Il 2023 è stato finora un annus horribilis per quanto riguarda i rincari, dall’energia alle materie prime e ai beni di consumo. E per giunta le previsioni sull’inflazione non segnalano miglioramenti significativi per la restante parte dell’anno.
Al netto degli interventi e dei progetti del Governi per aiutare i contribuenti, le famiglie si fanno i conti in tasca e tagliano tutto il superfluo. Per quanto riguarda la spesa alimentare e dei beni necessari, si guarda costantemente ai prezzi praticati dalle varie catene della grande distribuzione. In quest’ottica Altroconsumo ha stilato una classifica dei supermercati più convenienti ed economici dove fare la spesa (intanto arriva una nuova card da 380 euro per la spesa: come averla).
Quanto si può risparmiare facendo la spesa
Secondo l’indagine di Altroconsumo, individuando il punto vendita più conveniente e vicino alla propria abitazione (c’è anche da mettere il conto il costo degli spostamenti e della benzina, che intanto è schizzata oltre i 2 euro) una famiglia potrebbe arrivare a risparmiare fino a 3.455 euro. Ovviamente considerando l’acquisto dei prodotti più economici tra tutti quelli proposti nei vari discount.
Stando agli ultimi dati Istat disponibili, una coppia con due figli spende in media 8.548 euro all’anno. Studiando bene la classifica, oltre agli inevitabili aggiornamenti dei prezzi nel corso dei mesi, l’esborso annuale per il carrello della spesa potrebbe superare di poco i 5mila euro.
Dove fanno la spesa gli italiani e dove conviene
Altroconsumo ha preso in esame oltre 1.200 punti vendita e più di un milione e mezzo di prezzi. Nel complesso, da marzo 2022 a marzo 2023, i costi dei beni alimentari e per la cura della persona e della casa hanno registrato un aumento del 12,6%. La ricerca si ramifica poi in sottocategorie che riguardano i singoli prodotti, visto che ogni famiglia ha le sue abitudini di spesa e alcune preferiscono non rinunciare a qualche bene “di marca” e non di discount.
Ecco i calcoli dell’esempio sopra citato: acquistando ogni settimana prodotti in uno degli hard discount più convenienti, In’s Mercato, una coppia con due figli che sceglie i prodotti più economici in assoluto fra quelli esposti sugli scaffali risparmia 3.455 euro all’anno. Il tutto con le ovvie differenze regionali: secondo il report, le città italiane in cui si trovano i supermercati più economici sono Vicenza, Venezia, Rovigo, Cremona, Verona, Mantova, Modena e Padova.
Come evidenzia ilfattoalimentare.it, nella classifica generale di tutti gli iper e i supermercati delle 67 città prese in esame, i primi 15 posti sono occupati da punti vendita diffusi del Nord-Est d’Italia. Il primo posto generale è occupato dall’Iper Rossetto di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza.
La classifica dei supermercati più economici d’Italia
Sarebbe dunque più corretto parlare di “classifiche”, al plurale, in riferimento alle esigenze e alle volontà di spesa degli italiani. Altroconsumo ha infatti realizzato in totale quattro elenchi per le catene nazionali (presenti in almeno cinque Regioni italiane). Considerando tutti i prodotti, da quelli più economici ai marchi commerciali e a quelli “di marca” (la cosiddetta “spesa mista”), la classifica dei supermercati e degli ipermercati più convenienti è la seguente:
- Famila Superstore (indice 100, i prezzi più bassi)
- Conad (indice 101, e cioè prezzi superiori dell’1% rispetto all’indice 100 di riferimento)
- Conad Superstore (indice 102)
- Ipercoop (indice 103)
- Coop (indice 104)
- Pam (indice 105)
Prendendo sempre in esame la spesa mista con tutti i tipi di prodotto, ma stavolta soltanto nei discount (che presentano meno varietà di marche), la lista cambia in questo modo:
- In’s Mercato (indice 100)
- Lidl (101)
- Eurospin (102)
- D Più e MD (entrambe 105)
- Aldi (109)
- Penny Market (110)
Spesa con prodotti di marca
La catena più conveniente se si scelgono solo prodotti di marca è Esselunga Superstore, seguita da Famila Superstore. La variazione di prezzo a parità di prodotto tra un negozio e l’altro è in questo caso minima, quindi c’è meno possibilità di risparmio se si sceglie un punto vendita piuttosto che un altro. L’indice più alto è segnato da Carrefour Market (109).
Spesa con prodotti economici
Altroconsumo sottolinea poi come la classifica sia tuttavia dominata dalle catene di discount, poiché la maggior parte dei contribuenti sceglie prodotti economici. “Quest’anno la prima posizione è stata conquistata, per la prima volta, da In’s Mercato, mentre seguono a distanza di un punto indice Aldi, Dpiù, Eurospin e Prix Quality”.
Prima tra le catene di supermercati Esselunga Superstore, “grazie anche al lancio sul mercato di un’etichetta di prodotti primo prezzo, che si attesta al nono posto, seppure con un divario di prezzi del 12% rispetto a In’s Mercato”. Di seguito la classifica completa:
- In’s Mercato (indice 100)
- Aldi (101)
- Di Più, Eurospin e Prix Quality (102)
- Lidl e MD (103)
Spesa con prodotti a marchio commerciale
Passiamo ora alle private label, chiamate anche “marche del distributore” o “marche commerciali”, che indicano tutti quei prodotti che riportano sull’etichetta il marchio del supermercato o dell’ipermercato invece di quello dell’azienda che li ha realizzati.
L’insegna più economica per prodotti marchio commerciale risulta Spazio Conad (indice 100), seguito da Ipercoop (indice 103). Le meno convenienti secondo la classifica di Altroconsumo sono invece Eurospar (indice 125) e Tigre (indice 127).
La mappa della convenienza: le città più economiche
Considerando ancora una volta le singole città, i dati di Altroconsumo indicano Cremona come il Comune con le maggiori differenze di prezzo tra punti vendita (25%), e dunque le possibilità di risparmio sono più elevate. I cremonesi possono “salvare” fino a quasi 2.000 euro all’anno scegliendo il supermercato più economico. A seguire Mantova, con un risparmio superiore ai 1.600 euro annui (arriva il semaforo per la spesa intelligente: come si usa).
In altre quattro città italiane è invece possibile un risparmio superiore ai 1.300 euro: Bologna (1.392 euro), Bergamo (1.378 euro), Roma (1.327 euro) e Reggio Emilia (1.309 euro). I centri in cui le differenze tra un punto vendita e l’altro sono meno elevate risultano invece Reggio Calabria, Messina, Cosenza e Caserta. Quest’ultimo segna possibili risparmi annui inferiori ai 45 euro di Caserta, mentre Cosenza sotto i 90 euro le altre due sotto i 160 euro.
Ma qual è la città con il primato del risparmio? Altroconsumo risponde anche a questa domanda: la “regina” della convenienza nella spesa è Vicenza, dove si trova il supermercato con la possibilità di spesa minima più bassa, che in valori assoluti equivale a circa 5.833 euro. Una differenza di quasi 1.000 euro all’anno rispetto alla spesa media di una famiglia italiana (6.780 euro all’anno).
Differenze di prezzo fino al 200% nella stessa città
Altroconsumo ha fornito anche un ultimo importante dato, evidenziando “importanti differenze di prezzo di alcuni articoli di marca fra un punto vendita e l’altro nella stessa città”. La variazione può arrivare anche quasi al 200%, “il che significa che uno stesso prodotto si può trovare in un punto vendita a un prezzo quasi triplo rispetto a un altro punto vendita”.