Un Paese europeo è pronto a combattere contro la Russia

C'è un Paese in Europa, particolarmente esposto, che si dice pronto a una guerra nel caso di un attacco da parte di Putin

Mentre la guerra del gas fa tremare l’Europa, e l’Italia (qui vi abbiamo parlato dei rischi e del piano di Draghi), proprio nel Vecchio Continente c’è un Paese che si dice pronto a combattere contro la Russia di Putin: si tratta della Finlandia. Il Paese nordeuropeo si è preparato per decenni per un attacco russo e sarebbe in grado di opporre una dura resistenza se questa eventualità dovesse verificarsi. A dirlo non sono strane congetture, ma il capo delle forze armate finlandesi in persona, generale Timo Kivinen.

“Abbiamo sistematicamente sviluppato la nostra difesa militare proprio per questo tipo di guerra che si sta conducendo in Ucraina, con un uso massiccio di potenza di fuoco, forze armate e anche forze aeree” ha spiegato Kivinen. “L’Ucraina è stata un boccone difficile da masticare per la Russia, così come la Finlandia, i finlandesi sono molto motivati ​​a combattere contro qualsiasi aggressore”.

Finlandia-Russia, quali relazioni

Ma quali relazioni ci sono tra Finlandia e Russia? Mosca ha occupato il Paese più volte. Parte della Svezia dal 12esimo secolo, dopo le perdite svedesi nella guerra finlandese del 1808-1809 con la Russia, la Finlandia divenne parte dell’Impero russo dal 1809 fino alla sua indipendenza nel 1917. In seguito alla Rivoluzione russa, i finlandesi hanno dichiarato l’indipendenza il 6 dicembre 1917.

Nella cosiddetta Guerra d’Inverno del 1939-40, la Finlandia ha perse quasi 23mila uomini. A seguito del trattato firmato alla fine del conflitto, ha dovuto cedere parti delle province di Carelia, Salla e Kuusamo all’Unione Sovietica, nonché isole nel Golfo di Finlandia.

La Finlandia ha combattuto due guerre negli anni ’40 contro il suo vicino orientale, con il quale condivide un confine lungo 1.300 km. Circa 100mila finlandesi furono uccisi durante le due guerre e la nazione perse un decimo del suo territorio proprio a causa dell’espansione sovietica.

Oggi, è parte del Trattato di non proliferazione nucleare (NPT) come Stato non dotato di armi nucleari. Il suo accordo di salvaguardia ai sensi del TNP è entrato in vigore nel 1972 e nel 1995 ha fatto il suo ingresso anche nell’accordo di salvaguardia dell’Euratom.

Ma c’è una cosa in particolare per cui la Finlandia fa gola alla Russia, e ad altri Paesi: l’uranio. Sono diverse nel Paese le aree con elevato potenziale di uranio: i principali giacimenti si trovano nell’area di Kolari-Kittilä, nelle cinture di scisto di Peräpohja e Kuusamo e nelle aree di Koli e Uusimaa.

La nazione, con 5,5 milioni di abitanti, ha una forza di truppe in tempo di guerra davvero notevole. Il numero del personale militare attivo nelle forze di difesa è un modesto 23mila, ma in tempo di guerra si arriva a circa 280mila persone, più 870mila uomini addestrati come riservisti.

Come la Finlandia si prepara alla guerra

Dopo la fine della Guerra Fredda, a differenza di molti altri Paesi occidentali, come l’Italia, la Finlandia infatti non ha abolito la leva militare per gli uomini. Non solo: ha anche costruito una delle artiglierie più potenti d’Europa e ha rifornito di missili da crociera con una portata fino a 370 km. Alla difesa va il 2% del PIL finlandese, un livello superiore a quello di molti Paesi della NATO.

Ora, il governo finlandese sta ordinando 4 nuove navi da guerra, oltre a 64 caccia F-35 dal gigante della difesa statunitense Lockheed Martin. Prevede di ordinare fino a 2mila droni e attrezzature antiaeree ad alta quota e sta costruendo barriere al confine con la Russia.

“La linea di difesa più importante è tra le orecchie, come dimostra la guerra in Ucraina”, ha detto Kivinen commentando la disponibilità della nazione a combattere in una guerra contro la Russia.

In un recente sondaggio condotto dal Ministero della Difesa, circa l’82% degli intervistati ha affermato che sarebbe disposto a partecipare alla difesa nazionale se la Finlandia venisse attaccata. La stessa elevata percentuale ha inoltre accolto con favore la decisione della Finlandia di candidarsi per entrare a far parte della NATO.

Finlandia e Svezia pronte a entrare nella NATO

Il 18 maggio Finlandia e Svezia hanno presentato domanda di adesione alla NATO, firmata dai ministri degli Esteri. Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha assicurato che i Paesi avrebbero aderito alla NATO “a braccia aperte” dopo aver presentato domanda.

“La principale responsabilità della difesa della Finlandia sarà ancora a carico della Finlandia”, ha chiarito il generale Kivinen, ma l’adesione alla NATO, che le consentirebbe il controllo congiunto dello spazio aereo dell’Alleanza, le permetterebbe anche di aumentare la sua capacità di allerta rapida. Il Paese beneficerebbe poi della deterrenza legata all’appartenenza a un’alleanza in cui un attacco a un membro è considerato come un attacco a tutti i suoi membri, ha precisato Kivinen.

La Finlandia e la Svezia hanno avviato anche le trattative con la Turchia per discutere l’opposizione di quest’ultima alla loro richiesta di adesione. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto senza mezzi termini che non sosterrà i piani di Svezia e Finlandia di ingresso nella NATO.

Il problema è interno: il governo di Erdogan è irritato per quello che dice essere il sostegno di Helsinki e Stoccolma ai militanti curdi e agli embarghi sulle armi alla Turchia. Secondo i media turchi, Ankara chiede che Svezia e Finlandia condannino pubblicamente il Partito dei lavoratori del Kurdistan (KWP) e le Forze di autodifesa del popolo curdo, considerandole ufficialmente come organizzazioni terroristiche e addirittura interrompano le attività dei sostenitori del KWP che, sostiene sempre il governo di Erdogan, operano nei Paesi. Dal canto loro Svezia e Finlandia affermano di condannare il terrorismo e si dicono aperte al dialogo.

Intanto Putin sta minacciando l’utilizzo di “misure di ritorsione” contro l’emergere di infrastrutture militari della NATO in Finlandia e Svezia. Ha anche definito “sbagliata” la rinuncia alla neutralità da parte della Finlandia. Un clima di altissima tensione nel Nord Europa, che potrebbe innescare una spirale pericolosissima sul fronte “freddo” della Vecchia Europa, che pensa ad allargarsi sempre più proprio per bilanciare il fronte asiatico sino-russo (qui vi abbiamo parlato di quali Paesi potrebbero presto entrare nell’Unione europea).