Tesla licenzia 14.000 dipendenti: taglio ai costi, troppo forte la concorrenza della Cina

Le auto elettriche cinesi travolgono il mercato: il licenziamento del 10% della forza lavoro globale di Tesla si inserisce in una strategia di contenimento dei costi

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Nuovi tagli in Tesla: l’azienda di robotica applicata all’automotive si prepara a licenziare circa 14.000 dipendenti. La comunicazione è arrivata direttamente da Elon Musk, fondatore e amministratore delegato, tramite una nota interna. “Abbiamo effettuato una revisione approfondita dell’organizzazione e preso la difficile decisione di ridurre il nostro organico di oltre il 10% a livello globale“, ha scritto Musk. Facendo un rapido calcolo, considerando che a fine 2023 la forza-lavoro di Tesla ammontava a poco più di 140.000 addetti, il massiccio ridimensionamento dovrebbe portare al licenziamento di circa 14.000 persone.

La concorrenza cinese nel settore delle auto elettriche

“Mentre prepariamo l’azienda per la nostra prossima fase di crescita, è estremamente importante esaminare ogni aspetto dell’azienda per ridurre i costi e aumentare la produttività”, ha aggiunto Musk nel documento interno.

A pesare sulla decisione la necessità di rivedere al ribasso i costi di gestione. Su Tesla gravano diverse criticità, a partire dall’agguerrita concorrenza delle auto elettriche cinesi. Si tratta di una gatta da pelare per tutto l’automotive occidentale. Da tempo l’Unione europea ha lanciato un’indagine anti-dumping, ma fino ad oggi le istituzioni del Vecchio Continente si sono limitate a dire di avere “prove sufficienti” in merito alla concorrenza sleale cinese. Un recente studio indipendente firmato dal Kiel Institute ha però messo nero su bianco come la sola Byd avrebbe ricevuto “sovvenzioni particolarmente elevate” e pari a 220 milioni di euro nel 2020, oltre 500 milioni nel 2022 e 2,1 miliardi nel 2023. Se i risultati dello studio venissero confermati si avrebbe la prova che il mercato dell’auto elettrica è di fatto drogato e sbilanciato a favore della Cina.

Flessione nelle vendite per Tesla

Ma a pesare sulla frenata delle vendite di Tesla ci sono anche le perplessità della maggioranza degli automobilisti verso l’elettrico e le auto a guida autonoma, le difficoltà produttive, i continui richiami di veicoli e l’aperta ostilità di milioni di consumatori nei confronti delle uscite a effetto di Musk, che da tempo ha sposato posizioni pubbliche conservatrici (pur avendo uno stile di vita antitetico rispetto a tali posizioni).

Da gennaio a marzo del 2024 Tesla ha venduto 386.810 vetture, una cifra pari all’8% in meno rispetto allo stesso trimestre del 2023. È la prima volta che Tesla si è discostata dalle previsioni del mercato. Da inizio anno il titolo ha perso quasi un terzo del suo valore a Wall Street.

Il futuro di Tesla secondo Elon Musk

Il piano “ci consentirà di essere snelli, innovativi e affamati per il prossimo ciclo di crescita”, ha aggiunto il ceo della casa texana. “Stiamo sviluppando alcune delle tecnologie più rivoluzionarie nel settore dell’auto, dell’energia e dell’intelligenza artificiale”.

Intanto nel mese di aprile Musk è stato costretto ad affrontare altre due situazioni sfavorevoli: la prima è relativa a un articolo di Reuters sulla presunta cancellazione della Tesla Model 2 che ha suscitato la reazione furiosa dell’imprenditore.

La seconda riguarda l’indagine ai danni di Musk da parte della giustizia brasiliana. Musk ha riabilitato alcuni account X in uso ad alcuni estremisti disapplicando una sentenza. In seguito il miliardario ha ingaggiato un’aggressiva battaglia social contro un giudice della Corte Suprema brasiliana.