Byd in Italia, Giorgia Meloni corteggia la Cina: il segreto dei prezzi bassi

L'allarme lanciato da Stellantis ha messo in azione il governo: Byd potrebbe approdare in Italia e portare con sé numerose auto elettriche a prezzi bassi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

L’Italia è notoriamente alla ricerca di un secondo produttore d’auto da affiancare di fatto a Stellantis. Una rivoluzione per l’industria di settore del nostro Paese che, a conti fatti, passa per la Cina. L’esecutivo ha infatti scelto di contattare Byd, guardando in maniera chiara al futuro e, dunque a un elettrico che sappia garantire differenti fasce di prezzo.

Byd e Stellantis in Italia

Il governo di Giorgia Meloni è impegnato in sforzi notevoli per riuscire ad attrarre sul nostro territorio un secondo produttore di automobili. Michael Shu, amministratore delegato di Byd Europe, ha spiegato a Blooomberg d’aver avviati dei contatti per discutere della questione.

Un’operazione di questo livello dipende principalmente dalle vendite registrate. Un processo estremamente semplice da comprendere e, volgendo lo sguardo agli “ottimi progressi che stiamo facendo”, sembra esserci luce in fondo al tunnel. Basti pensare che Byd ha superato Tesla nella corsa al titolo di più grande produttore di veicoli elettrici al mondo nel 2023.

La necessità di un secondo produttore non rappresenta una novità dell’ultima ora, anzi. Stellantis ha evidenziato l’intenzione di spostare parte delle proprie attività in Paesi dalla manodopera dal costo inferiore.

Tutto si connette alla pressione generata sul settore dalla transizione ai veicoli elettrici. I prezzi di vendita sono ancora elevati rispetto al mercato dei mezzi con motore a combustione, il che pone un rischio di minori vendite. Un rischio dal quale l’azienda intende tutelarsi.

Adolfo Urso, ministro dell’Industria, ha già avuto modo di spiegare come da mesi si lavori sull’ampliamento di questo settore, con “colloqui significativi con partner stranieri nel corso degli ultimi mesi”.

Come lasciato intende, l’Italia rappresenterebbe la seconda tappa europea per Byd. Il colosso cinese ha infatti confermato i piani per la costruzione di una fabbrica in Ungheria. L’idea è quella di inserirsi con forza nel vecchio continente, ramificando la propria presenza.

C’è già chi parla di invasione delle auto cinesi in Europa, quasi come se le vetture made in Asia fossero una novità assoluta. Soprattutto si ha la sensazione che si miri a gettare un’ombra su determinate produzioni. La verità è che l’Italia ha bisogno di questo ponte economico e, al tempo stesso, si tratta di una necessità anche per i consumatori.

Byd, auto elettriche a prezzi bassi

Una delle principali lamentele in merito al mondo delle auto elettriche riguarda il costo. Non soltanto occorre far fronte a una rivoluzione culturale, che richiede l’abitudine alla ricarica, il calcolo dell’autonomia e simili. Si deve anche tener conto di un mercato che volge al rialzo. Si pensi ai modelli Tesla, ad esempio, con la Model 3 più economica che supera quota 32.000 dollari.

Ridurre i costi di certo spingerebbe molte più persone a tentare la via dell’elettrico, generando un proprio pensiero in seguito all’utilizzo quotidiano. Si potrà così soppesare da una parte il “fastidio” delle nuove abitudini, a fronte dei costi ridotti in quanto a rifornimenti, a seconda dei consumi e della frequenza d’utilizzo.

Byd fa proprio questo, volge lo sguardo a tutti. Il suo modello base in Cina ha un prezzo di poco superiore a 10.000 dollari. Ma com’è possibile questa evidente distanza? Occorre parlare di incentivi statali di notevole impatto. L’azienda di Shenzhen è stata premiata da Xi Jinping per la sua attività nel campo dell’industria ecosostenibile. Gli aiuti dal governo hanno permesso di ridurre notevolmente i costi sia di produzione che di assemblaggio.

Ad oggi il periodo di agevolazioni è stato esteso fino al 2027. Tra più di tre anni la situazione dell’automotive potrebbe risultare irriconoscibile. Tutto ciò ha generato un allarme a Bruxelles, con la Commissione europea che ha avviato un’indagine anti-sovvenzioni. Si mira di fatto a valutare l’introduzione di tariffe che possano tutelare l’industria europea da potenziali danni.

Questo non è però l’unico vantaggio che Byd vanta sulla concorrenza. Ancora una volta citiamo Tesla, parlando di batterie al litio ferro fosfato (Blade batteries). Stando ai media tedeschi, la casa automobilistica di Elon Musk adotterebbe proprio questa soluzione nella fabbrica di Berlino. Un acquisto diretto dalla concorrenza, considerando come Byd dal 2020 produca le sue batterie. Ciò a cui stiamo assistendo, di fatto, è uno scontro tra differenti modelli di business e l’Italia pare aver deciso da che parte schierarsi.