Pagamenti all’estero in euro o in valuta locale? Cosa conviene di più

Una delle domande di chi viaggia, o ha in programma di farlo, è spesso: meglio pagare in euro o in valuta locale quando si è all’estero? Cosa conviene?

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Meglio pagare in euro o in valuta locale quando si viaggia all’estero? Cosa conviene di più? Spostarsi oltre confine è diventato molto più semplice negli ultimi decenni. In molti Paesi non è più necessario portare con sé contanti o cambiare i propri soldi con valuta locale. Molto spesso, infatti, si può addebitare praticamente tutto direttamente una carta di credito o di debito.

Tuttavia, in hotel, negozi o in ristoranti, è probabile che venga chiesto al cliente se desidera pagare in valuta locale. Con i contanti, non ci sono commissioni aggiuntive al punto vendita, anche se è potrebbe essere applicata una commissione allo sportello bancomat o allo sportello di cambio valuta durante il prelievo. Mentre con carta o wallet elettronico è diverso. In questi casi pagare con valuta locale rispetto a quella del proprio Paese d’origine può portare a costi significativamente differenti.

Come funziona la conversione di valuta dinamica (DCC)

Quando si effettuano acquisti con carta di credito nei punti vendita (POS) in un paese straniero utilizzando la valuta del proprio paese d’origine si parla di “conversione dinamica della valuta” (dynamic currency conversion, DCC), anche nota come valuta preferita dal titolare della carta (cardholder preferred currency, CPC).

Effettuare un pagamento con conversione dinamica della valuta DCC rende più facile capire quanto si sta pagando ed evita i calcoli necessari per la conversione di valuta (per esempio da euro a moneta corrente del Paese estero). C’è però un passaggio che molti sottovalutano, o non conoscono, ovvero non tutti sanno che in questi casi spesso iene fornito un tasso di cambio non sempre favorevole per chi acquista, in aggiunta a altre commissioni che possono rendere la transazione più costosa rispetto a un pagamento in valuta locale.

Perché non conviene pagare in euro

Effettuare acquisti all’estero con carta di credito, prepagata o wallet elettronici può essere facile e veloce come in Italia. Tuttavia, gli addetti ai lavori di hotel, negozi di ogni genere e persino agenzie che offrono servizi turistici possono chiedere – al momento del pagamento – se si preferisce pagare con valuta locale o in euro.

Nella maggior parte dei casi le persone possono essere tentate dal pagamento in euro, semplicemente perché è la valuta che conoscono meglio e perché così si ha la sensazione di avere maggior controllo sulle spese. C’è da dire, però, che in questi casi può essere più costoso e quindi meno conveniente.

Non tutti sanno infatti che ristoranti e negozi possono impostare il proprio tasso di cambio per convertire l’importo da addebitare al cliente. Il che vuol dire che possono anche aggiungere commissioni di conversione extra oltre a quelle già stabilite sulle transazioni estere dalla propria banca.

Quindi, per esempio, scegliere di convertire in euro l’importo del servizio o del prodotto acquistato all’estero (venduto in una valuta diversa) significa lasciare che sia il commerciante o l’ATM a impostare il tasso di conversione, invece che la propria banca. Questo in genere significa ottenere un tasso di cambio sfavorevole e, in alcuni casi, pagare una commissione sia alla banca che all’operatore del bancomat.

Quindi che fare?

Come evitare di pagare di più all’estero

I pagamenti con conversione in valuta corrente (cioè in euro invece che in valuta estera) sono quasi sempre più costosi, per cui ha senso evitarli. In teoria, farlo è facile, poiché si tratta di un servizio opzionale. Per cui, se non si richiede espressamente il cambio in euro al momento del pagamento alla cassa, questo tipo di conversione non avviene in automatico. Di contro, se viene proposto, basta dire “no”. Mentre se viene chiesto se si desidera che la transazione venga ultimata in valuta locale o in euro, basta semplicemente scegliere la prima opzione.

Un altro passaggio importante, quando si viaggia e si acquista all’estero, è assicurarsi che la carta (di credito o di debito) utilizzata non preveda commissioni per le transazioni estere. In questo modo l’unica commissione che probabilmente verrà addebitata sarà quella relativa alla commissione per la conversione della valuta.

La migliore carta di credito da utilizzare all’estero

Una carta che addebita commissioni sulle transazioni estere può addebitare circa il 3% di importo in più su ogni pagamento, anche se si tratta di una percentuale che può variare a seconda dell’emittente della carta e delle condizioni del contratto di rilascio e utilizzo.

Tenendo comunque conto che si tratta di importi calcolati in percentuale, tali commissioni possono intaccare notevolmente il budget di un viaggio.

Pertanto, prima di partire, vale anche la pena controllare quanto addebita la banca (o il fornitore della carta) sulle transazioni estere. in molti casi è addirittura consigliabile scegliere una carta di credito di viaggio che non aderisca alle commissioni sulle transazioni estere, sia per il prelievo di contanti che per l’utilizzo del bancomat in generale. Per esempio, per un viaggio all’estero, una carta di credito o di debito di viaggio specializzata è una delle soluzioni più economiche, in quanto offre tassi di cambio competitivi in tutto il mondo.

A tal proposito, può tornarvi utile sapere come funziona la carta di credito e come utilizzarla, ma anche tutti i metodi di pagamento, i loro pro e contro.

Come verificare se il tasso di cambio è conveniente

Buoni tassi di cambio valuta possono non solo essere convenienti, ma possono facilitare gli affari. Al contrario, tassi di cambio scadenti possono far diventare una vacanza più costosa del previsto.

Essere informati è il primo passo per ottenere in ogni caso una buona tariffa. In questo modo si eviterà di scambiare il denaro a un tasso molto sfavorevole. Ci sono diverse app che monitorano i tassi del cambio valuta, segnalando anche i più convenienti.

Ma come si fa a sapere se il tasso di cambio è buono? In generale, basta essere a conoscenza del fatto che una valuta ha un tasso di cambio forte quando vale più della valuta di un altro paese. Gli esperti inoltre suggeriscono che un buon tasso di conversione si può considerare tale se è compreso tra il 2% e il 5%.

Per quanto riguarda nello specifico l’euro, secondo Travel FX (rivenditore specializzato in valuta) il miglior tasso di cambio in questo momento è 1,148%.