Inflazione, la classifica delle città più care d’Italia

L'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia. Venezia e il Veneto le più onerose, Aosta e Valle D'Aosta le più convenienti

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Ad aprile, l’inflazione in Italia ha registrato una nuova diminuzione, ritornando al livello di gennaio e febbraio con un aumento dello 0,8%. Questo è quanto emerge dai dati dell’Istat, che segnalano anche un lieve rallentamento dei prezzi dei beni alimentari, passati dal +2,7% al +2,4%, e del “carrello della spesa”, che è sceso dal +2,6% al +2,3%.

L’effetto Pasqua sul calo dell’inflazione

Secondo il Codacons, il rallentamento dell’inflazione ad aprile è dovuto all’effetto Pasqua, che quest’anno è caduta a marzo. L’associazione dei consumatori ritiene che la frenata dei prezzi al dettaglio non sia soddisfacente, nonostante il calo.

Le città più costose d’Italia secondo l’Unc

L’Unione Nazionale Consumatori (Unc) ha stilato una classifica delle città italiane più costose in termini di aumento del costo della vita. La graduatoria non si limita solo ai capoluoghi di regione o ai comuni con oltre 150 mila abitanti, ma include tutte le città monitorate dall’Istat, ordinata in base alla spesa aggiuntiva annua.

Venezia e Siena, con l’inflazione più alta pari all’1,9%, si traducono nei maggiori rincari per le famiglie (differentemente dai dati di febbraio). Anche città come Milano, Firenze e Napoli registrano aumenti significativi, confermando la disparità nel costo della vita tra le diverse aree del Paese.

Le città più care: la classifica

  1. Venezia: Con un’inflazione annua dell’1,9%, i residenti di Venezia affrontano un rincaro annuo medio di 501 euro per famiglia.
  2. Siena: Anche qui l’inflazione è all’1,9%, traducendosi in un incremento annuo di spesa pari a 485 euro per famiglia.
  3. Parma e Rimini: Entrambe le città registrano un’inflazione dell’1,6%, con un aumento della spesa annuo di 435 euro per famiglia.
  4. Milano: L’inflazione è all’1,4%, comportando un incremento di 400 euro annui per famiglia.
  5. Firenze: Con un tasso d’inflazione dell’1,5%, le famiglie fiorentine vedono un aumento di 392 euro all’anno.
  6. Trieste: Anche qui l’inflazione è all’1,6%, causando un aumento annuo di 391 euro per famiglia.
  7. Padova: Con un’inflazione dell’1,5%, la spesa aggiuntiva è di 386 euro all’anno per famiglia.
  8. Benevento: L’inflazione raggiunge l’1,8%, comportando un incremento annuo di 385 euro per famiglia.
  9. Arezzo: Con un tasso d’inflazione dell’1,5%, l’aumento annuo della spesa è di 383 euro per famiglia.
  10. Napoli: La terza città più inflazionata d’Italia con l’1,7%, le famiglie napoletane affrontano un rincaro di 375 euro all’anno.

Le città in deflazione, conviene vivere ad Aosta

Ecco il podio delle città più virtuose, dove l’inflazione ha avuto un impatto positivo sul bilancio familiare. Aosta, con la deflazione più alta registrata, rappresenta l’esempio più eclatante di questa tendenza, seguita da Imperia e Caserta che, pur con tassi di deflazione più modesti, permettono comunque un risparmio considerevole.

Riassumendo, ecco le città meno care d’Italia secondo L’Unione Consumatori:

  1. Aosta: La città valdostana è al primo posto con una deflazione dello 0,9%, che si traduce in un risparmio annuo di 234 euro per famiglia media.
  2. Imperia: Qui la diminuzione dei prezzi è dello 0,6%, comportando una riduzione della spesa annua di 134 euro per famiglia.
  3. Caserta: Con una deflazione dello 0,5%, le famiglie casertane risparmiano in media 107 euro all’anno.

Le regioni più costose d’Italia: il Veneto in cima alla classifica

Ma passiamo alle regioni. Secondo i dati dell’Unione Nazionale Consumatori basati su informazioni Istat, il Veneto è la regione più costosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva annua per famiglia media. Di seguito, la classifica completa delle regioni con i maggiori rincari.

Classifica delle regioni più care d’Italia

  1. Veneto: Con un’inflazione annua dell’1,3%, i residenti del Veneto affrontano un aumento medio di spesa di 324 euro per famiglia.
  2. Toscana: L’inflazione dell’1,2% porta a un incremento di 297 euro annui per famiglia.
  3. Emilia-Romagna: Qui l’inflazione è dell’1,0%, traducendosi in un rincaro annuo di 264 euro per famiglia.

Le altre regioni seguono con rincari più contenuti:

  • Friuli-Venezia Giulia: +1,1%, +260 euro
  • Campania: +1,2%, +247 euro
  • Umbria: +1,0%, +238 euro
  • Lazio: +0,9%, +220 euro
  • Lombardia: +0,8%, +217 euro
  • Sicilia: +0,8%, +165 euro
  • Sardegna: +0,7%, +155 euro
  • Marche: +0,7%, +147 euro
  • Piemonte: +0,7%, +121 euro
  • Calabria: +0,7%, +119 euro
  • Trentino Alto Adige: +0,4%, +114 euro
  • Puglia: +0,4%, +109 euro
  • Basilicata: +0,4%, +84 euro
  • Liguria: +0,5%, +81 euro

Le regioni meno costose: vince la Valle D’Aosta

Le regioni più virtuose in termini di riduzione dei prezzi sono la Valle d’Aosta, il Molise e l’Abruzzo, che sono le uniche a registrare una deflazione.

  • Abruzzo: Deflazione dello 0,2%, con un risparmio annuo di 43 euro per famiglia.
  • Molise: Deflazione dello 0,3%, con un risparmio di 62 euro annui per famiglia.
  • Valle d’Aosta: Si tratta della regione con la deflazione più alta, pari allo 0,9%, che comporta un risparmio annuo di 234 euro per famiglia.