Sono circa un centinaio le tasse che pesano sulle tasche degli italiani, segnalate in un elenco stilato dall’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili per Labitalia, l’agenzia dedicata al lavoro dell’Adnkronos. Tra scadenze e calcoli, il Fisco ha costruito un vero labirinto nel quale è sempre più difficile orientarsi, anche per i professionisti del settore.
L’Ungdcec critica non solo il vasto numero di tributi, che spesso si traduce in un poco efficiente utilizzo delle risorse che ne derivano, ma anche la mancanza di aliquote fisse a livello nazionale per molti di questi. Nel caso di Imu e Tari, ad esempio, ogni Comune decide in autonomia.
Dovrebbe presto arrivare la riforma fiscale più volte annunciata da Mario Draghi, e gli operatori del settore contano sulla lungimiranza del legislatore per ovviare non solo al carico che pesa ogni anno sul bilancio delle famiglie, ma anche per snellire la burocrazia e raggiungere gli obiettivi di semplificazione di cui si è spesso parlato a Palazzo Chigi.
Con troppe tasse, avverte Ungdcec, si creano disagi a contribuenti e intermediari, con un numero eccessivo di adempimenti, calcoli e F24 da disporre e tempi di attesa sempre più lunghi nei Caf e negli studi privati.
Riforma fiscale: semplificazione e modifica dell’Irpef, nuove aliquote per il ceto medio
Sulla riforma fiscale dovrebbe congiungersi il lavoro del Governo e del Parlamento, e tutti i partiti sembrebbero concordi sulla semplificazione del sistema e su una ristrutturazione dell’Irpef, in particolare a favore del ceto medio, quello con reddito compreso tra i 28 mila e i 55 mila euro.
Regna ancora l’incertezza su cosa sostituirà l’attuale modello, e non è chiaro se le tasse regionali e comunali saranno oggetto di modifiche, come si augurano i commercialisti.
Riforma fiscale: via superbollo e microtasse su laurea, intrattenimenti, utenze
Sembra invece confermata l’intenzione di abolire le microtasse, che generano un parte infima di gettito, meno dello 0,01% del totale a livello nazionale e dello 0,1% a livello territoriale, come sottolineato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato.
Tra i microprelievi presi in considerazione per essere finalmente aboliti ci sono la tassa di laurea, l’imposta sugli intrattenimenti per locali e sale giochi, il superbollo per le macchine più potenti, le tasse di abilitazione alla professione, la addizionale sui canoni per le utenze e la maggiorazione della Tari.
La volontà del Parlamento sembra quella di istituire un nuovo patto tra contribuenti e Fisco, che spinga i cittadini a pagare più volentieri meno tasse. Tuttavia rimangono ancora molti nodi, tra cui il regime forfettario e la flat tax per le partite iva e, come già detto, il futuro dell’Irpef.