Il ritorno di Mario Draghi sulla scena europea: lavora a un dossier Ue e forse a un nuovo incarico

Si torna a parlare di Mario Draghi, incaricato di redigere un dossier dettagliato sulla competitività dell'Ue: ipotesi elezioni europee per l'ex premier

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La figura di Mario Draghi sta tornando a occupare un ruolo centrale nel mondo della politica europea. Si è parlato dell’ex premier italiano negli ultimi giorni, considerando il suo incontro con i CEO delle maggiori aziende del vecchio continente. Il tutto connesso al rapporto sulla competitività dell’industria Ue.

Un incontro positivo, che ha portato anche ai pubblici ringraziamenti della Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “Ringrazio sinceramente Mario Draghi per l’ottimo scambio di opinioni avvenuto con la Commissione”. L’ex Presidente della BCE continua a mettere la propria esperienza al servizio della comunità, tenendosi ben distante dal commentare gli affari di politica interna italiani. Nel suo futuro prossimo sembra esserci ancora una volta l’Europa.

Incontro sulla competitività

L’incontro tra Mario Draghi e i principali CEO dei maggiori gruppi europei è avvenuto a Milano, nella sede della Banca d’Italia. Circa sessanta interlocutori per l’ex premier, impegnato in una discussione molto rilevante sul rilancio, a lungo termine, della competitività europea. Ma perché proprio Draghi? Il motivo è da rintracciare nell’incarico ricevuto da Ursula von der Leyen, che lo scorso settembre gli ha chiesto di redigere un report dettagliato su questo dossier.

Un faccia a faccia con i rappresentanti dell’Ert (European Roundtable for industry) durato circa 3 ore. Tra i partecipanti spazio a Jean-Francois van Boxmeer, presidente dell’Ert e del gruppo Vodafone, così come Dimitri Papalexopoulos, presidente di Titan Cement Group, e non solo.

Il documento che Draghi sta realizzando dovrebbe indicare la giusta via all’Europa per poter competere nella sfida internazionale sul fronte manifatturiero e tecnologico tra superpotenze. Per alcuni questo incontro potrebbe aver avuto un ulteriore beneficio per l’ex premier, in vista delle prossime elezioni europee.

Al termine di queste dovrebbe esserci la presentazione del report. Numerose le priorità sul tavolo, a partire dal riuscire a primeggiare nella transizione energetica. Si ha l’assoluta necessità di competere con Cina e Usa sul fronte dell’innovazione, cercando un equilibrio netto e stabile tra situazione industriale attuale e futura. Evolversi è inevitabile ma occorre farlo nella giusta direzione.

Mario Draghi: elezioni europee

Si avvicinano le elezioni europee di giugno, il che porta a discussioni e ipotesi in merito a numerosi politici che potrebbero trovare spazio a Bruxelles. Al fianco al nome di Mario Draghi è stato posto quello di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, dopo il passo indietro netto di Matteo Salvini.

Il cognato di Giorgia Meloni sembra però poco propenso all’ipotesi, temendo di perdere influenza e di ritrovarsi, alla fine, isolato dai vertici Ue. Ha infatti già annunciato il suo candidato di riferimento: Nicola Procaccini, eurodeputato e co-presidente dell’ECR. E Draghi?

La sua enorme professionalità, mista alla grande esperienza in ambito europeo, lo rendono un profilo molto quotato per delle nomine di gran riguardo. Se Lollobrigida avrebbe potuto ambire alla gestione del portafoglio di Commissario europeo all’Agricoltura, per l’ex premier non sarebbero da escludere titoli come Presidente del Consiglio europeo o della Commissione europea.

Le parole di Tajani spengono però certi entusiasmi: “Draghi può fare tutto. Mi sembra però prematuro additarlo o metterlo in contrasto con altri. Conoscendolo, non credo voglia entrare in competizione”. Il leader di Forza Italia ha poi posto in evidenza come il Partito Popolare Europeo, a suo dire, spingerà per la candidatura di Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione Ue.