
Come Governatore prima della Banca d’Italia poi della Banca Centrale Europea e infine come Presidente del Consiglio del Governo italiano Mario Draghi è stato uno dei protagonisti dello scenario politico ed economico italiano e mondiale.
Mario Draghi è un economista, dirigente pubblico e politico italiano.
Come Governatore prima della Banca d’Italia poi della Banca Centrale Europea e infine come Presidente del Consiglio del Governo italiano Mario Draghi è stato uno dei protagonisti dello scenario politico ed economico italiano e mondiale.
Mario Draghi, nato il 3 settembre 1947 a Roma, è un professore, economista, banchiere, dirigente pubblico e politico italiano, considerato uno degli italiani più autorevoli all’estero.
Tra i tanti incarichi ricoperti, è stato governatore della Banca d’Italia dal 2006 al 2011 e della Banca Centrale Europea (Bce) dal primo novembre 2011 fino al 31 ottobre 2019, e Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022.
Dopo la maturità classica all’Istituto Massimiliano Massimo di Roma, Draghi si laurea nel 1970 in economia presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” con Federico Caffè, con una tesi dal titolo “Integrazione economica e variazione dei tassi di cambio”, in cui sosteneva l’insussistenza delle condizioni per una moneta unica europea.
Nel 1971 entra al Massachussetts Institute of Technology (Mit) e, nel 1977, consegue il PhD con un elaborato dal titolo “Essays on Economic Theory and Applications”, sotto la supervisione di Franco Modigliani, primo e unico premio Nobel italiano per l’economia, e di Robert Solow.
Prima degli incarichi pubblici, Mario Draghi è stato professore universitario a Trento, a Padova, alla Ca’ Foscari di Venezia e alla facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” di Firenze.
Nel 1984: La carriera pubblica di Mario Draghi inizia quando viene nominato Direttore esecutivo della Banca mondiale a Washington, incarico che manterrà fino al 1990.
Dal 1991 al 2001 Draghi è stato Direttore generale del Ministero del tesoro, chiamato da Guido Carli, ministro nei governi Andreotti VI e VII. Mantenne il ruolo per un decennio, sotto tutti i governi avvicendatisi fino al 2001 (Amato I, Ciampi, Berlusconi I, Dini, Prodi I, D’Alema I e II, Amato II e Berlusconi II), gestendo la fase delle privatizzazioni di diverse società fino ad allora partecipate dallo Stato italiano (Iri, Eni, Enel, Telecom, ecc.) e l’ingresso nell’euro.
Nel 2002 Draghi lascia l’Italia e viene nominato vicepresidente per l’Europa di Goldman Sachs e, dal 2004 al 2005, è membro del Comitato esecutivo del gruppo.
Il 29 dicembre del 2005, sotto il governo Berlusconi III, viene nominato governatore della Banca d’Italia, succedendo ad Antonio Fazio e insediandosi il 16 gennaio 2006, ruolo che manterrà fino al 31 ottobre 2011.
Dal 2006 al 2011 è anche presidente del Forum per la stabilità finanziaria (poi Consiglio per la stabilità finanziaria), organizzazione che monitora il sistema finanziario internazionale e che riunisce i Paesi del G20 insieme a Spagna e Commissione europea.
Nel giugno del 2011 Mario Draghi è stato nominato alla presidenza della Banca centrale europea (Bce), subentrando dal primo novembre al francese Jean-Claude Trichet. Uno dei suoi primi atti è stata la lettera, scritta a quattro mani con lo stesso Trichet, inviata al Governo italiano con cui si sollecitava l’adozione di misure economiche restrittive per far fronte alle difficoltà macroeconomiche del Paese.
La permanenza di Draghi alla presidenza della Bce, terminata il 31 ottobre del 2019 quando è stato sostituito da Christine Lagarde, è ricordata soprattutto per il suo Whatever it takes (con cui impegnava la Bce a fare «tutto il necessario per salvare l'euro») e per il Quantitative easing (l’acquisto massiccio di titoli di Stato) con cui affrontò la crisi dell’eurozona e tramite cui salvò la moneta unica.
Anche per questo, nel 2012 il Financial Times e il The Times lo nominano “uomo dell’anno”.
All’inizio del 2021, dopo la caduta del governo Conte II e nel pieno della crisi Covid, Mario Draghi riceve dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’incarico di formare un nuovo governo, appoggiato da tutti i principali partiti dell’arco parlamentare, eccetto Fratelli d’Italia, che entra in carica il 13 febbraio del 2021.
Oltre che la crisi pandemica (con l’implementazione del piano vaccinale) e la scrittura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il governo Draghi si trova, dal 24 febbraio del 2022, a fare i conti con la guerra in Ucraina, schierandosi da subito con gli alleati dell’Alleanza atlantica, a favore di rifornimenti militari a Kiev e di sanzioni nei confronti della Russia.
Inoltre, come conseguenza della guerra in Ucraina, nei suoi mesi a Palazzo Chigi Draghi ha avviato una strategia di diversificazione energetica, cercando nuovi partner per annullare la dipendenza dalla Russia.
21 luglio 2022, a 17 mesi dall’insediamento, Mario Draghi rassegna le proprie dimissioni come presidente del Consiglio.
Figlio di Carlo Draghi, con un passato in Banca d’Italia, all’Iri e alla Banca nazionale del lavoro, e di Gilda Mancini, farmacista, Mario Draghi si trova presto orfano di entrambi i genitori: perde il padre all’età di 15 anni, la madre a 19.
Mario Draghi è sposato dal 1973 con Maria Serenella Cappello, di nobili origini, esperta di letteratura inglese.
La coppia ha due figli: Federica, nata nel 1976, è laureata in biologia a La Sapienza di Roma, mentre Giacomo è laureato alla Bocconi di Milano.
Dopo le dimissioni da Palazzo Chigi, Draghi vive da privato cittadino a Città della Pieve, un comune dell’Umbria, in provincia di Perugia, dove abita con la moglie dal 2019.
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