Invecchiamento fa sempre più rima con opportunità. Oggi infatti non si può prescindere di parlare del fenomeno dell’invecchiamento demografico che oggi vede il rapporto tra anziani e giovani di 4 a 10 e tra meno di trent’anni crescerà del 34% arrivando a un rapporto di 7 a 10.
L’ascesa dei Settantennials
Una nuova classe quella dei “Settantennials” che, contando su un’aspettativa di vita più lunga e in buona salute, è oggi fuori dal servizio pubblico e assicurativo tradizionale ma che rappresenterà un valore non solo da proteggere ma anche una importante opportunità di sviluppo.
È quanto emerge dall’analisi condotta da Kearney, in collaborazione con SWG e presentata di recente durante l’evento “Settantennials, le esigenze di una nuova classe emergente” al quale hanno preso parte Maurizio De Palma, Amministratore Delegato e Co-founder Cocooners, Giacomo Lovati, Chief Beyond Insurance Officer UnipolSai e Alessandro Scarfò, Amministratore Delegato e Direttore Generale Intesa Sanpaolo Assicura.
Chi sono
Al dibattito ha contribuito anche l’ex Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico lasciando un messaggio sui nuovi sistemi previdenziali nelle prospettive demografiche future: “La ricerca mette in evidenza dei temi di grande attualità che dovrebbero essere utilizzati per sensibilizzare ancora di più il dibattito. Per troppo tempo abbiamo concepito il mondo del lavoro e quello della previdenza come due compartimenti stagni, che non si parlavano.
Al contrario immagino che nel futuro avremo sempre più una vita formativa che si accompagna in tutta la fase del lavoro e in parte anche nella stessa vita di quiescenza. Dobbiamo quindi iniziare ad ampliare i nostri pilastri. Abbiamo pensato finora che fossero solo due: quello previdenziale pubblico e quello privato. Dobbiamo cominciare a capire che in realtà sono tre: uno che universale finanziato su base fiscale. Un secondo pilastro che è previdenziale e che dipende dalla vita lavorativa di ciascuno di noi e un terzo integrativo privato ma su cui si può esercitare anche il pubblico”.
Longevità uguale valore
Infatti, secondo quanto riportato dalla ricerca, la longevità attiva rappresenta un campione importante della popolazione italiana. L’80% degli oltre 14 milioni di anziani in Italia è autosufficiente e richiede servizi più trasversali e legati al nuovo stile di vita: socialità, vita attiva, benessere e residenzialità. Tutte variabili che il sistema bancario, assicurativo e digitale stanno considerando per realizzare un’offerta complementare a quella del Sistema Paese e fuori dagli standard tipici di assistenza circoscritti al 20% del campione non autosufficiente.
Secondo i dati, i “Settantennials” in Italia detengono una quota consistente della ricchezza complessiva del Paese rappresentandone il 30% dei consumi annuali (220 miliardi) e più del 30% del patrimonio di ricchezza complessivo (3.200 miliardi).