Mario Draghi sarà il prossimo presidente del Consiglio Europeo?

L'ascesa di Mario Draghi come possibile leader del Consiglio Europeo. Meloni: "Avere un riferimento di questo calibro nelle istituzioni europee ci aiuterebbe non poco come Paese"

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Le speculazioni sono numerose riguardo alla potenziale successione del belga Charles Michel da parte dell’ex Primo Ministro italiano, Mario Draghi, nel guidare il Consiglio Europeo. L’ex presidente della Banca Centrale Europea ha ricevuto significativi sostegni da influenti organi di informazione internazionali, che esortano le istituzioni europee e gli Stati membri a designare Draghi come successore di Michel.

L’endorsement a Mario Draghi

Mario Draghi ha ricevuto un endorsement notevole da Politico.eu, l’edizione europea dell’outlet giornalistico americano “Politico”, che copre gli affari politici all’interno dell’Unione Europea, con sede a Bruxelles.

Politico ha sostenuto inequivocabilmente l’ex primo ministro italiano per l’era post-Charles Michel. L’influente organo di informazione nota che sia a Bruxelles che nelle capitali dell’Ue, c’è un ampio riconoscimento che “l’esperimento Michel” – riferendosi al mandato dell’attuale presidente, Charles Michel – “è stato un fallimento. Questo ha portato a una crescente sensazione che il Consiglio sarebbe meglio guidato da un politico verso la fine della sua carriera politica, uno che abbia statura, un’identità europea chiara”.

Il profilo di Draghi, continua l’organo di informazione, “sarebbe adatto a questo scopo e contribuirebbe a ripristinare l’equilibrio tra le due istituzioni più potenti dell’UE”, il Consiglio e la Commissione europea.

Charles Michel verso la fine del suo mandato

L’attuale Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha iniziato il suo primo mandato il primo dicembre 2019 ed è stato rieletto per un secondo mandato di due anni e mezzo il 24 marzo 2022. Mario Draghi potrebbe potenzialmente essere designato come il prossimo Presidente del Consiglio europeo.

L’ex Primo Ministro belga ed ex sindaco di Wavre, una città vicino a Bruxelles, è di recente finito al centro di polemiche per la sua decisione di candidarsi alle prossime elezioni europee e di dimettersi anticipatamente dal suo ruolo di Presidente del Consiglio europeo.

Una candidatura che ha dovuto ritirare il 26 gennaio 2024: “Non voglio che le polemiche ci distraggano dall’essenziale e danneggino l’istituzione che presiedo, e quindi il progetto europeo”, ha spiegato Michel, ammettendo di aver sottovalutato “la portata e la radicalità di alcune reazioni negative all’annuncio della sua candidatura”.

Perché Draghi potrebbe essere il candidato perfetto

Il sostegno a Draghi si basa principalmente sul suo approccio determinato durante la crisi dell’eurozona, quando la sua famosa dichiarazione “whatever it takes” ha contribuito a stabilizzare la regione. Politico.eu sottolinea che i leader dell’Ue dovrebbero adottare lo stesso spirito resiliente per affrontare le sfide future del blocco.

Con l’Unione Cristiano-Democratica tedesca che ha nominato Ursula von der Leyen come candidata del Partito Popolare Europeo per le prossime elezioni europee, Politico.eu suggerisce che la sua conferma sia quasi inevitabile.

Il vero interesse si concentra sulla selezione del successore di Charles Michel. Non mancano le sfide. Politico.eu evidenzia la preoccupazione riguardo alla profonda autonomia di Draghi e chi potrebbe esercitare un controllo su di lui. Nonostante questo, l’articolo sottolinea che il profilo di Draghi sarebbe adatto a ristabilire l’equilibrio tra le istituzioni più potenti dell’UE e affrontare le sfide in un momento critico per il futuro dell’Unione.

Il parere della premier Giorgia Meloni

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha di recente risposto a una domanda sulla possibile candidatura di Mario Draghi invece alla presidenza della Commissione Europea in sostituzione di Ursula Von der Leyen. Ha subito risposto dicendo che è impossibile discutere chi potrebbe guidare l’istituzione in futuro.

Meloni ha sottolineato i meccanismi regolatori a livello europeo e ha ribadito che Draghi stesso ha dichiarato di non essere disponibile, elementi che devono essere presi in considerazione. Pur essendo contenta della collaborazione di Draghi con Bruxelles sul mercato interno, ha affermato che concentrarsi sui possibili nomi per la presidenza della Commissione e per i Commissari è più utile per il dibattito sulla stampa, mentre il vero tema dovrebbe riguardare le azioni e gli obiettivi della Commissione stessa.

La Presidente del Consiglio ha espresso il desiderio di una Commissione più forte durante le crisi, determinata sulle strategie per evitare nuove dipendenze pericolose, ferma sull’immigrazione illegale e sulla difesa dei confini esterni, nonché capace di armonizzare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale. Ha sottolineato che l’Italia aspira a un ruolo importante in conformità con il suo peso nella prossima Commissione, ma ha concluso affermando che tutti gli altri ragionamenti sono prematuri.

Proprio lo scorso mese, nel frattempo, la von der Leyen ha annunciato la volontà di rimanere in carica per un nuovo mandato.