C’è aria di cambiamenti nel settore dei distributori di carburante. La volontà di apportare miglioramenti è diventata concreta, con l’obiettivo di rendere il servizio più efficiente e migliorare la situazione relativa ai carburanti. Le modifiche riguarderanno la gestione della rete di distribuzione, con un disegno di legge che mira a ridurre del 20% il numero degli impianti, rafforzando al contempo i servizi offerti dalle stazioni rimanenti.
L’obiettivo della riforma
Un disegno di legge con un obiettivo preciso: affrontare e risolvere la frammentazione del settore dei distributori di carburante. In Italia, infatti, esistono numerosi distributori situati in zone difficilmente raggiungibili o poco utilizzati. È quindi necessario aumentare la capacità commerciale dei distributori che rimarranno attivi dopo la chiusura degli altri, il che dovrebbe anche comportare una riduzione strutturale dei prezzi alla pompa.
Inoltre, saranno offerti incentivi per la trasformazione degli impianti in chiave green, con un finanziamento che coprirà il 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 60mila euro. Saranno anche previsti incentivi amministrativi e premialità per la costruzione o ristrutturazione di edifici nelle zone in cui sono presenti impianti dismessi, con un bonus volumetrico del 10% in più rispetto alle normative normali. Queste sono solo alcune delle innovazioni che il governo prevede di introdurre nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Attualmente ci sono 22mila stazioni da riformare, di cui 4mila già considerate non conformi agli standard vigenti. Secondo le stime, fino a 8mila di queste potrebbero essere riconvertite o chiuse nei prossimi tre anni.
L’intervento normativo si fonda su quattro linee guida chiave: la regolamentazione del regime delle autorizzazioni per l’attività di distribuzione dei carburanti, la disciplina dei rapporti contrattuali riguardanti la gestione degli impianti di distribuzione, la modifica delle disposizioni sull’indicazione dei prezzi dei carburanti e la razionalizzazione e riconversione della rete distributiva sia urbana che extraurbana.
Le novità: niente prezzo medio e incentivi green
Ma le novità non si fermano qui: nel disegno di legge che approderà a breve in Consiglio dei Ministri, ci sarà anche l’addio al prezzo medio, una decisione introdotta dal governo Meloni ma poi bocciata dal Consiglio di Stato. Al loro posto ci sarà un Qr Code.
Inoltre, il provvedimento prevede che le stazioni di servizio possano vendere altri prodotti e servizi legati al mondo delle auto e delle moto, offrendo un vantaggio sia agli automobilisti che ai gestori delle stazioni. C’è anche l’intenzione di promuovere la bonifica e la riconversione delle stazioni verso opzioni più sostenibili, come l’elettrico e i biocarburanti, per migliorare l’impatto ambientale.
“Le nuove autorizzazioni – spiega il sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci – arriveranno entro 90 giorni in forma espressa: scompare il silenzio assenso e dal 2025 saranno subordinate alla distribuzione di almeno un prodotto diverso dai combustibili fossili. In merito alla contrattualistica, si tipizza il contratto d’appalto con l’inserimento di prescrizioni minime”. Il sottosegretario spiega infine che “viene superata l’esposizione del cartello sul prezzo medio con l’introduzione del Qr Code, e si elimina l’indicazione del differenziale tra servito e self service”.