In gergo vengono chiamati uffici di diretta collaborazione. In sostanza, si tratta dello staff del presidente del Consiglio. Uno stuolo di funzionari, tecnici e dirigenti che mandano avanti la macchina di Palazzo Chigi tra documentazione contabile, attività diplomatica, viaggi da organizzare, eventi da preparare e tanta burocrazia. Un gruppo più o meno numeroso di professionisti che si occupano di alcuni dei dossier più delicati per la vita politica del nostro Paese.
Che non si possa prescindere dal loro lavoro quotidiano lo sa benissimo Giorgia Meloni, che nelle “stanze dei bottoni” vive ormai stabilmente da oltre un anno. La leader di Fratelli d’Italia è subentrata alla guida dell’esecutivo mostrandosi in totale complicità con il suo predecessore, Mario Draghi. Un feeling che la premier ha dovuto creare anche con le figure operanti a Palazzo Chigi: forse è proprio per questo che le spese destinate a questa voce – ossia quella relativa allo staff – sono salite rispetto agli anni passati.
Quanto hanno speso i governi italiani per gli staff di Palazzo Chigi
Cerchiamo di fare chiarezza e torniamo indietro nel tempo al 2015. Dopo anni drammatici segnati dal rischio recessione e dall’esperienza del governo tecnico di Mario Monti, tolta la breve parentesi di Enrico Letta, l’Italia si presenta sulla scena internazionale con un nuovo presidente del Consiglio, giovane e intraprendente. Parla spesso di “rottamazione” e di “taglio dei costi della politica”, Matteo Renzi. E in effetti, durante la sua permanenza a Palazzo Chigi, la spesa per lo staff si stabilizza a quota 12 milioni di euro annui, tra le più basse della Seconda Repubblica.
Passano gli anni, la sua figura si eclissa per i motivi noti e le elezioni politiche del 2018 segnano la netta vittoria del Movimento 5 stelle, che (prima in accordo con la Lega, poi con il Partito Democratico) nomina presidente del Consiglio l’avvocato Giuseppe Conte. Con lui, il costo per gli uffici di diretta collaborazione sale a 17 milioni di euro l’anno. Stesso trend che si ripeterà anche con Mario Draghi: durante il suo governo, la spesa per lo staff lievita ancora, arrivando a 19 milioni di euro nei dodici mesi.
Quanto spende Giorgia Meloni per lo staff di Palazzo Chigi
Arriviamo così a fine 2022. Giorgia Meloni vince nettamente il confronto elettorale e forma il suo governo. Nel frattempo, assieme ai suoi consiglieri più fidati (tra cui spicca Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato) mette mano anche alla macchina del suo staff, destinando a questo comparto poco più di 21 milioni di euro. Una cifra che, in questi giorni, è stata confermata anche nel bilancio preventivo per il 2024, nonostante la premier un anno fa avesse detto che i costi del palazzo erano derivanti dalla situazione lasciata dal suo predecessore.
Ma da quali organismi è composto l’insieme dei lavoratori che operano su indicazione diretta della Presidenza del Consiglio? C’è la Protezione Civile (che opera su tutto il territorio nazionale, ma che viene gestita a Roma) e ci sono le cosiddette spese obbligatorie per il funzionamento della struttura. Ma quest’anno ci sono anche le nuove assunzioni per fronteggiare l’emergenza migratoria (che, da sole, valgono 5 milioni di euro). Infine c’è il personale che lavora direttamente con la premier, lo staff, che da solo ingloba 13,8 milioni di euro, ben 9 in più rispetto a dodici mesi fa.