Dongfeng guarda l’Italia, pronta a produrre oltre 100.000 veicoli

Il ministro Urso ha avviato per ora solo delle discussioni con la casa produttrice di automobili cinese Dongfeng. Ma non è l'unica azienda che guarda l'Europa

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

La possibilità che l’azienda cinese Dongfeng Motor Group diventi un pilastro dell’industria automobilistica italiana sta suscitando grande interesse e interrogativi. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il produttore cinese, già partner di Stellantis, sta valutando l’opportunità di stabilire un impianto in Italia in grado di produrre oltre 100.000 veicoli all’anno.

Mercato delle auto cinesi in Europa: discussioni avviate

Le discussioni con il governo italiano sono ancora in una fase iniziale, come confermato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. È stato però chiarito che le conversazioni coinvolgono non solo case automobilistiche asiatiche, ma anche altri attori del settore.

Urso ha sottolineato l’importanza di produrre in Europa per il mercato europeo, e ha ribadito il crescente interesse delle case automobilistiche cinesi verso il nostro continente, che sta attuando diverse politiche per la transizione energetica.

Qian Xie, responsabile del business europeo del gruppo cinese, ha evidenziato l’importanza strategica dell’Italia come uno dei mercati automobilistici più grandi d’Europa. La produzione locale in Italia, ha sottolineato Xie, consentirebbe a Dongfeng di distribuire più efficacemente i propri veicoli in tutti gli altri Paesi dell’area, offrendo un vantaggio competitivo significativo.

Le dichiarazioni di Xie giungono in un momento in cui il governo italiano mira ad attrarre un secondo produttore di auto nel Paese, al fine di diversificare e rafforzare l’industria automobilistica nazionale. Il confronto con Stellantis, l’attuale principale produttore automobilistico in Italia, è stato citato come uno dei fattori che hanno spinto il governo verso questa strategia.

Preoccupata invece Bruxelles nei confronti delle auto elettriche provenienti dalla Cina: da poco infatti abbiamo visto che è stata avviata un’indagine anti-sovvenzioni che potrebbe portare a dazi significativi.

Le aziende cinesi che guardano a Occidente

Questo interesse delle case automobilistiche cinesi verso l’Europa non è nuovo. A marzo, l’agenzia Reuters aveva segnalato discussioni simili tra il governo italiano e la cinese Chery. Inoltre, il ministro Urso aveva precedentemente rivelato contatti con Tesla e altre case automobilistiche cinesi come Chery, Great Wall Motor e Byd.

Dongfeng e Chery sembrano seguire le orme di Byd, che ha recentemente annunciato la sua prima fabbrica europea in Ungheria. Chery, d’altra parte, non ha perso tempo e ha già siglato un accordo per costruire la sua fabbrica spagnola a Barcellona.

L’azienda Dongfeng: che cos’è

Dongfeng, fondata nel 1968 a Wuhan, è un attore importante nell’industria automobilistica cinese, con partnership con gruppi come Psa (Peugeot e Citroen), Stellantis e Honda. Come molti altri marchi cinesi, ha subito un calo delle vendite interne di automobili a benzina. L’azienda potrebbe considerare quindi la produzione di auto ibride o alimentate a idrogeno in Italia, considerando il suo interesse nel settore dell’energia a idrogeno per i veicoli industriali.

Con il debutto dei modelli elettrici della sua divisione Voyah alla Milano Design Week che si sta svolgendo questa settimana, Dongfeng dimostra l’intenzione di conquistare non solo il mercato italiano, ma anche quelli tedesco e spagnolo. La decisione finale su dove stabilire la produzione sarà probabilmente annunciata nelle prossime settimane, e potrebbe rappresentare un importante passo avanti per l’industria automobilistica italiana.