Mossa strategica di mercato, quella operata da Ferrero, che ha scelto di cimentarsi nel mondo delle barrette energetiche. Sguardo rivolto a una fetta di clienti in netto aumento in Italia. Basti guardare alla “nuova” disposizione degli scaffali nei supermercati. C’è sempre più spazio per il fit, o per meglio dire il proteico.
Che si tratti di una moda o meno, il mondo del fitness sta prendendo piede e il mercato, così come il web, va adeguandosi. Ferrero ha studiato al meglio il proprio piano d’azione e, dopo aver atteso il giusto tempo, ha lanciato Fulfil. Di seguito tutti i dettagli dell’operazione.
Cos’è Fulfil
Le esigenze dei consumatori cambiano, a volte lentamente e, a volte, con dei processi talmente rapidi da sembrare destinati a svanire nel nulla come un trend su TikTok. Non sembra però questo il caso del fitness in Italia, che ha finalmente trovato una dimensione stabile.
Il topic è sempre più trattato e, tra chi decide di fare sul serio, chi si avvicina a una palestra per moda temporanea, o chi vorrebbe soltanto stare un po’ più in forma, la diffusione degli snack sani è aumentata a dismisura.
Per quanto in molti casi si tratti di soluzioni di marketing, con nuove etichette e prezzi rivisti quasi a parità di valori. Ciò che c’è di positivo, però, è l’aumento della selezione, così che tutti possano agevolmente fare la spesa che preferiscono, a seconda delle esigenze personali.
A loro si rivolge Ferrero, che non intende essere accomunata unicamente al mondo dei dolci gustosi e colmi di zuccheri. Fulfil segna così il primo passo verso un nuovo percorso, parallelo al precedente, di certo non sostitutivo.
Questa barretta proteica vanta 9 vitamine: E, C, B1, B2, B3, B5, B6, B9, B12. A ciò si aggiunge un altro aspetto importante, ovvero meno di 5 grammi di zucchero per 100 grammi di prodotto, per un totale di 34 grammi di proteine per lo stesso quantitativo standard.
Il piano di distribuzione della società prevede il canale Out of Home, con sguardo rivolto soprattutto ai punti vendita Chef express e Autogrill. Spazio inoltre per palestre, farmacie e circoli sportivi. I gusti, ad oggi, sono quattro: cioccolato e nocciola, cioccolato croccante al latte, cioccolato e caramello salato, cioccolato e crema alle arachidi.
Il mercato delle barrette energetiche
Se è vero che Ferrero si è soltanto ora gettata in questo mondo, non si può dire che le barrette Fulfil rappresentino un’assoluta novità. Chi pratica certi ambienti le ha di certo già viste e magari assaggiate. Si tratta di un prodotto nato in Irlanda nel 2016, divenuto rapidamente uno dei leader del settore.
Un anno dopo si è registrato il lancio in Gran Bretagna, dove ha ottenuto il secondo posto in termini di vendite nella nicchia di mercato. Toccata quota 50 milioni di barrette vendute nel 2019, si è puntato al mercato degli Stati Uniti nel 2020, con ben 120 milioni di pezzi venduti in un anno.
Il Gruppo di Giovanni Ferrero ha finalizzato l’acquisizione di Fulfil Nutrition a fine giugno 2022. Dopo meno di due anni, ecco il lancio in Italia tanto atteso.
Questo è un mercato decisamente promettente, valutato attualmente 79 milioni di euro. Gli ultimi tre anni, ovvero l’immediata fase post emergenza Covid, hanno fatto registrare una crescita del 45% in termini di valore. Qualcosa che Ferrero non poteva di certo ignorare.
Come detto, è l’intero settore del fitness a godere di un gran successo ma, in questo ambito così ampio, la nicchia delle barrette proteiche è quella di maggior impatto economico. Nel corso del 2023, più di 4 milioni di famiglie italiane hanno acquistato barrette energetiche. La frequenza riportata è di 4,8 acquisti per famiglia. Ciò rappresenta un incremento del 30% rispetto al 2022 e le previsioni sono ancora più rosee.