Registro nazionale pneumatici, nasce lo strumento per gestire le gomme fuori uso

Le imprese potranno trasmettere le informazioni per l’iscrizione e le comunicazioni relative ai dati sugli pneumatici immessi sul mercato

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Nasce il registro nazionale dei produttori e degli importatori di pneumatici. Il nuovo strumento è stato istituito dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica con l’obiettivo di agevolare e assicurare la gestione dei pneumatici fuori uso (Pfu). Il ministro Gilberto Pichetto spiega che il Registro Pneumatici è uno strumento cruciale per garantire una gestione adeguata e sostenibile degli pneumatici non più utilizzabili.

Secondo il decreto, i soggetti tenuti all’iscrizione al Registro devono farlo in modo telematico tramite il portale fornito dalle Camere di commercio.

Come funziona il registro

Sul portale dedicato, operatori del settore, amministrazioni pubbliche e cittadini hanno la possibilità di accedere a un’ampia gamma di informazioni relative alla gestione dei pneumatici fuori uso (Pfu). Queste informazioni includono non solo i dati statistici riguardanti la raccolta e il trattamento dei Pfu, ma anche gli elenchi completi delle imprese registrate coinvolte in questo processo.

Attraverso l’accesso all'”Area riservata“, le imprese sono in grado di inviare le informazioni necessarie per l’iscrizione al registro e per comunicare in modo regolare i dati relativi agli pneumatici immessi sul mercato e quelli raccolti al termine del loro utilizzo.

Inoltre, conformemente alle disposizioni del provvedimento, anche i soggetti che operano nella vendita a distanza di pneumatici sul territorio nazionale sono tenuti ad adempiere agli obblighi di gestione e devono garantire la visibilità del proprio numero di iscrizione al Registro sul proprio sito internet. Questa informazione deve essere prontamente comunicata alle piattaforme online utilizzate per la vendita a distanza, garantendo così una maggiore trasparenza e tracciabilità nel processo di gestione dei pneumatici.

Raccolta degli pneumatici, i dati del 2023

Dalla trasformazione degli pneumatici fuori uso in risorse può nascere una nuova economia che può contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Ecopneus, un’organizzazione non a scopo di lucro, impegnata nel ritiro e nel riciclo degli pneumatici giunti al termine del loro utilizzo, a gennaio ha comunicato i dati del 2023 legati al recupero e riciclo degli pneumatici fuori uso: su tutto il territorio nazionale sono state raccolte oltre 187mila tonnellate di pneumatici fuori uso, superando gli obiettivi prefissati del 12%.

Questi risultati eccezionali hanno consentito a Ecopneus di soddisfare gli obiettivi straordinari stabiliti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, affrontando con successo le sfide del sistema nazionale di raccolta dei Pfu. Le oltre 65.800 missioni di raccolta sono state completate presso più di 23mila gommisti e altri punti di generazione di Pfu, dimostrando l’efficacia operativa di Ecopneus su scala nazionale.

Ben 127 milioni di euro risparmiati con il riciclo delle gomme fuori uso

Il sistema di riciclo gestito da Ecopneus si distingue come un esempio di sostenibilità e innovazione nel settore. La gomma ottenuta dal riciclo dei Pfu rappresenta una risorsa preziosa, ampiamente impiegata in diverse applicazioni in tutto il mondo, come superfici sportive, asfalti sicuri e duraturi, isolanti acustici e arredi urbani. Il mercato della gomma riciclata è in costante crescita, e Ecopneus si impegna attivamente nell’identificare nuovi filoni e settori applicativi attraverso un continuo lavoro di Ricerca e Sviluppo.

L’attività di riciclo gestita da Ecopneus genera notevoli vantaggi economici per l’Italia. Nel solo 2022, la gestione responsabile dei Pfu ha prodotto un risparmio di 127 milioni di euro e ha contribuito a ridurre le emissioni di CO2 di 300mila tonnellate. Inoltre, sono stati risparmiati 1,5 milioni di metri cubi d’acqua e sono state evitate 336.000 tonnellate di materie prime. La filiera Ecopneus ha generato 59,8 milioni di euro nel 2022, di cui 51,7 milioni sono stati destinati ai servizi delle imprese della filiera, contribuendo così a stimolare l’industria e a creare occupazione.