Moncler trasforma la Stazione di Milano Centrale in “An Invitation To Dream”

Da oggi una grande installazione aperta al pubblico alla Stazione di Milano Centrale, un progetto curato da Jefferson Hack, filmato e fotografato da Jack Davison.

Foto di Marco Menconi

Marco Menconi

Fashion Editor

Nato e cresciuto nella capitale della moda, diplomato al liceo classico e modello. Curioso di tendenze e di tutto quello che accade nella Fashion Industry, cerca sempre nuovi spunti per i propri outfit, condividendoli con immagini e parole.

“An Invitation To Dream”. In occasione della Milano Design Week, Moncler trasforma la Stazione Centrale in una delle più grandi gallerie aperte al pubblico con una mostra immersiva. Fin dalla sua nascita tra le montagne di Monestier-de-Clermont, il brand di Remo Ruffini ha incoraggiato audaci esploratori a raggiungere le vette più alte e a realizzare i propri sogni.

Moncler trasforma la Stazione di Milano Centrale in "An Invitation To Dream"
Fonte: Ufficio stampa
Moncler trasforma la Stazione di Milano Centrale in “An Invitation To Dream”

Ancora oggi, questa metafora del sogno rimane la forza trainante della creatività di Moncler, lungo un viaggio che si spinge continuamente oltre ogni convenzione. «I sogni hanno accompagnato me e Moncler fin dal primo giorno: non abbiamo mai smesso di sognare, di essere fonte di ispirazione e al tempo stesso di lasciarci ispirare dagli altri», ha dichiarato in un comunicato Ruffini, Presidente e CEO di Moncler.

Il coraggio di sognare

Con questo spirito, Moncler presenta “An Invitation To Dream“, un progetto curato da Jefferson Hack, filmato e fotografato da Jack Davison, dove alcune personalità straordinarie che ispirano la cultura contemporanea incoraggiano a sognare come hanno fatto loro. Tra i protagonisti della mostra: Daniel Arsham, il dottor Deepak Chopra, Isamaya Ffrench, Laila Gohar, Jeremy O. Harris, Francesca Hayward, Julianknxx, Ruth Rogers, Remo Ruffini, Rina Sawayama, Sumayya Vally, Zaya.

Moncler trasforma la Stazione di Milano Centrale in "An Invitation To Dream"
Fonte: Ufficio stampa
Moncler trasforma la Stazione di Milano Centrale in “An Invitation To Dream”

«In questo progetto abbiamo riunito alcune delle più brillanti menti creative che osano al punto tale da sognare anche per noi. Sono tra coloro che influenzano la cultura contemporanea e sono stati invitati a partecipare proprio perché la loro arte porta con sé nuovi punti di vista e possibilità. Il loro lavoro e i loro talenti profondamente trasformativi li rendono artisti d’eccezione del nostro tempo e quindi ideali per questo progetto», ha spiegato Jefferson Hack, il curatore di “An Invitation To Dream”.

Tra arrivi e partenze

La Stazione di Milano Centrale è uno dei luoghi più iconici della città, un hub di arrivi e partenze che rappresenta la ricerca di nuovi sogni e il viaggio per trasformarli in realtà. Per la prima volta nella sua storia, sarà trasformata in un vasto spazio artistico aperto al pubblico che metterà in mostra le parole e i ritratti di questo cast speciale. In linea con l’approccio curatoriale di Jefferson Hack di trasformazione degli spazi pubblici, tutti i cartelloni e gli schermi pubblicitari della stazione ferroviaria saranno collegati per creare una sorta di paesaggio immaginario animato da immagini e citazioni, dove testi e ritratti sovrastano il rumore della stazione come potenti invocazioni silenziose, ispirando il pubblico a sognare.

Le stampe litografiche in bianco e nero di Jack Davison compongono la mostra con l’idea di rallentare il tempo, catturare l’intimità e trasmettere l’umanità del protagonista: tutti elementi fondamentali per definire l’intenzione di questo progetto. In uno dei punti nevralgici della città dove convergono in media 300.000 persone al giorno, “An Invitation To Dream” da opera d’arte contemplativa si trasforma in un dialogo capace di durare anche dopo la partenza dei visitatori. Dopo l’esposizione alla Stazione di Milano Centrale (dal 15 al 21 aprile), la narrazione continuerà con una campagna che porterà “An Invitation To Dream” a un pubblico globale.