Il cibo che è aumentato di più nel 2023? Lo zucchero: quanto costa

Scegliere il prodotto di marca costa il 42% in più rispetto allo scorso anno. Tutte le motivazioni del rincaro

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il prezzo di molti alimenti ha registrato un aumento nell’ultimo anno, ma non sono la pasta, il pane, il latte o la carne ad aver subito l’incremento maggiore. Sorprendentemente, è lo zucchero a occupare il primo posto nella lista dei prodotti con il maggior aumento di prezzo nella grande distribuzione organizzata (Gdo). Secondo i dati di NielsenIQ, dal mese di agosto 2022 al medesimo periodo di quest’anno, il prezzo dello zucchero è aumentato addirittura del 42,3%.

Questo aumento non è stato del tutto inaspettato, in quanto già lo scorso luglio si erano verificati segnali premonitori. Il calo nella produzione di zucchero causato dalle ondate di calore e dalla siccità aveva cominciato a influire sui prezzi. Questo aveva portato produttori e distributori a rinegoziare i contratti pluriennali.

Quanto costa lo zucchero

Nonostante questo aumento significativo, lo zucchero rimane un prodotto relativamente economico nel carrello della spesa delle famiglie italiane. Il consumo medio per nucleo familiare in Italia si attesta intorno ai 9 chili, e quindi l’impatto sul bilancio familiare è ancora contenuto. Se a marzo 2022 1 chilo di zucchero di barbabietola ci costava in media 0,86 euro, oggi ci costa circa 1,36 euro al kg.

Tuttavia, chi gioisce di questa situazione sono i produttori di zucchero, che da tempo lamentavano i costi troppo bassi per sostenere la coltivazione della barbabietola, una coltura che ha attraversato molte difficoltà negli ultimi anni.

I nuovi contratti potrebbero portare il prezzo dello zucchero in Europa a un livello più vicino a quello degli Stati Uniti, che si aggira intorno ai 1.600 euro a tonnellata, rispetto agli attuali 900 euro a tonnellata in Europa. Questo potrebbe essere un passo importante per sostenere l’industria europea della barbabietola zuccherina, che da molti anni sta affrontando difficoltà.

Un aumento già confermato dai dati raccolti da Iri e rielaborati da Altroconsumo a maggio, all’interno della consueta analisi dei prezzi a scaffale di 10 tipologie di prodotti alimentari molto comuni sulle tavole degli italiani: dalla pasta al caffè, dalla passata di pomodoro, all’olio EVO, dalla farina 00 all’olio di semi di girasoli, fino ai prezzi di latte, banane e zucchine.

Se si parla di prezzi al consumo di zucchero, spiega Altroconsumo, gli aumenti sono cominciati ben prima di un anno fa: esattamente dall’autunno 2021, ma c’è stata un’accelerata durante l’estate dello scorso anno. L’aumentano dei prezzi dello zucchero venduto al discount a maggio era del +52% in un anno, quello dello zucchero di marca al supermercato del +51%: per fare qualche esempio, +75% in un anno addirittura per il celebre zucchero semolato Eridania e +72% per lo zucchero Italia Zuccheri.

L’innovazione nella filiera

Al fine di proteggere questa filiera europea dalla speculazione e dalla concorrenza globale a basso costo, alcuni esperti suggeriscono l’implementazione di un sistema di protezione comunitario simile a quello adottato dagli Stati Uniti. Questo sistema potrebbe aiutare a stabilizzare i prezzi e a garantire una maggiore sicurezza per i produttori di zucchero in Europa.

Claudio Gallerani, il presidente di Coprob-Italia Zuccheri, l’unico produttore italiano rimasto che rappresenta il 13% del fabbisogno nazionale, ha commentato che è necessario adottare misure simili per proteggere e sostenere l’industria europea della barbabietola zuccherina, che sta attraversando una fase critica da diversi anni.

I maggiori guadagni derivanti dall’aumento dei prezzi dello zucchero sono fondamentali per affrontare le sfide che i coltivatori di barbabietola da zucchero stanno attualmente affrontando. Queste piante sono particolarmente sensibili all’eccessivo calore e richiedono specifici livelli di umidità per prosperare, ma entrambe queste condizioni sono minacciate dal cambiamento climatico in corso.

Per far fronte a queste sfide, gli esperti stanno lavorando su nuove varietà di barbabietole più resistenti, adatte a essere seminate durante le stagioni più fredde. Questo sforzo mira a garantire una produzione più stabile nonostante le condizioni climatiche mutevoli.

Inoltre, ogni parte della pianta di barbabietola da zucchero viene utilizzata in diversi modi. L’acqua contenuta nella pianta viene impiegata nei processi industriali, il melasso è utilizzato come lievito e come alimento per api e bovini. La polpa esausta, infine, trova impiego come combustibile per la produzione di energia elettrica, contribuendo così a sfruttare al massimo le risorse della pianta e a ridurre gli sprechi. Questa pratica sostenibile è importante non solo per l’industria dello zucchero ma anche per la gestione responsabile delle risorse naturali.