Pensioni, dopo Quota 100 ipotesi Quota 98: destinatari, requisiti e anni contributivi

Tra le nuove ipotesi al vaglio del Governo una nuova via per i pensionamenti anticipati: si fa strada Quota 98

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Quota 100 non verrà più rinnovata, lo ha confermato il Premier Giuseppe Conte al festival dell’Economia di Trento. Sono ferme però le intenzioni del Governo di procedere con una riforma pensioni che riconosca forme alternative di uscita anticipata dal lavoro, e così si fa strada Quota 98, una forma di pre-pensionamento riconosciuta a particolari categorie di lavoratori in possesso di determinati requisiti.

Pensioni, chi sono i destinatari di Quota 98

La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha già fissato un incontro con i sindacati: mercoledì 14 ottobre, difatti, si terrà una nuova riunione del tavolo tecnico di studio sulla riforma del sistema pensionistico, dove si discuterà anche di Quota 98.

Una volta detto addio a Quota 100, nello specifico, lo Stato potrebbe continuare a riconoscere forme di pensionamento anticipato a chi – in questo caso specifico – svolge attività di lavoro usuranti o gravosi. Attualmente l’ordinamento riconosce canali di pensionamento di anzianità agevolato agli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti e tale condizione, quasi sicuramente, rimarrà in auge anche con Quota 98, che si rivolgerà alla stessa categoria di professionisti.

Ma, in concreto, chi sono i destinatari di Quota 98? L’Inps, sul proprio sito, ha una sezione interamente dedicata all’elenco dei lavori considerati gravosi. Tra questi rientrano:

  • i lavori che implicano lo svolgimento di mansioni particolarmente usuranti (come lavori di asportazione dell’amianto, lavori ad alte temperature, lavori nelle gallerie o nelle cave etc.);
  • i lavori notturni;
  • i lavori facenti parte della cd. “linea di catena“, ovvero di un processo produttivo in serie, con ritmo determinato da misurazione di tempi, sequenze di postazioni, ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo;
  • i conducenti di veicoli pesanti.

Per essere considerate condizioni di accesso al pre-pensionamento, inoltre, queste attività devono essere state svolte per un periodo di tempo ampio, non breve, che può variare da sette a dieci anni.

Come funziona Quota 98: requisiti e anni contributivi

Chi rientra nella categoria dei soggetti che hanno svolto lavori usuranti (che è uno dei principali requisiti per avere accesso a questo tipo di prepensionamento) potrebbe avere già tutte le carte in regola per l’accesso a Quota 98. L’aver svolto attività professionali gravose per gran parte della propria vita lavorativa, tuttavia, è molto probabile che non sarà l’unica prerogativa.

Nello specifico, riguardo Quota 98, la ministra del Lavoro pare intenzionata a riconoscere l’uscita anticipata dal lavoro a 62 anni e 36 di contributi, con penalizzazione ridotta o nulla, a chi usufruisce già dell’Ape Social. A questi soggetti si aggiungono:

  • i lavoratori dipendenti con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età minima di 61 anni e 7 mesi;
  • i lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età minima di di 62 anni e 7 mesi.

Per i primi potrebbe essere sempre vincolante, infine, il raggiungimento della quota minima complessiva tra età e contributi pari a 97,6 anni, mentre per i secondi la quota minima complessiva tra età e contributi dovrebbe essere pari a 98,6 anni.

Al momento, comunque, queste restano delle ipotesi al vaglio del Governo. L’ufficialità, di fatto, arriverà solo quando la riforma prenderà forma passando l’approvazione in Parlamento e diventando legge.