Un carrello della spesa più leggero come peso ma più “pesante” in termini di euro: l’effetto congiunto dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita, che ha ridotto il potere d’acquisto e costretto gli italiani a riconfigurare la shopping strategy nella distribuzione moderna. Ma in modo differenziato in funzione delle tipologie di prodotti e della capacità di spesa, come emerge chiaramente dalla nuova edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, il report semestrale che ha analizzato l’andamento delle vendite di quasi 133 mila prodotti di largo consumo, tra food & beverage, petcare, cura casa e cura persona, che nel 2022 hanno sviluppato oltre 43 miliardi di euro di sell-out, ovvero l’82,1% delle vendite realizzate da supermercati e ipermercati italiani.
Ma quanto pesa l’inflazione? Non tutto il mondo è Paese. Qui un elenco delle città più care. Per approfondire il tema della spesa intelligente vedi qui.
12 panieri e diversi trend di consumo
L’Osservatorio Immagino ha approfondito il tema della convenienza e verificato l’impatto di questo comportamento all’interno dei suoi 12 panieri di consumo. Scoprendo, così, che non tutti i prodotti hanno subìto dei tagli nelle quantità acquistate. Tra i principali panieri analizzati dall’Osservatorio Immagino i claim relativi al basso tenore di zuccheri, alla ricchezza in proteine e all’assenza di lattosio hanno aumentato le vendite anche in volume e non solo a valore. Evidentemente le caratteristiche di questi prodotti sono talmente importanti per i consumatori da non modificarne i comportamenti di acquisto.
Più alto il prezzo minore l’impatto sui volumi
Dall’analisi emerge che i prodotti a fascia di prezzo alta registrano un calo di vendite a volume più contenuto (-5,1% annui contro il -5,6% della media grocery e il -6,1% delle referenze di fascia bassa) e che, nella generalizzata contrazione dei consumi, si osservano comunque alcune indicazioni riportate sulle confezioni dei prodotti, ad esempio quelle che indicano “pochi zuccheri”, “proteine” e “senza lattosio”, che addirittura vedono aumentare le vendite a valore e a volume.
Volumi in negativo, invece, per i prodotti che richiamano l’italianità in etichetta, con solo una sostanziale stabilità del claim “filiera”, mentre il biologico arretra sia a valore che a volume.
Cambiano le abitudini di spesa
Cambiano anche le abitudini di acquisto degli italiani nel senso della razionalizzazione dei consumi e riduzione degli sprechi, che si traducono in spese più frequenti e scontrini più corti e “leggeri”.
Restano penalizzati i formati convenienza che registrano i maggiori cali in volume nella fascia di prezzo bassa (-15,4%), mostrando che la parte più debole della popolazione non ha altra scelta che comprare di meno. Una conferma che si legge anche nel calo a volume (-11,4%) delle vendite dei 6.696 prodotti (il 5% del totale) che segnalano in etichetta almeno un’indicazione che ne sottolinea i vantaggi in termini di risparmio.
Qualche tendenza
Per fare qualche esempio, nel settore alimentare, si segnala l’italianità, per una spesa di 10,4 miliardi di euro ed un trend annuo pari a +6,1% a valore e -5% a volume. C’è poi il paniere “Free from”, per un totale di 7,5 miliardi di euro di sell-out ed un trend annuo del +6,0% a valore, -5,2% a volume. Da segnalare anche i prodotti “Rich-in” per 4,4 miliardi di euro di sell-out ed un trend annuo di +7,8% a valore, -3,6% a volume. Le intolleranze generano 4,6 miliardi di euro di sell-out e mostrano un trend annuo di +6,0% a valore, -3,3% a volume. Il Petcare conta 1 miliardo di euro di sell-out ed un trend annuo: +10,9% a valore, -3,5% a volume.
Nel non-food, si scorge la tendenza Cura casa green, che genera 552 milioni di euro di sell-out e mostra un trend annuo di +19,3% a valore, -2,2% a volume. IL capitolo cura persona spazia dai 6.798 prodotti che richiamano in etichetta tre benefici funzionali e generano più di 1 miliardo di euro di sell-out (+5,7% a valore e -4,2% a volume) ai 22.344 prodotti che richiamano il “free from”, “rich-in” e la naturalità nel mondo dei prodotti per la cura personale.