PNRR: tecnici Ue a Roma, rischi e scenario. Quanti miliardi può perdere l’Italia

Governo Meloni al lavoro su modifiche Pnrr ma la scadenza si avvicina. L'Italia è in attesa della terza rata del Piano pari a 21,8 miliardi di euro

Arrivano a Roma i “tecnici” della Commissione europea, per fare il punto sul Pnrr. E mentre dal qualche parte si parla di un “caso Italia”, ipotizzando il rischio do uno stop al pagamento della terza rata da 21,8 miliardi, il Ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto smentisce che vi sia qualche criticità e parla do un “incontro di routine” in attesa della verifica degli obiettivi ed in vista della modifica del Piano di resilienza entro fine agosto.

“È importante avere un quadro d’insieme sulle politiche di intervento. Siamo in una fase di confronto per la modifica di quello che è il Pnrr e il 31 di agosto è il termine dato a tutti i Paesi membri per il capitolo aggiuntivo e quindi per modificare e definire le modifiche del Pnrr. Si tratta di creare un collegamento tra le politiche del Pnrr con le politiche di coesione per avere un quadro complessivo rischiavamo di trovarci davanti al paradosso di avere il Pnrr e il fondo di sviluppo e coesione non raccordati tra di loro, quindi abbiamo messo insieme una strategia che e’ quella del governo ha stabilito sin dall’inizio, creare un raccordo tra i diversi fondi”. È quanto ha affermato oggi il ministro degli Affari europei, coesione e Pnrr, Raffaele Fitto.

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La missione Ue a Roma

La visita Ue di questa settimana a Roma era una missione già in programma. “La Commissione europea intrattiene costanti scambi costruttivi con tutti gli Stati membri, compresa l’Italia, sull’attuazione dei loro piani – ha spiegato su Twitter la portavoce agli Affari economici della Commissione Veerle Nuyts –. Dall’inizio dell’attuazione della Recovery and Resilience Facility, questo processo prevede riunioni periodiche con tutti gli Stati membri interessati, che si svolgono sia fisicamente che virtualmente, per discutere i progressi. Per quanto riguarda l’Italia, dall’inizio dell’attuazione del piano si sono svolte diverse missioni del personale. La prossima missione programmata del personale della Commissione a Roma sul piano di ripresa italiano si svolgerà nella settimana del 12 giugno. Come di consueto, le discussioni con le autorità italiane si concentreranno sulle richieste di pagamento, nonché sulla via da seguire per la revisione del piano e del capitolo REPowerEU“. La riunione di oggi – ha detto Fitto – “è la quarta, ogni sei mesi avvengono queste riunioni. Ce ne saranno anche altre, accade in Italia come in tutti gli altri paesi. Immaginare polemiche su questo e costruire scenari che non sono reali è tutto un esercizio italiano che non corrisponde alla realtà”.

Ultima occasione per una revisione del Pnrr

“È necessario porre un rimedio, oggi lo possiamo fare. Oggi stiamo lavorando per una modifica di tutti gli obiettivi, il nostro obiettivo temporale è predisporre una modifica da qui al 30 giugno 2026, l’angolo visuale è quello dei prossimi cinque anni non dei prossimi sei mesi. Il Pnrr non è il governo Meloni ma è l’Italia –  ha detto Fitto intervistato da Bruno Vespa al Forum in masseria a Manduria (Taranto) –. Aver costruito un meccanismo di dialogo fra i diversi fondi è una strategia chiara del governo Meloni. C’è una visione, c’è l’idea di mettere insieme queste risorse. Siamo alla vigilia del ritorno del Patto di stabilità. Dobbiamo capire nel confronto con la Commissione europea sul Patto di Stabilità come poter ragionare rispetto alle norme previste. Aver creato un coordinamento tra i tre fondi ci consente di usare al meglio le risorse. Dobbiamo fare velocemente, ma non in fretta. La revisione del piano è l’ultima occasione”.

Le polemiche sui ritardi

“C’è un dibattito singolare, il ritardo quale sarebbe? L’Italia insieme alla Spagna e alla Grecia è l’unico paese che ha chiesto la terza rata. Qual è il ritardo in comparazione agli altri paesi europei? Ci sono paesi che non hanno chiesto nemmeno la prima rata”. Ha risposto così  Fitto alle polemiche sui ritardi arrivati dalle opposizioni. “Dobbiamo essere anche prudenti quando parliamo di Pnrr, ci sono oltre 150 miliardi di euro. C’è un tema – ha aggiunto – anche riguardo alla qualità della spesa, noi faremo tutto e bene ma siamo sicuri che questi interventi saranno completati al giugno del 2026? Non voglio polemizzare anche se molte dichiarazioni ti tirano per la giacchetta”.

Sul tavolo 21 delibere per le Regioni

“Il governo pensa di avere un tavolo di verifica della programmazione 2021-2027 che sia coerente con il Pnrr, con gli obiettivi del governo, della Commissione europea, che abbia una serie di obiettivi con un elenco degli interventi precisi. Non daremo soldi in modo generico a tutti. Ci saranno 21 delibere con ogni singola regione e provincia autonoma, con l’elenco degli interventi – ha detto il ministro per gli Affari europei –. Ho incontrato, con i tecnici della regione e del governo, ogni singolo presidente di Regione. Ho molto rispetto per le posizioni di tutti; fin dall’inizio ci sono alcuni presidenti che attaccano ogni giorno e io non ho mai replicato a nessuno perché penso che lo scontro alzi solo un polverone”. Riequilibrare il gap tra Nord e Sud – ha proseguito Fitto – è una “sfida” importante che si attua “con il lavoro che stiamo mettendo in campo che è quello di un utilizzo coordinato delle risorse del Pnrr con quelle della coesione. Abbiamo la necessità di coordinare queste risorse ma soprattutto di renderle disponibili per obiettivi efficaci”, evitando “che ci sia una parcellizzazione dei progetti come accaduto in passato. La sfida è importante e il governo sta lavorando velocemente ma non in fretta. Abbiamo il termine del 31 agosto, stiamo rimodulando il programma, lo stiamo facendo in modo serio, costruttivo, e sono convinto che riusciremo a fare un ottimo lavoro”.