Pensioni, tutte le (possibili) trattenute di giugno

Dall'analisi del cedolino di giugno, è possibile scoprire quali sono le voci che riducono il rateo di giugno

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Coloro che hanno recentemente ritirato la propria pensione presso l’ufficio postale, seguendo il nuovo calendario di pagamento, potrebbero aver fatto una scoperta sgradita: il rateo di giugno potrebbe essere inferiore rispetto agli altri mesi, anche di diverse decine di euro. Per comprendere il motivo di questa diminuzione, è possibile consultare il cedolino della pensione di giugno 2020, reso disponibile dall’INPS nella propria intranet nei giorni scorsi. Al suo interno, come anticipato dall’Istituto di Previdenza, è possibile trovare tutte le voci che contribuiscono a formare l’importo della pensione: l’assegno lordo, le varie ritenute e gli accrediti. In pratica, proprio come avviene con la busta paga mensile dei dipendenti, il cedolino pensionistico fornisce una panoramica completa sulla propria pensione mensile.

È importante per i pensionati comprendere queste variazioni e consultare regolarmente il cedolino per essere al corrente delle eventuali modifiche nell’importo della propria pensione. Inoltre, il cedolino fornisce una trasparenza essenziale sulle componenti della pensione, consentendo ai pensionati di comprendere appieno la composizione del proprio reddito pensionistico e di fare eventuali valutazioni o adattamenti in base alle proprie esigenze finanziarie.

Cedolino pensione giugno 2020: i debiti fiscali

Come spiegato anche dall’Istituto di Previdenza sul portale ufficiale, la ragione principale degli scostamenti del rateo di giugno dovrebbero dipendere dai debiti di natura fiscale dei pensionati. Nel mese di giugno, infatti, iniziano ad essere addebitati eventuali conguagli fiscali derivanti dal ricalcolo della base imponibile delle prestazioni erogate nell’anno precedente. Nel caso in cui dovesse risultare un “debito fiscale”, l’Erario detrarrà quella somma dall’ammontare della pensione di giugno.

Per i pensionati il cui importo annuo lordo complessivo è inferiore a 18 mila euro e con un debito fiscale superiore ai 100 euro, è previsto un piano di rateizzazione delle trattenute in sei rate mensili di uguale entità. Per chiarire: se ad esempio un pensionato ha un debito fiscale di 120 euro, sarà soggetto a una trattenuta di 20 euro al mese per i successivi sei mesi. Questo significa che il pagamento del debito sarà distribuito in modo più gestibile nel corso del tempo, alleviando il peso finanziario immediato sul pensionato. Tale regolamentazione mira a garantire una maggiore equità e sostenibilità nei confronti dei pensionati con redditi più bassi e debiti fiscali modesti, consentendo loro di gestire le proprie finanze in modo più agevole.

Pensione giugno 2020: trattenute IRPEF e addizionali

I debiti di natura fiscale potrebbero non essere le uniche voci a impattare, in maniera negativa, sull’assegno pensionistico di giugno 2020. Tra le trattenute potrebbero comparire anche una maggiore tassazione IRPEF, dovuta proprio al ricalcolo dell’importo imponibile dell’anno precedente.

Le aliquote fiscali della pensione sono cinque (al di sotto dei 15.000 euro, tra 15.001 e 28.000 euro, tra 28.001 e 55.000 euro, tra 55.001 e 75.000 euro, al di sopra dei 75.000 euro) e, nel caso la base imponibile dovesse aumentare, cresceranno ovviamente anche le trattenute IRPEF.

A giugno, ricordiamo infine, vengono addebitate le varie rate delle addizionali regionali (acconto e saldo) e comunali. Che, come è semplice dedurre, potrebbero variare in base alla base imponibile del pensionato.