a partire dai prossimi mesi.

Incentivi auto tagliati di 400 milioni

A evidenziare il taglio messo in atto dal governo presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata La Repubblica. Il quotidiano, infatti, analizzando il nuovo decreto legge “coesione” ha notato il passaggio di soldi da un fondo all’altro. In poche parole, come capita molto spesso in sordina, l’esecutivo ha deciso di attingere da un “fondo cassa” ricco per finanziare altri progetti.

È il caso del decreto coesione di cui vi abbiamo parlato, che ha intascato ben 400 milioni da quello dell’automotive. Nello specifico si tratta di coperture finanziarie di 130 milioni pescati dai fondi stanziati per il 2024 dal vecchio dpcm, quello che regolava già i sussidi ora in vigore solo per l’elettrico e le ibride plug-in.

Ulteriori 250 milioni sarebbero stati presi direttamente dal fondo automotive che sarebbero serviti dal 2025 in poi, mentre i restanti 20 sarebbero stati tagliati dal vecchio bonus colonnine, quello per sostenere l’acquisto di infrastrutture di ricarica a uso domestico stanziati per il 2022 e 2023.

I fondi non usati

Va sottolineato, comunque, che non si tratta di fondi in meno, bensì di un fondo cassa che avrebbe potuto permettere al governo di aumentare gli incentivi nei prossimi anni perché le risorse a disposizione ci sarebbero state. Infatti, si tratterebbe di milioni extra, perché non erano stati usati o non erano stati vincenti per gli italiani.

Potevano di certo essere riutilizzati, come quello per l’acquisto di infrastrutture di ricarica a uso domestico che non aveva avuto gran successo e che poteva essere trasformato in aiuti per incentivare l’installazione di wall box o colonnine nei box o nelle parti comuni dei condomini.

L’attesa per il nuovo ecobonus

E intanto, tra un taglio di qua e di là, gli italiani attendono impazienti il nuovo ecobonus 2024. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha chiesto calma e pazienza, con la misura che potrebbe essere pronta già nelle prossime settimane.

Aiuti nuovi, rivoluzionati da parte del Mimit che nella nuova versione 2024 ha deciso per uno stanziamento da oltre 950 milioni di euro, destinati per circa un quarto (240 milioni) all’acquisto o leasing di auto con emissioni fino a 20 grammi di CO2 al chilometro, mentre per le ibride plug-in, con CO2/km che va da 21 a 60 grammi, sono previsti 140 milioni. Più del 40% (402 milioni) è riservata a chi vuole comprare un veicolo a motore termico o full hybrid, con impatto da 61-135 grammi CO2/km.

Il piano messo a punto dal governo per il 2024 prevede un aumento dell’importo del 25% per i singoli componenti di un nucleo familiare con un Isee inferiore a 30.000 euro, fino a un massimo di 13.500 euro per le auto elettriche.