Btp Valore, ordini rallentano ma l’incasso del Tesoro è cospicuo

Il collocamento supplementare del Btp Valore, a soli due mesi dalla precedente emissione, garantirà un incasso per lo Stato di circa 30 miliardi

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Redazione

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Il Btp Valore si conferma da record, anche se in questa emissione non ha raggiunto i quantitativi di ordini delle emissioni precedenti, a causa di una cadenza temporale troppo ravvicinata con la precedente emissione. Si stima infatti che il Tesoro alla fine riuscirà a collocare circa 30 miliardi fra le emissioni di fine febbraio e maggio, un bel “gruzzolo” considerando il maggior impegno richiesto dai conti pubblici per quest’anno, in cui si stima un volume complessivo di 520 miliardi di titoli di stato in emissione (stime Upb).

Ordini inferiori alle precedenti emissioni

Ieri, quarta giornata di emissione sul mercato MOT di Borsa Italiana, quello delle obbligazioni, sono stati collezionati ordini per 1,56 miliardi di euro, portando il totale a sfondare il tetto di 10 miliardi di euro (10,26 miliardi per l’esattezza). Durante le prime quattro giornate della precedente edizione di fine febbraio, gli ordini avevano raggiunto 16,94 miliardi.

Anche questa mattina gli ordini sono ripartiti lentamente con circa 170 milioni di euro di ordini consegnati sul mercato delle obbligazioni per 7.210 contratti.

Ipotizzando che  la raccolta ordini oggi eguagli quelle dei giorni precedenti, si andrebbe a parare attorno ai 12 miliardi di euro, un quantitativo senza dubbio inferiore ai 17-18 miliardi sollecitati dalle precedenti emissioni, ma una gran cifra se si considera che il mese scorso sono stati collocati 18 miliardi di Btp Valore. Le due emissioni insieme dunque porterebbero a 30 miliardi il totale incassato dal Tesoro in due mesi.

Lanciato lo scorso anno, il Btp Valore ha raccolto complessivamente 53,7 miliardi di euro. Lo scorso febbraio, sempre con un Btp Valore a sei anni, il Tesoro ha raccolto 18,32 miliardi di euro, mentre nell’edizione di ottobre 2023 (scadenza 5 anni) si era fermato a 17,19 miliardi di euro e nella prima (scadenza 4 anni) si era assestato a 18,19 miliardi di euro.

Ultima chiamata prima del taglio dei tassi

Il motivo per cui questo titolo sta andando così bene in senso relativo è da rinvenire anche nel suo rendimento che, fra tasso minimo e premio fedeltà alla scadenza, renderebbe i 3,68%. Un rendimento senza dubbio superiore ai titoli di stato di pari scadenza (6 anni) oggi in circolazione.

Si tratta anche di una delle ultime emissioni effettuate a questi tassi vantaggiosi per chi investe, perché la probabilità di un taglio dei tassi di interesse da parte della Bce a giugno rende questo titolo particolarmente appetibile, dal momento che tale rendimento appare “irripetibile” per il futuro.

I dettagli del collocamento

L’emissione, iniziata lunedì 6 maggio, si chiuderà alle 13 di oggi, venerdì 10 maggio. Il titolo ha durata 6 anni, cedole pagate ogni tre mesi, con rendimenti crescenti in base al consueto meccanismo “step up” di 3+3 anni ed un premio finale extra pari allo 0,8%.

I tassi minimi garantiti indicati dal MEF sono: 3,35% per il 1°, 2° e 3° anno e 3,90% per il 4°, 5° e 6° anno, ma oggi, al termine del collocamento, verranno annunciati i tassi cedolari definitivi che potranno essere confermati o rivisti al rialzo.

L’investimento potrà partire da un minimo di 1.000 euro. Il titolo può essere acquistato tramite home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli.