Direttiva colazione, nuove etichette miele e marmellata: cosa prevede il regolamento UE

La chiamano "Direttiva Colazione" ed è il regolamento europeo, approvato recentemente dal Consiglio UE, che introduce novità per quanto riguarda etichette miele e marmellata

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Le abitudini a tavola stanno subendo una svolta significativa grazie alle nuove direttive emanate dall’Unione Europea riguardo alla composizione, etichettatura e denominazione di alcuni prodotti chiave per la colazione. Per questo la chiamano “Direttiva Colazione”. Il recente provvedimento, adottato formalmente a Lussemburgo dal Consiglio UE, però, si concentra sul miele, sui succhi di frutta, su confetture e marmellate di frutta e sul latte disidratato, introducendo una serie di cambiamenti volti a migliorare la trasparenza per i consumatori e a contrastare le frodi alimentari.

Le novità riguardo miele e marmellata

Una delle principali novità riguarda l’etichettatura del miele, che diventerà più dettagliata e trasparente, specialmente per quanto riguarda le miscele. Le nuove norme richiederanno che sull’etichetta vengano indicati i Paesi di origine in ordine decrescente, specificando la percentuale rappresentata da ciascun Paese. Questo permetterà ai consumatori di conoscere con maggiore chiarezza l’origine del prodotto e di ridurre il rischio di frodi nel settore.

Per quanto riguarda confetture di frutta e marmellate, il contenuto minimo di frutta sarà aumentato e passerà da 350 a 450 grammi al chilogrammo nelle confetture e da 450 a 500 grammi al chilogrammo nelle confetture extra. Questo aumento della quantità di frutta ridurrà la quantità di zucchero presente nelle marmellate, promuovendo diete più salutari e sostenendo il mercato della frutta.

Nuove regole anche per succhi di frutta e latte

Un altro cambiamento significativo introdotto dalla cd. “Direttiva colazione” riguarda invece i succhi di frutta, per cui verranno introdotte tre nuove categorie, ovvero: ‘succo di frutta a ridotto contenuto di zucchero’, ‘succo di frutta a ridotto contenuto di zucchero da concentrato’ e ‘succo di frutta concentrato a ridotto contenuto di zucchero’. Questa mossa risponde alla crescente domanda di prodotti con meno zucchero e consentirà di indicare chiaramente sull’etichetta che i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturali, garantendo una maggiore trasparenza per i consumatori.

Infine, per quanto riguarda il latte disidratato, saranno consentiti trattamenti che producono prodotti a base di latte disidratato senza lattosio, offrendo opzioni più ampie per i consumatori con intolleranza al lattosio.

La nuova legge sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione, con le nuove misure applicabili in tutti i Paesi Membri entro due anni. Questi cambiamenti segnano un passo importante verso una colazione più trasparente, salutare e informativa per i consumatori europei.

Quali le possibili conseguenze

Le nuove direttive sull’etichettatura e la composizione dei prodotti alimentari per la colazione avranno diverse conseguenze significative sia per i consumatori che per gli attori del settore alimentare.

Prima di tutto, sarà garantita una maggiore trasparenza, perché le nuove etichette più dettagliate forniranno ai consumatori informazioni più chiare sull’origine e sulla composizione dei prodotti alimentari per la colazione, consentendo loro di fare scelte più informate e consapevoli. In questo modo sarà minore anche il rischio di frodi alimentari.

Tuttavia, gli attori del settore alimentare  – produttori e imprese – dovranno adeguarsi alle nuove normative, rivedendo le loro pratiche di produzione, etichettatura e composizione dei prodotti per rispettare i requisiti stabiliti dalla normativa UE. Questo ovviamente comporterà dei costi aggiuntivi, legati all’adeguamento dei processi produttivi, all’aggiornamento delle etichette e alla conformità alle nuove normative, il che potrebbe riflettersi sui prezzi dei prodotti.