Quanto è costato il Superbonus allo Stato: la maggior parte al Nord e sono villette

Il costo del Superbonus per lo Stato italiano al 31 marzo: gli importi divisi voce per voce fra condomini, villette e castelli. Quale Regione ha speso di più

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Oltre 122 miliardi di euro. Ecco quanto è costato il Superbonus allo Stato italiano al 31 marzo 2024. Il dato emerge dalle elaborazioni mensili di Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Il costo del Superbonus nei vari settori immobiliari

Altri dati: l’ammontare complessivo degli investimenti per il Superbonus ammessi a detrazione supera i 117 miliardi, mentre il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione ammonta a 111,6 miliardi (si tratta del 95,2% dei lavori realizzati). Sono in tutto 494.406 gli edifici interessati dagli investimenti. Si tratta di:

  • 244.682 edifici unifamiliari fra ville e villini;
  • 132.492 condomini;
  • 117.224 unità funzionalmente indipendenti;
  • 8 castelli.

Per i condomini l’investimento medio è di 593.579,95 euro e il totale degli investimenti ammessi a detrazione supera i 78 miliardi, di cui 75,16 per lavori condominiali già realizzati (pari al 93,7%).

Negli edifici unifamiliari l’investimento medio è di 117.202,55 euro e il totale degli investimenti ammessi a detrazione è pari a 27,9 miliardi, di cui 27,39 per lavori già realizzati (pari al 98,2% degli interventi).

Nelle unità immobiliari indipendenti l’investimento medio è pari a 98.290,70 euro. In questa fascia di utenza, sono stati ammessi a detrazione investimenti per 11,29 miliardi, di cui circa 11 miliardi per lavori già realizzati (par al 91,1% del totale).

Per i castelli l’investimento medio è pari a 242.212,39 euro. In questa fascia, il totale degli investimenti ammessi a detrazione supera il milione di euro, di cui 979 mila euro per lavori già realizzati (pari al 90,4%). Degli 8 castelli interessati dal Superbonus edilizio, 3 sono in Piemonte,  2 nel Lazio, 2 in Lombardia e 1 in Basilicata. I 3 castelli piemontesi hanno usufruito di oltre la metà degli investimenti complessivi ammessi a detrazione per questa fascia, ovvero 599.718,52 euro.

Le tre Regioni con il maggior numero di interventi

Sul podio delle Regioni che hanno registrato il maggior numero di interventi con il Superbonus edilizio troviamo:

  1. la Lombardia, medaglia d’oro con 77.840 asseverazioni per oltre 21,8 miliardi di investimenti ammessi a detrazione;
  2. l’Emilia-Romagna, medaglia d’argento con 44.299 asseverazioni e 11,34 miliardi di investimenti ammessi a detrazione;
  3. e il Veneto con 59.490 asseverazioni pari a 10,95 miliardi di investimenti ammessi a detrazione.

L’asseverazione è un documento indispensabile per ottenere le detrazioni fiscali in ambito edilizio e per convertire lo sgravio fiscale in cessione del credito o sconto in fattura. L’asseverazione viene rilasciata al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento (pari al 30% o al 60% dello stato di avanzamento).

Superbonus salvo nelle aree terremotate

Nell’ottica di contenere la spesa pubblica il governo ha deciso di operare una stretta sul Superbonus. Fra le misure introdotte, lo stop alla cessione del credito e la fine della compensazione per chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate.

Nelle zone terremotate il Superbonus è però ancora attivo. Fra chi ha espresso plauso per la decisione del governo, il sindaco di Arquata del Tronto, Michele Franchi, che parlando con QuiFinanza ha detto: “Bene la retromarcia del governo. Ricostruzione a rischio”.