Cambio dell’ora, quando scatta: ipotesi proroga di un mese

Contro il caro energia, da più parti è stato ipotizzato di allungare di almeno un mese l'ora legale. Ma ecco quando dovremo cambiare l'ora

Nell’autunno più caldo degli ultimi decenni, in piena crisi energetica che ci costringe – e sempre di più – a ripensare il nostro rapporto con i consumi e di conseguenza con il risparmio, ecco che arriva di nuovo il cambio dell’ora. Mai come in questo momento si discute della possibilità di non cambiare più l’ora e mantenere invece l’ora legale tutto l’anno. Perché? Perché il risparmio energetico sarebbe elevato.

L’idea è stata rilanciata, tra gli altri, anche da Sima, Società italiana di Medicina ambientale. Dopo che ha preso forma il piano dell’ex governo Draghi per ridurre i consumi (trovate lo speciale QuiFinanza sul piano Cingolani qui), con razionamenti del gas alle imprese e riduzione della durata dei riscaldamenti, la Sima chiede di abbandonare questo “obsoleto passaggio” consentendo a famiglie e imprese risparmi sulle bollette di luce e gas.

Già dal 2018 il Parlamento europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale.

Una petizione per allungare l’ora legale di un mese

Contro il caro energia, da più parti è stato ipotizzato di allungare di almeno un mese l’ora legale, fino al 30 novembre. L’appello è stato lanciato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit, insieme ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, con tanto di 58mila firme a favore di cittadini raccolte in una sola settimana grazie ad una petizione sul sito Change.org.

Prolungare la durata dell’ora legale consentirebbe un risparmio energetico pari a oltre 500 milioni di euro all’anno grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica, e un taglio alle emissioni climalteranti per un totale di 200mila tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana – spiega Sima.

“La proroga dell’ora legale, almeno in via transitoria per 30 giorni, sarebbe un provvedimento di semplice attuazione che garantirebbe risultati certi e misurabili, nel contesto del caro-bollette e dei comportamenti anti-spreco richiesti ai cittadini col decreto appena approvato dal Mite, lasciando al prossimo esecutivo il compito di verificarne anche in sede europea l’opportunità del mantenimento permanente” spiega il presidente Sima Alessandro Miani.

Quanto si risparmia sui consumi

Il passaggio permanente all’ora legale – spiega Miani – consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo i primi due anni.

Prima dell’impennata dei prezzi del gas, Terna ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati grazie all’ora legale.

Dal 2004 al 2021, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.

Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2022 è stato calcolato considerando che il costo del kilowattora medio per il cliente domestico tipo in tutela era pari a circa 46,03 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 420 milioni di kilowattora di minori consumi di elettricità sono equivalenti al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie.

Quali sono i benefici per la salute

La volontà di abolire l’ora solare sarebbe secondo gli esperti giustificata anche dalla necessità di evitare una fonte di stress per l’equilibrio psicofisico dei cittadini.

Secondo alcuni sondaggi fatti in Europa, il cambio dell’ora causerebbe infatti disagi psicofisici: il passaggio all’ora solare perché prevede un’ora di sonno in più ma anche più ore di buio, con aumento di depressione per tutto il periodo invernale; ma anche lo stesso passaggio all’ora legale darebbe, perché darebbe sì più ore di luce ma meno ore di sonno.

Quando torna l’ora solare

E allora, per questo nuovo cambio dell’ora, lancette indietro di un’ora nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre. Di fatto per i dispositivi elettronici, se avete l’impostazione automatica, l’ora si aggiorna automaticamente alle 3.00 e va indietro alle 2.00.

La buona notizia è dunque che domenica 30 ottobre dormiremo un’ora in più. Peraltro, grazie all’arrivo della novembrata dopo questa ottobrata, l’Italia sarà baciata da sole e caldo per tutto il ponte di Ognissanti. Poi, ci sarà un graduale ridimensionamento dell’anticiclone africano di Halloween, ma potremmo avere temperature super gradevoli ancora per un po’.

Al mare si fa ancora il bagno, e anche nelle città del nord sembra di essersi fermati a settembre. In montagna, a Cervinia sono attesi 15°C a 2050 metri di quota, a Cortina d’Ampezzo 20°C con lo zero termico che schizzerà fino a 3700 metri.

Co il cambio dell’ora, a partire dal 30 ottobre, la mattina farà chiaro prima, ma la sera farà anche buio prima, andando progressivamente verso dicembre, quando la luce del giorno inizierà a scomparire già attorno alle 5 del pomeriggio.

L’ora solare resterà in vigore fino all’ultimo weekend di marzo: torneremo all’ora legale nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023.