Migranti: ancora sbarchi, Lampedusa al collasso. Duro attacco di Salvini a Meloni

L'isola è sovraccarica, la gestione degli arrivi è divenuta insostenibile, e fa scattare le accuse incrociate dentro il governo. Lollobrigida dà la colpa ai governi precedenti, ma la Lega si smarca: "La strategia della Meloni non funziona".

Ancora sbarchi a Lampedusa. Nella notte sono arrivati sull’isola 204 migranti, soccorsi dalle motovedette di Guardia costiera e Gdf. La notte precedente sull’isola non erano avvenuti sbarchi, ma sulla maggiore delle Pelagie erano presenti 4.200 migranti, tra cui 257 minori non accompagnati, ospiti nell’hotspot di contrada Imbriacola, arrivato a ospitarne quasi 7mila. Più degli stessi abitanti di Lampedusa, il cui sindaco Filippo Mannino ha chiesto esplicitamente aiuto: “Siamo allo stremo, aiutateci, servono personale e mezzi”. Così come allo stremo sono i migranti, tanti minori senza genitori, adolescenti che viaggiano da soli, tante donne con le mani sul pancione. E non meno volontari, medici e infermieri del piccolo Poliambulatorio, della Croce Rossa, della Protezione civile, tutti ormai senza turni, svegli ogni notte.

Una situazione insostenibile che certifica il fallimento della strategia del governo, che aveva stretto accordi con la Tunisia ora disattesi, e innesca tensioni nella maggioranza. La Lega si è scagliata apertamente contro la Meloni (“A occhio non sta funzionando”), e i tanti (troppi?) fronti aperti dall’esecutivo contro l’Unione Europea (PNRR, ratifica Mes, vicinanza a Orban) non aiutano, con Francia e Germania che hanno – si spera momentaneamente, l’accusa all’Italia è di non adempiere agli obblighi del Patto di Dublino – sospeso la collaborazione. Ma lo scontro nel governo è aperto, Salvini cerca voti a destra e l’intensità dello scontro sale, con esiti difficilmente prevedibili a meno di un anno dalle elezioni Europee in cui, vista la legge elettorale proporzionale, sarà tutti contro tutti.

Registrati per continuare a leggere GRATIS questo contenuto