Quanto guadagna un pilota di droni

Il settore dei droni è in forte crescita e la figura del pilota è sempre più richiesta: vediamo quanto costa il patentino e quali sono i guadagni

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Nel giro di pochi anni sono diventati sempre usati e apprezzati per le più svariate mansioni. Si tratta dei droni, attorno a cui ruotano due figure professionali con caratteristiche distinte e obblighi specifici, ma spesso sovrapposte: l’operatore e il pilota. Vediamo insieme quali sono le mansioni e i requisiti legali per chi lavora in questo campo e soprattutto quali sono i guadagni.

Per cosa vengono usati i droni

I droni sono dispositivi dotati di tecnologia avanzata per il volo autonomo o telecomandato. Trovano applicazione in un vasto numero di campi, grazie alla loro versatilità e alla capacità di operare in aree altrimenti difficili o pericolose da raggiungere. Sono impiegati in questi settori:

  • agricoltura, per la mappatura dei campi, il monitoraggio di culture e risorse idriche, la distribuzione di pesticidi e fertilizzanti;
  • assicurazioni, per valutare i danni e accelerare i processi di valutazione del rischio;
  • cinema e fotografia, per inquadrature dall’alto;
  • consegne, soprattutto in aree remote o con strade non percorribili dai mezzi pesanti;
  • edilizia, per ispezionare edifici e infrastrutture, specie se sono fatiscenti;
  • logistica, per la gestione della merce e gli inventari;
  • monitoraggio dell’ambiente e del territorio, per valutare danni ambientali o controllare la fauna selvatica e le aree protette;
  • ricerca scientifica, ad esempio per gli scavi archeologici o per studiare i modelli climatici;
  • salvataggio e ricerca, per individuare dispersi e distribuire kit di primo soccorso;
  • sicurezza sul lavoro, per ispezionare infrastrutture critiche o ad alta quota;
  • sorveglianza, per monitorare aree critiche come le frontiere;
  • telecomunicazioni, per rendere più efficienti le operazioni di ispezione e manutenzione delle infrastrutture.

L’uso dei droni non è limitato alle voci appena elencate. È probabile, tra l’altro, che possa diffondersi progressivamente ad altre aree, come quella dei trasporti con i taxi volanti.

Le differenze tra operatore e pilota di droni

L’operatore di droni è una persona o un’organizzazione che possiede ed eventualmente noleggia un singolo drone o un’intera flotta. Il pilota è invece la persona che fa effettivamente volare il drone, senza necessariamente possederlo.

L’operatore deve occuparsi di:

  • aver effettuato l’assicurazione droni;
  • essere registrato presso l’autorità aeronautica nazionale;
  • segnalare opportunamente il codice identificativo.

Il pilota invece deve:

  • seguire un corso di formazione;
  • essere in possesso della licenza.
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Qual è lo stipendio dei piloti di droni specializzati?

Come si diventa pilota di droni

Per diventare pilota UAS (Unmanned Aircraft System) è necessario conseguire un patentino. Si tratta della prova di completamento della formazione per le categoria Open A1-A3. Il documento è obbligatorio per operare con mezzi di peso maggiore o uguale a 250 grammi.

Il corso, somministrato dall’ENAC, è interamente online. Al termine è necessario sostenere un test, al costo di 31 euro, che prevede 40 domande a risposta multipla.

Lo stipendio di un pilota di droni

Non è facile definire uno stipendio medio per i piloti di droni. Questo varia infatti dal campo operativo e dal tipo di azienda per cui si lavora. Il compenso cambia notevolmente per chi compie riprese aeree (e lo fa per shooting fotografici, pubblicità, tv o cinema), chi si occupa di edilizia o chi invece, in ambito civile o militare, si occupa di ricerca di persone in territori colpiti da disastri naturali o Paesi in guerra.

Possiamo identificare tre fasce di reddito:

  • tra i 20mila e i 30mila euro all’anno per chi inizia a lavorare;
  • tra i 30mila e i 50mila euro all’anno dopo alcuni anni di esperienza;
  • oltre i 70mila euro all’anno per chi si specializza.