Banco BPM chiude 300 filiali: cosa succede a clienti e dipendenti

Banco BPM ha presentato ai sindacati un piano di riduzione delle filiali che toccherà inevitabilmente il posto di lavoro di migliaia di dipendenti

Un Natale problematico per il Banco BPM, ma soprattutto per circa 1.500 dei suoi dipendenti. I responsabili dell’istituto, guidato da Giuseppe Castagna, hanno infatti anticipato ai sindacati la chiusura di 300 filiali di piccole dimensioni. L’obiettivo dichiarato dai dirigenti è quello di potenziare invece le filiali più grandi, così da offrire ai loro clienti una consulenza e dei servizi maggiori. Il tutto in virtù di una forte crescita del digital banking e di un conseguente calo degli accessi fisici in filiale. La chiusura, però, comporterà un inevitabile taglio dal punto di vista del personale: circa 1.500 dipendenti lasceranno presto il loro posto di lavoro.

Banco BPM, chiusura delle filiali: quante sono adesso

L’istituto ha quindi ritenuto opportuno chiudere le filiali più piccole per via del drastico calo fisico dei clienti, che dovrebbe essere confermato anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. All’inizio del 2017, infatti, il Banco BPM contava 2.387 sportelli. A giugno sono scesi a 1.808 (di questi, 1.752 sono di Banco BPM mentre gli altri appartengono a Banca Aletti e Banca Akros).

Con la chiusura di altre 300, le filiali scenderebbero quindi intorno alle 1.500, quasi mille in meno rispetto al 2017: nonostante questo, il gruppo sottolinea in un una nota che intende comunque salvaguardare il proprio radicamento nei territori di riferimento.

Banco BPM, chiusura delle filiali: cosa succede ai dipendenti

Ma i numeri più drammatici riguardano ovviamente i lavoratori dipendenti di Banco BPM. A inizio 2017 erano 24.353, al 30 settembre scorso erano 21.752. Presto scenderanno intorno a quota 20 mila. Durante l’incontro con i sindacati, infatti, l’istituto ha presentato un percorso per l’uscita su base volontaria di 1.500 lavoratori, con accesso alle prestazioni del Fondo di solidarietà del settore del credito per l’accompagnamento alla pensione.

L’istituto ha motivato l’operazione parlando di ricambio generazionale, al fine di assicurare un livello di servizio qualitativamente sempre più elevato. Per i dipendenti che resteranno, infatti, Banco BPM prevede una serie di iniziative formative che avranno l’obiettivo di tendere alla riqualificazione professionale, così da rafforzare le competenze delle persone “nel mutato scenario di riferimento”, recita una nota dell’istituto.

Negli ultimi accordi sindacali è sempre passato il principio della sostituzione del personale che lascia la banca almeno nel rapporto un’entrata ogni due uscite.