Quanto guadagna un medico, tutte le informazioni sullo stipendio

Tra le figure indispensabili per la società, quella del medico è sicuramente quella a cui ambiscono più persone anche per via dei guadagni

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Quella dei camici bianchi è la professione che forse più di tutte è ammirata e apprezzata. Per praticarla sono necessari molti anni di studio, e una vera e propria vocazione per la cura dell’altro. Ma spesso ad attirare chi vuole intraprendere questo percorso è anche l’aspetto economico e la promessa di una vita nell’agio. Ma nella realtà quanto guadagna un medico? Meno di quello che si potrebbe pensare, anche se lo stipendio medio è due volte e mezzo più alto di quello degli altri lavoratori in Italia, stando agli ultimi dati Ocse disponibili.

Come si diventa medico in Italia: il percorso di studi

Per diventare medico è necessario conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia. Si tratta di un corso di classe magistrale a ciclo unico con codice LM-41 della durata di 6 anni. Per poter esercitare la professione, in passato, era necessario superare anche un esame di Stato per potersi iscrivere all’albo professionale, l’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri. Oggi il titolo è invece abilitante, e dopo la discussione della tesi il neolaureato può già indossare il camice bianco.

L’accesso al corso è per adesso regolato da un numero programmato di posti stabilito a livello nazionale. Per l’immatricolazione è dunque necessario superare un test di ammissione che si svolge ogni anno in un’unica data in tutte le sedi sparse sul territorio nazionale.

Specializzazione di un medico, quanto dura e come funziona

Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia è possibile trovare lavoro in molti ambiti clinici e sanitari, sia nel settore pubblico che in quello privato. Ad esempio svolgere servizio nelle strutture delle asl e negli istituti di ricovero e cura. Si può lavorare in sostituzione dei medici o dei pediatri di famiglia.

In genere però i medici si iscrivono a una Scuola di Specializzazione, che permette di accedere ai ruoli del Servizio Sanitario Nazionale. Gli specializzandi, selezionati in maniera molto rigida attraverso un bando di concorso nazionale o regionale (quest’ultimo nel caso dei medici di Medicina generale), sono retribuiti durante gli anni di questo ulteriore percorso formativo, dove fanno molta pratica nel reparto scelto per 4 o 5 anni, in base alla specializzazione scelta. Il tasso di disoccupazione a 5 anni dalla laurea è prossimo allo zero.

Stipendio medico

Quanto guadagna un medico in Italia?

I medici che lavorano in ambito ospedaliero sono denominati dirigenti medici, una categoria unica che ha sostituito le precedenti definizioni che distinguevano una precisa gerarchia. Oggi la differenza di ruolo è data dalle specifiche funzioni e dalle responsabilità, e gli incarichi possono essere di tipo gestionale o professionale.

  • L’incarico gestionale può essere quello di direzione di struttura complessa, direzione di struttura semplice a valenza dipartimentale o come articolazione interna di una struttura complessa.
  • L’incarico professionale può essere quello di altissima professionalità, eventualmente a valenza dipartimentale, di alta specializzazione, di consulenza, di studio e di ricerca, ispettivo, di verifica e di controllo, di base.

Lo stipendio medio di un medico italiano è di 72.599 euro lordi all’anno, mentre per i soli specialisti la media si alza a circa 76 mila euro lordi all’anno. Lo stipendio base è uguale per tutti i medici del settore pubblico. Si parte dai 1.700 euro circa al mese della specializzazione fino a oltre 3 mila una volta completati tutti i percorsi di formazione. Di seguito la composizione della retribuzione per chi lavora per le aziende sanitarie pubbliche prevista dal contratto nazionale.

Retribuzione per dirigente livello unico 3.481,60 euro al mese
Lavoro straordinario diurno 27,65 euro all’ora
Lavoro straordinario notturno 31,12 euro all’ora
Lavoro straordinario festivo 31,12 euro all’ora
Lavoro straordinario festivo notturno 35,75 euro all’ora
Indennità lavoro notturno 50 euro al giorno
Indennità lavoro a turni notturno 2,74 euro all’ora
Indennità lavoro festivo (se non supera la metà dell’orario ordinario) 8,91 euro al giorno
Indennità lavoro festivo (se supera la metà dell’orario ordinario) 17,82 euro al giorno

A tali cifre è necessario aggiungere altre voci nello stipendio, come la clausola di garanzia, che garantisce una retribuzione di posizione complessiva in base all’anzianità di servizio, dai 5 mila ai 7 mila euro all’anno per chi ha all’attivo dai 5 ai 20 anni di anzianità. Anche gli incarichi gestionali e professionali sono retribuiti in base agli accordi con l’azienda e al Ccnl.

Quanto guadagna un medico di famiglia in Italia

Diverso è il discorso per il medico di Medicina generale, che guadagna cifre differenti, in base al numero di pazienti e alle ore passate in ambulatorio. Le cifre spaziano dai 52 mila euro lordi all’anno ai 160 mila. In Italia c’è una vera penuria di medici di famiglia, a causa del mancato turnover generazionale. Vanno in pensione molti professionisti, ormai anziani, e a causa della mancata programmazione non ci sono altri camici bianchi pronti a sostituirli.

Quanto guadagna un medico nel settore privato e da cosa dipende

Per quanto riguarda invece i professionisti che invece operano nelle cliniche del settore privato, c’è da dire che non guadagnano cifre particolarmente differenti dai colleghi che sono assunti dalle aziende sanitarie, anche se tutto dipende dal prestigio della struttura e dagli accordi con i responsabili. Chi ha un proprio ambulatorio può invece richiedere da 50 euro a 500 euro per una visita, in base al tipo di specializzazione e alla strumentazione utilizzata.

Tali cifre dipendono sia dalla posizione geografica, dalla presenza di colleghi nella stessa area, dall’esperienza e dalle spese di gestione dello studio, come la presenza di altro personale dipendente, come infermieri e segretari.