Israele attacca l’Iran, presi di mira siti nucleari. Lufthansa blocca i voli

Poco prima dell'alba, dei droni provenienti da Israele hanno colpito basi a sud dell'Iran. Gli Usa erano stati avvisati preventivamente, ma disapprovano il raid. L'Italia sta lavorando a livello diplomatico

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Le tensioni tra Israele e Iran si sono intensificate dopo un attacco israeliano contro il territorio iraniano. Questo raid è stato condotto come rappresaglia per gli oltre trecento missili e droni lanciati verso Israele dalle forze iraniane.

Si è temuta un’escalation di eventi che avrebbero portato a raid più informali, ma fortunatamente, per ora l’allarme sembra essere rientrato.

Attacco di Israele in Iran, tensione alle stelle, ma allarme rientrato

Tutto è iniziato intorno alle 4:17 ora locale, quando la televisione ufficiale iraniana ha riportato “forti esplosioni” nei pressi di Esfahan, a sud del paese. Il generale Siavosh Mihandoost, comandante dell’esercito locale, ha fornito un aggiornamento riguardante l’incidente, dichiarando alla televisione di stato che non ci sono stati danni intorno al luogo nel quale si è verificato l’attacco.

In risposta alle notizie dell’esplosione, l’Iran ha attivato immediatamente la sua difesa aerea e ha chiuso lo spazio aereo su Teheran e altre città. Le compagnie aeree con sede a Dubai, Emirates e FlyDubai, hanno iniziato a deviare i loro voli verso l’Iran occidentale intorno alle 4:30 ora locale, senza fornire alcuna spiegazione formale.

Hossein Dalirian, portavoce del programma spaziale civile iraniano, ha rivelato che diversi droni “quadcopter” sono stati abbattuti durante l’incidente. Questa informazione è stata confermata anche da un giornalista della televisione statale di Isfahan, che ha riportato la presenza di diversi droni nel cielo sopra la città.

Secondo quanto riportato dal Washington Post, un funzionario israeliano ha dichiarato che l’attacco aveva l’obiettivo di inviare un segnale all’Iran, un giocoforza pericoloso dove si vuole dimostrare che Israele avrebbe la capacità di colpire all’interno del paese.

Le tensioni sono poi salite poco prima delle 5 del mattino, con le sirene che risuonavano nel nord di Israele, come confermato dalle Idf, suggerendo la possibilità di ritorsioni imminenti, che per il momento non sono avvenute. L’attacco condotto da Israele durante la scorsa notte non si è limitato all’Iran, ma ha coinvolto anche alcuni bersagli in Siria. I droni israeliani hanno preso di mira obiettivi legati all’Iran, nonché altri non specificati, anche in Iraq.

La propaganda dell’Iran: “Assurdo attribuire il raid a Israele”

A qualche ora dall’allarme, l’Iran ha fatto scattare la consueta macchina della propaganda. Il comandante in capo dell’esercito, Abdolrahim Mousavi, ha definito “assurdi” i rapporti che attribuiscono ad Israele gli attacchi a Esfahan e ha sostenuto che le esplosioni erano il suono dell’abbattimento di “oggetti volanti”. Per quanto riguarda una potenziale ritorsione di Teheran contro lo Stato ebraico, Mousavi ha affermato che Israele “ha già visto la risposta dell’Iran”. Circostanza confermata anche da un alto funzionario iraniano, il quale ha affermato che la Repubblica Islamica non prevede una ritorsione immediata dopo l’ultimo affronto subìto per mano di Israele. Secondo una fonte iraniana, il raid è stato condotto da piccoli droni, “probabilmente lanciati dall’interno del Paese stesso”. I sistemi radar “non hanno infatti intercettato velivoli non identificati entrati nello spazio aereo dell’Iran”. Per contro, il ministro israeliano Ben Gvir, leader della frangia più estrema della destra, ha giudicato “moscia” la risposta compiuta da Tel Aviv nella notte.

Al di là della loro veridicità, le dichiarazioni iraniane ci segnalano la perdurante volontà di Teheran di non produrre un’escalation vera del conflitto con lo Stato ebraico. Negano la paternità dell’attacco a Israele, l’Iran vuole proseguire nel suo intento strategico di inficiare la capacità dello Stato ebraico di ergersi a grande difensore dell’area mediorientale agli occhi delle monarchie arabe. Missione ascritta a Tel Aviv dagli Usa con gli Accordi di Abramo, vero bersaglio della strategia iraniana contro Israele.

Gli Stati Uniti “non hanno approvato l’attacco”. E limitano gli spostamenti

Subito sono intervenuti gli Stati Uniti, i quali, hanno riferito di non aver approvato la risposta di Israele. L’esercito israeliano ha rifiutato però di commentare gli eventi. Poco dopo lo spazio aereo iraniano è stato riaperto intorno alle 6:40.

L’ambasciata degli Stati Uniti in Israele ha poi emesso un avviso di sicurezza che limita i viaggi all’interno del Paese per i dipendenti governativi e i membri delle loro famiglie. Sul sito web dell’ambasciata si specifica che essi non possono viaggiare “per motivi personali” al di fuori delle principali città di Tel Aviv, Gerusalemme e Beersheba. Questo avviso, valido “fino a nuovo avviso”, impedisce loro di recarsi soprattutto nel nord del Paese, nelle vicinanze del confine libanese, dove si sono verificati scontri a fuoco quasi quotidiani tra l’esercito israeliano e gli Hezbollah filo-iraniani dall’ottobre scorso. Si raccomanda inoltre a tutti i cittadini statunitensi di rimanere “cauti”, poiché “gli incidenti di sicurezza spesso si verificano senza preavviso”.

Italia impegnata nella via diplomatica

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto per confermare che gli italiani in Iran sono al sicuro, mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto ha garantito di lavorare a livello diplomatico per scongiurare un’ulteriore escalation nella regione.

Lufthansa: stop ai voli fino al 30 aprile

A seguito di questi avvenimenti, la compagnia aerea tedesca Lufthansa ha annunciato la proroga dell’interruzione dei voli per Teheran e Beirut fino al 30 aprile: “Continueremo a non utilizzare lo spazio aereo iraniano fino a quella data”, ha precisato il portavoce della compagnia all’Ansa. Al contrario, i voli verso Israele sono già ripresi regolarmente da alcuni giorni.